18 regali, la recensione

Elisa e Alessio sono una giovane coppia non ancora sposata che vive giorno dopo giorno con l’idea di costruire delle solide basi su cui erigere una famiglia. Ma il desiderio più grande, tanto per lei quanto per lui, è quello di diventare genitori. Un desiderio che, dopo tanti tentativi, finalmente si sta avverando. Un giorno, durante una semplice visita ginecologica, Elisa scopre di avere un tumore al seno e all’improvviso si trova costretta davanti un bivio: iniziare la cura con l’inevitabile perdita della gravidanza o, al contrario, portare a termine la gravidanza e abbracciare la certezza di non superare quel “male”?

Elisa non ha dubbi, nulla può farle abbandonare l’idea di mettere al mondo Anna, la loro piccola. Consapevole che non supererà il parto e non stringerà mai fra le braccia sua figlia, Elisa decide di lasciare diciotto regali alla sua bambina, uno per ogni compleanno, l’unico modo per starle vicino fino alla maggiore età.

Gli anni passano e Anna è sulla soglia della maggiore età e sta per ricevere l’ultimo regalo pensato e lasciatole da sua madre. Anna però è una ragazza ribelle, piena di insicurezze e rabbia repressa, e stanca di ricevere i regali da parte di una madre che non ha mai conosciuto decide di fuggire di casa pur di non aprire quell’ultimo regalo. Durante la fuga, Anna attraversa sbadatamente la strada e viene investita da un’auto alla cui guida, inaspettatamente, c’è Elisa di diciotto anni prima. Un cortocircuito temporale permette ad Anna ed Elisa di incontrarsi, conoscersi e di diventare amiche. Ma Elisa, in tutto ciò, non può certo immaginare chi sia realmente Anna.

18 REGALI

Nel settembre 2017, nel piccolo comune di Spresiano in provincia di Treviso, un fatto di cronaca senza precedenti rimbalza su tutti i notiziari riuscendo a scuotere l’animo di chiunque. È la struggente e commovente scelta di Elisa Girotto, neomamma che dopo aver appreso di avere un tumore incurabile al seno decide di lasciare a sua figlia diciotto regali – uno per ogni compleanno – così da starle comunque vicino anche se in modo diverso. Bambole, giochi, una bicicletta, strumenti musicali, vestitini e quell’ultimo regalo (che Anna riceverà nel 2035, visto che adesso ha poco più di due anni): un mappamondo su cui sono segnati i luoghi dove Elisa avrebbe voluto tanto portare sua figlia Anna.

Una notizia tenera ed eroica al tempo stesso che, dopo aver fatto il giro del mondo ed attratto l’interesse di numerose proposte cinematografiche (anche estere), si concretizza sul grande schermo con il film 18 Regali diretto da Francesco Amato (Ma che ci faccio qui!, Lasciati andare) che ha anche sceneggiato sotto la supervisione costante di Alessio Vincenzotto, vedovo di Elisa Girotto e padre della piccola Anna.

18 REGALI

Arrivato nei cinema nostrani in un periodo poco “fortunato” (tanto per lui quanto per qualunque altro film), ovvero l’indomani del debutto di Tolo Tolo, film con Checco Zalone pronto a fagocitare qualunque altro concorrente, 18 Regali è una delicatissima fiaba che si prefigge lo scopo di raccontare in modo dolce una storia amara e terribile.

Tratto da una storia vera…una storia vera pronta a spingere a manetta sul pedale dell’emotività e che dunque potrebbe spingere qualcuno – i più insensibili, magari – ad etichettarlo erroneamente come un “film facile”. Eppure di facile, da leggersi come scontato o banale, in 18 Regali non c’è davvero nulla e la prima cosa che sorprende durante la visione del film è la capacità e il coraggio di Francesco Amato di trasporre una storia del genere facendo ricorso ad uno stile narrativo originale (soprattutto per il nostro cinema) che incentra tutto su un inaspettato – tanto per la protagonista quanto per lo spettatore – cortocircuito temporale che porterà il presente a fondersi con il passato, generando così un presente/passato alternativo in cui tutto può accadere, anche dare la possibilità ad una madre di “sconfiggere” la morte così da avere quell’impossibile possibilità di conoscere e abbracciare sua figlia, a lungo desiderata ma mai conosciuta.

18 REGALI

Facendo ricorso ad alcuni meccanismi tipici del “genere”, concettualmente parlando ci viene proposta una situazione non troppo differente da Ritorno al futuro di Zemeckis, Francesco Amato riesce a trasformare un film sulla “morte” (più che altro sull’incapacità umana di elaborare realmente un lutto così pesante) in un autentico inno alla vita, un gioioso ed armonico canto sulla speranza e su quegli affetti che continuano a vivere dentro ognuno di noi anche quando tutto sembra essere ormai perduto.

La delicatezza di Amato nel descrivere la vicenda di Elisa e Alessio, il loro rapporto prima e dopo la morte di Elisa, ma anche il legame d’amore/odio tra Anna ed Elisa è indescrivibile così come lo è la forza espressiva degli interpreti protagonisti, dalle bravissime Vittoria Puccini (Elisa) e Benedetta Porcaroli (Anna), al sempre convincente Edoardo Leo (Alessio) fino a giungere ad un “gigantesco” Marco Messeri, poco presente sulla scena ma pronto a farsi protagonista di una delle scene più umane e commoventi di tutto il racconto.

18 REGALI

Con 18 Regali il cinema italiano si apre all’insegna della “sorpresa” vera e propria, un film delicato e coraggioso che per molte scelte narrative sembra guardare più ad un certo cinema d’oltreoceano piuttosto che al classico dramma italiano.

Quel che è certo è che, se siete spettatori sensibili, prima di entrare in sala assicuratevi di avere fazzoletti in abbondanza perché il film spinge molto, ma proprio molto sulle corde della commozione.

Chissà come reagirà, quando sarà più grande, la vera Anna Vincenzotto nel vedere questo film che, in un certo senso, può essere tranquillamente considerato come l’ultimo enorme regalo (il diciannovesimo) lasciatole dalla mamma Elisa.

Giuliano Giacomelli

PRO CONTRO
  • Una storia vera…delicata, profonda, emozionante, struggente ma anche piena di vita.
  • La scelta coraggiosa ed originale di ricorrere al cortocircuito temporale.
  • Un cast eccezionale in cui brillano tutti, Marco Messeri sicuramente sul podio.
  • Un film che punta molto sul commuovere lo spettatore e ci riesce. Per noi, in realtà, non un “contro” ma qualcuno potrebbe non gradire questa scelta.
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Valutazione: 8.5/10 (su un totale di 2 voti)
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18 regali, la recensione, 8.5 out of 10 based on 2 ratings

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