-2: Livello del terrore, la recensione

Vigilia di Natale. Angela è costretta ad intrattenersi fino a tardi nell’ufficio in cui lavora per sbrigare delle pratiche. Quando finalmente è pronta a tornare a casa, si accorge che la sua auto ha un guasto e nell’edificio non è rimasto nessuno che possa aiutarla, ad eccezione di Tom, il guardiano del parcheggio. Ma Tom ha un debole per Angela e sarebbe molto felice se potesse passare la serata con lei. La donna rifiuta le avances del guardiano, ma l’uomo non reagisce bene e intrappola Angela nel garage dell’edificio, cominciando con lei un gioco di tortura destinato a durare tutta la notte.

-2: Livello del terrore (o P2 – Livello del terrore, come è stato ri-titolato sulle piattaforme streaming) è davvero un film piccolo, tanto nel budget (8 milioni di dollari, circa) che nelle idee. Viene presentata la più classica delle situazioni da thriller da camera, con il bruto malintenzionato che dà la caccia alla bella indifesa in un luogo circoscritto da cui non è possibile trovare uscita. Tutto qui: niente colpi di scena e nessuna trovata narrativa degna di nota, solo il classico gioco del gatto e del topo portato avanti per un’ora e quaranta minuti. La durata del film, tra l’altro, non è un vantaggio per questo tipo di produzioni, poiché una situazione così narrativamente statica portata troppo per le lunghe rischia di annoiare lo spettatore.

-2 livello del terrore

Malgrado ciò -2: Livello del terrore è un film che, inserito nel suo filone di appartenenza, può considerarsi riuscito. Il regista Franck Khalfoun, che oggi ricordiamo soprattutto per l’ottimo remake di Maniac (2012), qui al suo esordio dietro la m.d.p. dopo alcune piccole parti come attore, dirige in maniera piuttosto solida, come chi ha già una vasta esperienza alle spalle, e la fotografia di Maxime Alexandre contribuisce a donate la giusta atmosfera agli interni. Purtroppo, però, in questa prima prova Khalfoun non sembra avere la giusta cognizione dei tempi da horror e, oltre a dilatare eccessivamente le attese tra un evento e l’altro, non riesce ad infondere all’intera situazione la giusta tensione. Ciò appare anche un po’ strano poiché dietro questo progetto ci sono, in veste di produttori e co-sceenggiatori, i francesi Alexandre Aja e Grégory Levasseur, autori del celebre Alta Tensione e dei remake Le colline hanno gli occhi e Mirrors – Riflessi di paura.

-2 livello del terrore

Ciò in cui -2: Livello del terrore si differenzia rispetto alla massa dei prodotti simili è lo spessore psicologico dei personaggi superiore alla media, grazie al quale conosciamo una donna vittima che nella vita di tutti i giorni non è proprio una “santa” ma una zelante arrampicatrice sociale che, pur controvoglia, concede “favori” al proprio capo; e uno psicopatico che si mostra per tutto il film come un ragazzo appassionato di Elvis, gentile e molto solo, che ha semplicemente bisogno di un po’ d’affetto. Qua e là è seminato qualche effettaccio splatter (ottimamente realizzato), marchio di fabbrica di Aja, probabilmente inserito per ridestare lo spettatore dal torpore che di tanto in tanto il film può causare.

Se Rachel Nichols (Amityville Horror; Il mistero del bosco) è molto adatta per il ruolo dell’affascinante vittima destinata a correre, farsi male e finire in abiti succinti, Wes Bentley non è altrettanto azzeccato nel ruolo dello psicopatico. Passi il ragazzo “strano” di American Beauty con cui abbiamo conosciuto l’attore, ma in un ruolo che dovrebbe riecheggiare il Jack Nicholson di Shining Bentley stona non poco.

-2 livello del terrore

Distribuito in sordina in poche sale italiane nell’ultimo weekend di luglio del 2008, -2: Livello del terrore” è il classico thriller-horror estivo che se pubblicizzato a dovere avrebbe anche potuto riscuotete un certo successo di pubblico. Guardabile, ma si lascia anche dimenticare in fretta.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • La regia di Khalfoun.
  • Rachel Nichols.
  • Nel suo sotto-genere thriller claustrofobico risulta abbastanza riuscito.
  • Wes Bentley non è credibile come temibile cattivo.
  • Dura troppo a causa di eccessivi tempi morti.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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