36TFF. Rossz Versek – Bad Poems, la recensione

Quando il trentenne Tamás viene lasciato dalla sua ragazza, il dolore e la confusione lo costringono a una analisi di sé stesso. E fra ricordi e immaginazione, rivive la sua infanzia attraverso tre alter ego: il sé bambino, adolescente e ragazzo.

L’opera seconda del regista ungherese Gábor Reisz, Rossz Versek – Bad Poems, in concorso al 36esimo Torino Film Festival, è una delicata commedia romantica che analizza i temi della crescita e della maturazione con sguardo autentico e originalissimo.

La storia, sin dai primi minuti, si distingue perché declinata attraverso le visioni del protagonista/voce narrante: a tutti gli effetti noi spettatori siamo nella mente di Tamás, che invece di mettere in scena la realtà così com’è, rimugina, ricorda, fantastica, e da’ vita a scenari ipotetici, spesso teneri e divertenti.

E il regista Reisz sfrutta appieno questo espediente, con passaggi da realtà a immaginazione, da passato a presente, in elaborati piani sequenza, così fluidi e geniali da lasciare a bocca aperta.

Fra montaggio fumettistico e sceneggiatura che gioca col surrealismo, la trama scorre, poetica e toccante.

Non è facile mantenere il controllo di una simile messinscena: infatti, di tanto in tanto, il ritmo è troppo serrato e lo spettatore è affaticato da questa eccedenza di surrealismo.

Ma i personaggi sono convincenti, e Tamás (interpretato dallo stesso regista) è un individuo insicuro, tangibile nella crisi con cui è alle prese.

La pellicola è anche in grado di regalare qualche scorcio dell’Ungheria contemporanea, schiava di un capitalismo frenetico di cui il protagonista stesso è un piccolo ingranaggio, lavorando come pubblicitario.

Per concludere, Rossz Versek – Bad Poems è una dolcissima storia romantica costruita con i “bad poems” del titolo: ovvero gli slogan trash che Tamás è costretto a creare per lavoro, le poesie melense che scriveva da ragazzino e le stesse sequenze tra fantasia e ricordo che Reisz mette in scena con stile unico e stravagante.

Michele Cappetta

PRO CONTRO
  • Trama ben strutturata.
  • Regia brillante (eccezionali i passaggi da presente a passato).
  • Ritmo mal gestito.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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36TFF. Rossz Versek – Bad Poems, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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