A Quiet Place 2, la recensione

a quiet place 2

Nella primavera del 2018, Paramount Pictures e Platinum Dunes portavano nei cinema un piccolo film destinato a incassare oltre 350 milioni di dollari in tutto il mondo, si trattava di A Quiet Place – Un posto tranquillo, scritto, diretto e interpretato da John Krasinski, un serratissimo monster-movie incentrato su un high concept originale e vincente. A distanza di tre anni (sarebbero stati due, ma ci si è messa di mezzo una pandemia…) quel successo si è rinnovato con una seconda avventura e A Quiet Place II, al cinema dal 24 giugno distribuito da Eagle Pictures, riporta in scena tutto il team del precedente film raccontando sia il primo giorno dell’invasione delle creature dall’udito sopraffino che gli esiti dell’attacco alla fattoria degli Abbott.

Un cartello ci informa che stiamo per assistere al GIORNO 1, ovvero quando tutto l’orrore ha avuto inizio. La famiglia Abbott trascorre una spensierata giornata al campo di baseball dove il giovane e insicuro Marcus sta giocando una partita come battitore. Alla seconda palla lisciata, un’esplosione in cielo e alcuni detriti infuocati cadono dalle nuvole interrompendo la partita. Mentre la folla confusa e spaventata si riversa in strada, alcune creature a quattro zampe iniziano a seminare il panico aggredendo chiunque e qualunque cosa emetta un rumore. GIORNO 474 e ci troviamo esattamente dove terminava il primo film, con i superstiti della famiglia Abbott, fucile a tracolla, pronti a cercare un nuovo “posto tranquillo” dopo che l’incendio e l’allagamento del seminterrato hanno reso inabitabile la fattoria.

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A Quiet Place II si compone, dunque, di un breve prologo che ci mostra da dove sono arrivate le letali creature mostruose che hanno messo in ginocchio l’America (e forse il mondo) per proseguire poi come un canonico sequel. A parte la scissione temporale, che durante il film ci porterà anche a seguire 3 linee narrative parallele, il secondo monster-movie di John Krasinski rispetta le regole poste nel primo film portando semplicemente la narrazione a un livello successivo, più ampio anche geograficamente, tenendo intatto quel senso di suspense e di genuino terrore che avevano segnato parte del successo di A Quiet Place – Un posto tranquillo.

Il risultato è ottimo e A Quiet Place II è un film riuscito tanto quanto il precedente, al quale paga pegno solo a causa dell’assenza di una reale novità.

A quiet place 2

Il senso di paura e ansia generato dall’impossibilità di far rumore (per non attirare i mostri) rimane il leitmotiv del film che stavolta, però, non ha una narrazione circoscritta in un tempo e in un luogo raccolto, quasi in tempo reale, come nel precedente film. Questa volta l’avventura si dipana su più giorni, i personaggi si dividono e si spostano percorrendo anche chilometri. Inoltre, la famiglia Abbott non è più l’unico elemento umano del film, a cui si aggiungono più di un personaggio, anche se il vero unico nuovo ruolo di rilievo è quello affidato a Cillian Murphy, che vediamo nel prologo come amico degli Abbott e ritroviamo già nella prima parte del film come elemento chiave per far si che la narrazione progredisca. Il suo Emmett è un personaggio misterioso, in bilico tra l’aiuto salvifico e la possibile minaccia, con scheletri (letteralmente) nell’armadio che il film preferisce non approfondire, forse per lasciare materiale narrativo per ulteriori sequel.

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Nel cast, oltre all’ottimo Murphy, che non fa minimamente rimpiangere l’assenza di Krasinski, ritroviamo Emily Blunt – che ha un minutaggio inferiore su schermo – e i suoi figli Noah Jupe (recentemente visto anche in Honey Boy di Shia LaBeouf), che ha l’evoluzione caratteriale più netta ma anche più prevedibile, e la bravissima Millicent Simmonds, che è praticamente la nuova vera protagonista del film, portatrice di un handicap – la sordità – che è ormai la chiave per combattere i mostri.

Le creature mostruose, stavolta, sono utilizzate con meno parsimonia e si fanno protagoniste di moltissime scene madri, realizzate con ottimi effetti speciali e dall’aspetto tanto grottesco quanto temibile.

A quiet place 2

Di base, A Quiet Place II è scandito da lunghe sequenze in cui i mostri sono in scena e i protagonisti umani devo riuscire a salvarsi la pelle, ma il modo in cui Krasinski gestisce la tensione è esemplare e il film evita quell’effetto videogame survival horror che spesso questo tipo di film suggeriscono. Così come accadeva nel primo film, anche qui lo spettatore viene coinvolto nel racconto e i suoi occhi coincidono con quelli dei personaggi, il loro respiro soffocato diventa irrimediabilmente il nostro e allora la partecipazione è altissima, lo spettatore fa silenzio perché teme che i mostri dall’altra parte dello schermo possano sentirlo e il gioco imbastito tre anni fa si ripete con un film che, di fatto, diventa una vera e propria esperienza di paura.

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Tanto di cappello a Krasinski, è difficilissimo far stare intere platee in religioso silenzio e vedere gli spettatori che partecipano emotivamente alle avventure dei personaggi su schermo. Lui c’è riuscito due volte e questo è sinonimo di talento vero.

Se potete (visto il periodo), guardate assolutamente A Quiet Place II al cinema. L’esperienza di cui parlavamo su grande schermo è sicuramente amplificata.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Riesce a suscitare una grande e intensa suspense.
  • Cillian Murphy è un acquisto davvero azzeccato e la giovane Millicent Simmonds si conferma un’ottima attrice.
  • I mostri sono realizzati davvero bene, sia nel design che negli effetti speciali.
  • Manca la novità che contraddistingueva il primo film.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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A Quiet Place 2, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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