Addio a Herschell Gordon Lewis, il “Padrino del Gore”

Chi ci segue sa che non amiamo gettarci in “coccodrilli” e raramente ci dedichiamo a necrologi che potete trovare in ogni sito di informazione. Però poi ci sono addii che ci toccano un po’ più da vicino o perché si tratta di personaggi che hanno in qualche modo “formato” le firme della nostra redazione, o perché si tratta di personalità di importanza imprescindibile ma che in pochi, in realtà, conoscono e ne conoscono i meriti. Oggi ci duole dire addio a Herschell Gordon Lewis, regista e produttore statunitense che ha di fatto creato una certo modo di fare cinema horror, quello più viscerale, exploitativo e sanguinolento, votato allo shock visivo prima che ad ogni altra cosa.Lewis si è spento ieri, 26 settembre, a Fort Lauderdale, in Florida, all’età di 87 anni.

Negli anni Lewis si è guadagnato l’epiteto di “Godfather of Gore“, padrino del gore, perché ha dato inizio a un modo di fare cinema – cinema horror nello specifico – in cui il sangue e la violenza esibita sono l’elemento distintivo. Herschell Gordon Lewis ha creato il “gore” (e non lo splatter, come erroneamente in molti in questi giorni scrivono) e questo è avvenuto nel 1963: dopo una serie di film drammatici dai connotati erotici, un blood-feast-posterpaio di commedie sexy e una manciata di nudies (docu-film che si incentrano sulle nudità degli attori), Lewis scrive e dirige Blood Feast per la produzione del sodale compagno d’avventura David F. Friedman. Il film racconta le gesta criminose del gestore di un servizio di catering dedito al culto della dea egizia Ishtar, che organizza un party con l’intenzione di creare un enorme tributo di sangue alla sua divinità. Il grande successo internazionale del film, che mostrava sangue in abbondanza e membra umane con una divertita e divertente nonchalance, non ha precedenti e spiana la strada all’inserimento di elementi molto crudi nel cinema horror. Lo stesso Lewis continua in questa direzione con 2000 Maniacs (1964), forse il suo film migliore e anche il più imitato, a cui si aggiunge – l’anno seguente – Color Me Blood Red.

Nel 1967 dirige ben sei film, tra cui l’horror-comedy Something Weird, il vampiresco A Taste of Blood e il celebre The Gruesome TwosomeUna leggera virata verso l’exploitation motociclistico alla Russ Meyer con She-Devils on Wheels e un ulteriore successo horror nel 1970 con The Wizard of Gore, in cui un illusionista riesce molto bene nei suoi macabri giochi di prestigio perché uccide realmente le sue assistenti. La decisione di appendere al chiodo il cappello da regista arriva nel nel 1972 dopo The Gore Gore Girls, dove il tasso di sangue e di bizzarra ironia si unisce con maggiore insistenza con l’elemento erotico che aveva contraddistinto l’inizio della sua carriera.

Wizard of GoreConvinto che ormai il genere horror stesse esaurendo le sue cartucce – ma era pronto alla rinascita con un’ondata di nuovi e fondamentali autori – Herschell Gordon Lewis si allontana dal mondo del cinema per dedicarsi alla pubblicità. Ma la settima arte continuerà a stuzzicarlo fino al suo ritorno, nel 2002, con Blood Feast 2: All You Can Eat, sequel del suo più grande successo di pubblico, che ha tanto il sapore del remake. L’ultima regia di Lewis risale al 2009 e si tratta di The Uh-Oh Show, realizzato in estrema economia (come tutte le opere del Padrino del Gore, del resto) e incentrato su un gioco a premi in cui i perdenti sono sottoposti a indicibili torture.

Con la sua spregiudicatezza che ha da sempre unito horror estremo, ironia ed erotismo, Herschell Gordon Lewis ha fatto scuola e sappiamo con certezza che senza il suo coraggioso contributo il cinema dell’orrore odierno non sarebbe stato quello che conosciamo.

Addio Maestro!

Roberto Giacomelli 

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