America Latina e Ai confini del male: il nuovo thriller made in Italy da vedere in blu-ray

Come possiamo constatare ormai quasi quotidianamente, il nuovo cinema italiano sembra essersi svegliato da quel lungo torpore che lo ha visto imprigionato, per più di trent’anni, esclusivamente in futili commedie o drammoni esistenziali dal retrogusto sociale. Il genere sembra tornare con prepotenza nelle mire dei giovani autori che iniziano a dominare le scene e ne sono un esempio al fulmicotone anche questi due titoli di cui vi parliamo: America Latina e Ai confini del male. Da una parte il tanto chiacchierato film dei Fratelli D’Innocenzo, dall’altra la nuova opera di Vincenzo Alfieri. Oltre ad essere accomunati dall’appellativo di “opera terza”, entrambi i film vanno a scavare nelle profondità più distorte e melmose della psiche umana. Due drammi capaci di spingersi così tanto nell’oscurità da divenire riflesso del nuovo cinema thriller Made in Italy. I due film sono da poco disponibili in home video, su supporto fisico blu-ray disc, grazie a Vision Distribution e ai canali distributivi CG Entertainment.

I fratelli trentenni Fabio Damiano D’Innocenzo continuano a decostruire le periferie laziali alla ricerca del torbido che si annida nelle famiglie italiane, nel marcio che cresce nell’animo umano senza distinzione di classe, età, sesso e credo politico. Dopo il fulminante esordio noir de La terra dell’abbastanza (2018), ambientato nel quartiere periferico di Roma East Ponte di Nona, il pluripremiato Favolacce (2020), che faceva sua la periferia romana dei quartieri residenziali, si passa all’Agro Pontino di America Latina, opera numero tre che si avvicina sicuramente più alle atmosfere del loro precedente film per svilupparsi, però, in territori diametralmente opposti.

Massimo (un sorprendente quanto inedito Elio Germano) è un dentista quarantenne, ha una bella moglie, due figlie, una villa con piscina immersa nel verde e si concede, come unico “vizio”, una birretta di tanto in tanto con il suo caro amico Simone, che invece versa in difficoltà economiche. Una sera, Massimo scende nella cantina della sua abitazione e la sua vita improvvisamente cambia: la paranoia comincia a crescere e i ricordi si fanno sempre più frammentati fino a insinuare nell’uomo il tarlo del dubbio, sugli altri ma anche su se stesso.

I fratelli D’Innocenzo costruiscono un thriller psicologico che si spinge fino ai territori dell’horror, manipola ogni certezza dello spettatore per scaraventarlo nell’incubo a occhi aperti di un uomo qualsiasi: Massimo è così anonimo che può essere tranquillamente ciascuno di noi, un volto senza lineamenti nel quale si può specchiare ogni spettatore. E questo è dannatamente inquietante. Se c’è una cosa che scricchiola nel terzo film dei fratelli registi è il finale, una chiusa che cerca di stupire senza che ce ne fosse realmente bisogno, un quadro così nero e disperato che trovava proprio nella sua banale normalità il dato più mostruoso e che, invece, al netto della conclusione, fornisce una spiegazione non richiesta riabilitando/scagionando qualcuno, ma lasciando funzionalmente il contesto nell’incubo più spaventoso.

Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021, America Latina si mostra come un’opera complessa e sicuramente matura che ci dice ancora una volta, dopo Favolacce, quanto i D’Innocenzo amino il cinema di Yorgos Lanthimos e stiano seguendo un percorso autoriale molto interessante che si oppone fermamente all’ottica consolatoria troppo frequente nel cinema italiano.

L’opera terza dei Fratelli D’Innocenzo arriva in home video grazie a Vision Distribution e CG Entertainment che, fortunatamente, lo editano sia in DVD che in Blu-ray disc. Noi vi parliamo del supporto ad alta definizione, assolutamente impeccabile e capace di rendere giustizia ad un film affascinante e complesso come questo. Un film che, senza alcun dubbio, segna l’ingresso nell’età adulta dei due giovani autori romani.

Tecnicamente parlando il prodotto non riserva nessuna sorpresa. Anzi. Il quadro video restituisce un’immagine nitidissima, contrastata in modo perfetto e molto attenta alle basse luci così da restituire una resa impeccabile anche nelle numerose sequenze avvolte dall’oscurità. Anche il reparto audio vince e convince, grazie ad un doppio ascolto in italiano sia in DTS-HD Master Audio 5.1 che in Dolby Digital 2.0.

Se l’aspetto tecnico soddisfa in pieno le aspettative, non è da meno quello contenutistico. Gli extra non sono abbondanti ma, al tempo stesso, riescono a risultare esaustivi. Si esauriscono ad un solo backstage, Istantanea di un crollo, che però ha la corposa durata di 21 minuti. Un backstage realizzato anche con un certo gusto estetico, dunque non solo “documentaristico”, in cui i due registi raccontano la loro visione del cinema e in cui gli attori ci parlano dell’esperienza e dell’approccio al loro personaggio.

In uno sperduto paesino circondato dal lago e dai boschi, due ragazzi spariscono dopo aver partecipato ad una festa. Uno dei due è il figlio di Rio (Massimo Popolizio), capitano dei carabinieri e uomo rigoroso ed inflessibile. Ad indagare sulla sparizione dei due giovani c’è anche Meda (Edoardo Pesce), detto Cane Pazzo, giovane carabiniere con un passato traumatico alle spalle. Entrambi si trovano a fare i conti con la propria storia, imparando a far luce non solo su un mistero che si infittisce, ma anche su loro stessi. Nella cornice di un paese totalmente immerso nella natura, chi è il vero animale? La ricerca del mostro si rivela una ricerca interiore e personale, fatta di flashback e realizzazioni improvvise.

Dopo una commedia nata palesemente sulla falsariga di Kick-Ass (I Peggiori) e dopo un bizzarro crime-movie che giocava sulla scomposizione del punto di vista (Gli uomini d’oro), Vincenzo Alfieri realizza la sua terza opera. Una terza opera che, nel caso dei D’Innocenzo, come abbiamo visto, ha sancito metaforicamente il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. E un po’ sembra essere lo stesso anche per Alfieri. Almeno sulla carta.

Con Ai confini del male, Vincenzo Alfieri si lascia definitivamente alle spalle ogni suggestione riconducibile alla commedia per affondare le mani in un thriller cupo ed oscuro, un film dannatamente serioso, che sembra ispirarsi sia a certo cinema thriller degli anni novanta o primi duemila (in modo particolare Seven o I fiumi di porpora), sia a quella bellissima prima stagione di True Detective che ormai è radicata nell’immaginario di chiunque ami il genere.

Sfortunatamente però, Ai confini del male non è un film riuscito. Sembra infatti di assistere ad un’opera realizzata guardando solo in direzione della messa in scena senza curarsi minimamente del contenuto. La costruzione del ritmo, infatti, è zoppicante e fatica tantissimo a catturare l’attenzione dello spettatore. Dall’equazione viene a mancare totalmente la suspence e il tentativo di creare un climax narrativo di tensione si sgretola fin da subito. Nonostante le location malsane al punto giusto e la bella fotografia desaturata firmata da Davide Manca, non c’è mai pathos nel film di Alfieri. L’indagine procede piatta come l’elettrocardiogramma di un morto, il film sembra perdere il focus di continuo e se il look è dannatamente cinematografico non si può dire lo stesso della narrazione che, al contrario, ha il ritmo di certa fiction tv.

Prodotto come film Sky original, Ai confini del male è purtroppo un tentativo non riuscito di coniugare il thriller americano con una storia ben radicata nella cultura italiana. Dispiace, perché le caratteristiche per confezionare qualcosa di notevole c’erano tutte ma il film finisce per essere completamente ostacolato dal ritmo inesistente e da una scrittura piena di buchi e completamente amputata della parte emozionale.

Anche Ai confini del male arriva in home video, sempre grazie a Vision Distribution e CG Entertainment, sia su supporto DVD che in alta definizione Blu-ray disc. Anche questa volta vi parliamo di quest’ultima soluzione che, proprio come nel caso precedente, convince senza particolari riserve.

Ancora una volta è l’aspetto più prettamente tecnico del prodotto a convincere maggiormente, grazie ad una giusta attenzione nello sfruttare al massimo le potenzialità dell’HD. Visivamente, infatti, il supporto svolge un ruolo impaccabile, riuscendo a valorizzare nel giusto modo la già decantata fotografia del film. L’immagine è limpida, i contrasti ben bilanciati e l’attenzione al dettaglio visivo è sempre alta. Anche il reparto audio lavora bene e, proprio come accaduto per America Latina, anche qui è presente un doppio ascolto italiano sia in DTS HD Master Audio 5.1 (parecchio avvolgente) sia in Dolby Digital 2.0.

I contenuti extra sono abbastanza magri e si traducono in un backstage di 6 minuti arricchito con interviste al regista e agli attori principali.

Roberto e Giuliano Giacomelli, Agata Brazzorotto

 AMERICA LATINA dei Fratelli  D’Innocenzo

Label: CG Entertainment e Vision Distribution

Formato: Blu-ray disc (disponibile anche in DVD)

Video: 16/9  2.39:1 – HD1080 24p

Audio: Italiano DTS HD Master Audio 5.1; Italiano Dolby Digital 2.0; Audiodescrizione

Sottotitoli: Italiano per non udenti

Extra: Istantanea di un crollo – Backstage di America Latina.

Puoi acquistare il bluray di America Latina cliccando su questo link.

AI CONFINI DEL MALE di Vincenzo Alfieri

Label: CG Entertainment e Vision Distribution

Formato: Blu-ray disc (disponibile anche in DVD)

Video: 16/9  2.39:1 – HD1080 24p

Audio: Italiano DTS HD Master Audio 5.1; Italiano Dolby Digital 2.0; Audiodescrizione

Sottotitoli: Italiano per non udenti

Extra: Backstage

Puoi acquistare il bluray di Ai confini del male cliccando su questo link.

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