Biografilm 2014. Resoconto di un Anniversario.

Come si evince il successo di un Festival?
Cos’è un Festival? Una celebrazione di una certa cultura, di un certo stile di vita, con un tocco di New Age alla Woodstock, per coloro che condividono simili interessi e gusti, e che necessitano assolutamente di un’isola temporanea su cui rifugiarsi e riflettere.
Il Biografilm, quest’anno alla ricerca di una risposta alla domanda “What’s Culture?”, ha raggiunto ormai questa dimensione, proponendo più di un semplice spazio in cui osservare e incontrarsi, donando l’impressione di essere in vacanza.  Entrando nella Piazza, la sensazione di essere arrivati in ritardo a una grande festa, è sempre più palpabile ogni anno.
I Guerrilla Staff, ogni anno numerosi e scattanti, volano da una parte all’altra dello spazio servendo Tassoni, aggiungendo sedie, accomodando ospiti e non; danzerecci nel filmato d’apertura del Festival, sorprendentemente uguali nella realtà.
L’uniforme svolge il resto; Come il Sundance, anche il Biografilm mischia l’utile del volontariato all’iconografia, in questo caso il Rosso dei Guerrilla, generando uno spazio ai giovani, per i giovani, dei giovani.
Is the man who is tall happy_posterE tornando alla Festa di cui sopra, deliziosi buffet a parte, l’impressione per i cinefili sperduti è quella di aver trovato dimora nell’afa bolognese.
Ancora più funzionale dello Staff, monta in grande quantità la forza di un’enorme energia, un interesse che dalla prima edizione non è andato perdendosi.
La voglia di un sorriso, di una costruzione rosea ed elegante, un impiego di ottimismo in un panorama deprimente, l’invito positivo a scoprire e conoscersi; il Biografilm non è solo un festival, è un happening di cinema e vite.
Più Bio che Film nella scaletta di quest’anno e le sorprese non hanno tardato ad arrivare fin dai primi giorni di programmazione.
Femen: L’Ucraina Non E’ In VenditaThe Last ImpresarioAi Weiwei: The Fake CaseLove Hotel, Is The Man Who Is Tall Happy?, sono solo alcune delle fantastiche selezioni compiute della direzione.
E se negli anni scorsi ci siamo potuti “accontentare” di ospiti come Charlie Kaufman (sceneggiatore di Essere John Malkovich, Se Mi Lasci Ti Cancello) e Michael Palin dei Monty Python, quest’anno la virata verso gemme di esistenza più in disparte, tra libri e immagini, si è dimostrata, oltre che corretta, significativa.
Danny Bramson, produttore musicale e cinematografico, è stato probabilmente il Miglior Ospite nella storia del Festival.
Faccia tosta, sempre sorridente, gentilissimo, spiritoso; una persona dal grande passato produttivo eppure, disponibile a parlare con chiunque; qualità molto rara da trovare in chi decide di graziare un evento con la sua presenza.
E similmente, Ulay, ex-partner di Marina Abramovich, presente al Festival per introdurre il documentario sul suo Project Cancer, si è rivelato una grande sorpresa di umanità, un maestro dell’Arte e della Vita, che regala felicità anche solo a chi si è a malapena degnato di prendere in considerazione la sua esistenza.
Dunque, via la celebrazione di chi è già stato celebrato e onore a chi merita la fama, ma predilige la serenità; in barba a certe convenzioni commerciali e ai richiami di massa con cui adorano irrorarsi alcuni eventi.
Certo, il programma può aver lasciato perplessi alcuni avventori del Biografilm i primi giorni. Michael White? Danny Bramson? E chi saranno mai costoro?

Ulay al Q&A di Project Cancer

Ulay al Q&A di Project Cancer

Beh, senza Michael White non ci sarebbe Rocky Horror Picture Show, per cominciare.
Senza Danny Bramson, non ci sarebbe quel Quasi Famosi di Cameron Crowe, o la meravigliosa soundtrack di Magnolia di P.T. Anderson.
Piccole non-celebrità dagli enormi tentacoli invisibili che aprono e chiudono i sipari della Hollywood contemporanea; la storia del Cinema, o buona parte di essa, ci è passata accanto al Biografilm, e forse non ce ne siamo neanche accorti.
Il Festival Of Lives ha raggiunto l’obiettivo. Cos’è la Cultura?
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La Cultura è l’insieme delle conoscenze, il mercato in cui ognuno di noi è venditore e acquirente, lo spazio indefinito dove ogni mente è merce di scambio.
Hai visto quel film? Quel libro? Quel dipinto? Hai ascoltato questo?
Il Biografilm offre una chiara circoscrizione di quel vuoto, e in un panorama sempre più popolato da ego gonfi e terrorizzati dalla disfatta intellettuale, ben vengano le opportunità offerte da questi ambienti.
La passione del Direttore Artistico, Andrea Romeo, è trasparente: rompere il pensiero comune in cui il denaro macchia sempre la tela del Pittore, proporre l’uso e la divulgazione di un’Arte sostenibile e commercialmente viabile, ma comunque libera da filtri o comportamenti prettamente economici. Sacra e inviolabile.
Evviva quindi la Tassoni, il Grana Padano, le Vigorsol e i centinaia di aiuti locali.
Tutto funziona, ogni invitato ha la sua bibita, il suo assaggio di formaggio, le sue gomme da masticare e tanto altro; è un sistema promozionale che semplicemente funziona e non distoglie lo sguardo dalle proiezioni, anzi.
Certo, sarebbe facile puntare il dito contro gli spettacoli in ritardo, le file troppo sature di persone, le sale troppo piccole, le tessere che garantiscono l’entrata ad alcuni, ma semplicemente sarebbe superfluo nella comprensione del grande discorso che si è messo in atto tra il 6 Giugno e il 16 Giugno, a Bologna.
L’assenza totale di compromessi nell’esposizione di tutto ciò che è il Biografilm, bilancia del tutto qualsiasi piccolo disturbo; con la garanzia che quello che vedremo, tornerà.

Il Direttore Artistico Andrea Romeo consegna il Celebration Of Life Award al Presidente della Giuria Danny Bramson

Il Direttore Artistico Andrea Romeo consegna il Celebration Of Life Award al Presidente della Giuria Danny Bramson

Non solo anteprime esclusive e poi destinate a finire nel limbo della distribuzione italiana; se è al Bio, a breve lo potremo avere nelle nostre case.
Si crea un circuito a opera della I Wonder Pictures; collaborazioni continue che si accaparrano i migliori Documentari finora ignorati dal nostro paese.
Searching For Sugar Man, Femen, The Act Of Killing, giusto per citarne alcuni.
Meravigliose biografie filmiche, del tutto ignorate dalla grande distribuzione, che rivelano l’ennesima unione di questo Grande Discorso; dall’Internazionale al Nostrano, come al solito, senza filtri, semplicemente sottotitolato.
E’ una macchina in continua crescita, quella del Biografilm. Con l’avvento del primo anniversario, colpisce il successo nonostante promesse non-mainstream, o almeno, sulla carta.
Non c’è bisogno di dargli un voto, forse non ci sarà mai.
Ma se fosse necessario, sarebbe un numero molto simile a quello del suo anniversario.

 Luca Malini

Tutti gli articoli del Biografilm Festival 2014.

IS THE MAN WHO IS TALL HAPPY? UNA CONVERSAZIONE ANIMATA DI MICHEL GONDRY

THE LAST IMPRESARIO

LOVE HOTEL

EVERYDAY REBELLION

AI WEIWEI: THE FAKE CASE

FEMEN – L’UCRAINA NON E’ IN VENDITA

LIFE ITSELF

HOW I LIVE NOW

FRANK

ULAY PERFORMING LIFE: PROJECT CANCER

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