Brick Mansions, la recensione

Detroit. Brick Mansions è un quartiere popolare diventato territorio esclusivo della peggior criminalità della città. Per questo motivo, le autorità hanno deciso di costruire un muro attorno al quartiere, isolandolo di fatto dal resto della popolazione. A Brick Mansions però risiede Tremaine, il più noto e rispettato spacciatore di droga della città che è entrato in possesso di un’arma dall’incredibile potenziale distruttivo e sembra essere intenzionato ad utilizzarla contro il centro del potere cittadino. I vertici della polizia contattano allora Damien Collier, poliziotto ligio al dovere che dovrà infiltrarsi sotto copertura a Brick Mansions per stanare e fermare Tremaine. Ma nella sua impresa Damien dovrà usufruire dell’aiuto del galeotto Lino, residente nel quartiere e alla ricerca della propria fidanzata, rapita da Tremaine per un regolamento di conti. 

Se siete appassionati di cinema action con molta probabilità avete familiarità con l’attivissimo panorama francese di cui la EuropaCorp di Luc Besson possiede la fetta più consistente. Tra i vari Transporter e Taken, che rappresentano dei felici compromessi produttivi con gli Stati Uniti, Paese al quale Besson ha sempre guardato per la sua filmografia da regista, sceneggiatore e produttore, c’è stato anche Banlieue 13, produzione totalmente francese del 2004 che ha trasformato in star cinematografica l’atleta David Belle, campione e fondatore del parkour. Il successo del film diretto da Pierre Morel ha portato a un gustoso – anche se meno ispirato – sequel nel 2009, Banlieue 13: Ultimatum, con gli stessi protagonisti, un budget più ricco e diretto da Patrick Alessandrin. Per espandere il successo della storia e i personaggi creati da Besson anche Oltreoceano, stavolta si è pensato a un remake, come molto spesso accade con i film non statunitensi che si vorrebbe sdoganare nel Nuovo Continente. Così, prodotto sempre dalla EuropaCorp con la canadese Transfilm International e con il supporto distributivo di Relativity Media, arriva il remake di Banlieue 13: Brink Mansions.

" Brick Mansions " / Europacorp

Ma per attirare un pubblico che forse non è troppo esigente ma è fortemente condizionato dallo star system, come quello statunitense, serve un protagonista che fornisca il giusto richiamo. Così se è confermato David Belle nello stesso ruolo che ricopriva nei due film francesi, la new entry nel ruolo del protagonista è Paul Walker, lo sfortunato Brian O’Conner della saga di Fast and Furious, che purtroppo ci ha lasciati lo scorso anno a causa di un incidente stradale. Brick Mansions è di fatto l’ultimo film compiuto in cui ha recitato Walker (anche se lo rivedremo, controfigurato in cgi in Fast and Furious 7 nel 2015) e si nota quanto la produzione abbia puntato sulla presenza della star in questo film. Perché se in Banlieue 13 si trovava una equilibratissima condivisione della scena tra Cyril Raffaelli e David Belle, in Brick Mansions il ruolo di quest’ultimo è decisamente di supporto a Paul Walker, una spalla più che un coprotagonista. E per strizzare l’occhio al pubblico di Fast and Furious, Brick Mansions possiede una considerevole quantità di scene d’azione su quattro ruote, con incidenti spettacolari e mirabolanti acrobazie al volante di macchine più o meno sportive.

Al di là di questo dettaglio che favorisce l’azione più classica alle scene di parkour (che comunque sono presenti e forniscono un’adeguata e originale spettacolarità), Brick Mansions risulta molto vicino al prototipo, diventando di fatto un remake fedele e, per molti aspetti, inutile. Storia, personaggi e colpi di scena si ripetono, fondendo qualche elemento anche da Banlieue 13: Ultimatum, in uno spettacolo che sa intrattenere con efficacia e professionalità, ma che di fatto non riserva nessuna sorpresa a chi ha già visto il film francese.

brick mansions img 8

Accanto a Paul Walker e David Belle recitano il sempre inespressivo RZA di G.I. Joe: La Vedetta e L’uomo con i pugni di ferro, nel ruolo del criminale Tremaine, e la notevole Catalina Denis di Taxxi 4 e Go Fast. Alla regia c’è l’esordiente Camille Delamarre, fido montatore di Luc Besson per i film Transporter 3, Colombiana e Taken 2 – La vendetta.

Insomma, adrenalina a mille per Brick Mansions e i patiti dell’action nudo e crudo avranno da che gioire, ma la fin troppa aderenza al prototipo e una conclusione che gioca con il paradosso e forse risente della doverosa dedica in memoria a Paul Walker, fanno di questo film una visione ludica unicamente votata all’intrattenimento facile che non va oltre l’ora e mezza di proiezione, finendo presto nel dimenticatoio.

 Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Ottime scene d’azione.
  • Diverte nella sua mancanza di pretese.
  • Inutile nel suo essere troppo fedele a Banlieue 13.
  • Finale tirato via in maniera frettolosa e poco credibile.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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