Archivio categorie: Cinema

Manodopera, la recensione

Nel Piemonte di inizio ‘900, la speranza di una vita migliore spinse molti abitanti delle valli a trasferirsi oltre il Monviso per cercare lavoro. Questa la storia di Luigi e sua moglie Cesira, decisi a varcare le Alpi e arrivare fino in Francia. Una testimonianza familiare che prende vita grazie alla clay animation in un incredibile racconto di emigrazione e frontalieri.

Il regista Alain Ughetto, nipote del protagonista Luigi Ughetto, voce narrante e mano esecutrice delle animazioni, è il protagonista diretto di questo film animato. In una conversazione con un pupazzetto animato di sua nonna, Alain ripercorre tutta la vita di suo nonno fino alla sua morte. La clay animation prende così una vita ancora più sincera ed emotiva.

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Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Assassinio a Venezia, la recensione

Sono passati dieci anni dai fatti raccontati in Assassinio sul Nilo ed Hercule Poirot (Kenneth Branagh) ha lasciato la professione di detective e si è trasferito a Venezia. Assediato da proposte di casi da risolvere, che sistematicamente declina, non riesce a sottrarsi all’invito della scrittrice e vecchia amica Ariadne Oliver (Tina Fey), a partecipare ad una festa organizzata per la notte di Halloween presso la residenza della cantante lirica Rowena Drake (Kelly Reilly).

Il Palazzo è tristemente noto per la sua macabra storia: un ex orfanotrofio dove si dice abbiano trovato la morte decine di bambini, a causa dell’incompetenza e disinteresse dei medici e delle infermiere. Da allora i loro fantasmi in cerca di vendetta infestano le sue stanze, tormentando i vivi e spingendoli al suicidio, come solo un anno prima era capitato alla giovane Alicia, amatissima figlia della Drake.

Il dolore è tale che Rowena decide di convocare alla festa Joyce Reynolds (Michelle Yeoh), famosissima medium, nel tentativo di richiamare e interrogare, attraverso una seduta spiritica, il fantasma della figlia. Ma le cose non vanno come sperato e il Palazzo mette a dura prova le menti di tutti, anche quella dell’infallibile Poirot.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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I Mercenari 4 – Expendables, la recensione

C’è stato un momento nel primo decennio degli anni 2000 in cui molti prodotti cinematografici dei 30 anni precedenti, che all’epoca furono bollati come trash o comunque di serie B, hanno guadagnato una vistosa rivalutazione. Tra horror splatter anni ’80 e gialli/polizieschi anni ’70, spesso e volentieri fatti conoscere alle nuove generazioni da oculate riscoperte da parte di Quentin Tarantino e dei suoi amici, c’è stata anche una piccola parentesi di nobilitazione dell’action muscolare degli anni ’80/’90, quello di Stallone e Schwarzenegger per intenderci, un nutrito filone di film già amatissimi dal pubblico di allora e di oggi ma che ha sempre subito lo snobismo da parte di una certa cricca dal palato fine. Sono stati gli stessi protagonisti di quel cinema a spingere sul pedale della nostalgia e Sylvester Stallone è stato senz’altro il più lungimirante e scaltro, da ottimo business man che è sempre stato.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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In the Fire, la recensione

in the fire

Pensate come avrebbero potuto reagire uno sparuto gruppo di bigotti in un villaggio colombiano di fine 800 al sospetto che le calamità che si stavano abbattendo su di loro potessero essere causate da un ragazzino “diabolico”. Ovviamente fiaccole e forconi sarebbero stati il minimo del loro armamentario del linciatore provetto. Ora pensate come avrebbero potuto reagire se a difendere quel bambino fosse stata una donna straniera che parla della superiorità della scienza in confronto alla religione. Apriti cielo! Scudisciate come se non ci fosse un domani a quella sciacquetta sacrilega!

Questo è il contesto all’interno del quale si sviluppa In the Fire, il nuovo film del texano Conor Allyn, già regista del western No Man’s Land (2021), che qui si appella al period-dramma con venature soprannaturali per parlare dell’annoso conflitto tra scienza e fede e, soprattutto, del maschilismo imperante tra i contadini della Colombia del 1890. Come se in un periodo e in un luogo come quello potesse essere possibile uno scenario differente.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Il mio amico Tempesta, la recensione

Una notte, mentre assiste nel travaglio la cavalla della scuderia di famiglia, la veterinaria incinta Marie partorisce nella stalla, contemporaneamente alla sua cavalla. Nascono Zoé e il cavallino Cospiratore e fin dai primi anni di età è chiaro che la bambina ha un’intesa particolare con gli animali della scuderia, pronta a proseguire la tradizione di famiglia nel mondo delle corse di cavalli. Ma una notte, mentre il papà di Zoé, un famoso fantino, e la mamma sono alle corse, la bambina è vittima di un terribile incidente e uno spaventato puledro di nome Tempesta le passa addosso causandole un danno irreversibile alla spina dorsale. Ora Zoé è paraplegica, i suoi genitori non riescono a perdonarsi il fatto di averla lasciata sola quella sera e la bambina sembra aver perso la voglia di vivere. Solo l’amore incondizionato per i suoi cavalli può darle nuova forza.

Ispirandosi al romanzo per ragazzi Tempete au haras (2012) di Christophe Donner, lo specialista in film per famiglie Christian Duguay realizza Il mio amico Tempesta, che rinnova il trend contemporaneo di certo cinema francofono nell’esplorare il rapporto che può crearsi tra un bambino e un animale.

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Valutazione: 5.5/10 (su un totale di 2 voti)
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The Well di Federico Zampaglione in anteprima al Sitges Film Festival

L’horror soprannaturale The Well, ultima fatica registica di Federico Zampaglione, sarà presentato in anteprima mondiale a Sitges 2023 – Festival Internazionale del Cinema Fantastico della Catalogna, dove verrà proiettato venerdì 6 Ottobre nella sezione “Midnight X-treme”, presso il Cinema Retiro.

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Doggy Style – Quei bravi randagi, la recensione

C’è tutto un filone di orribili film per famiglie in cui ci ritroviamo animaletti reali o, ancor peggio, neonati che parlano con voci umane adulte. Questo danno è stato causato dal grande successo di Senti chi parla (1989) di Amy Heckerling, bissato da ben due sequel, il secondo dei quali sostituiva i bambini ciarlieri con altrettanto logorroici cani. Da quel momento, il vaso di Pandora era stato scoperchiato ed è stato tutto un proliferare di inguardabili film con protagonisti cagnolini parlanti inseriti in contesti in cui si trovano a comportarsi come umani.

Se il buon 99% di questi prodotti è indirizzato a bambini, come è giusto che sia, c’è quella minima percentuale in cui il target si allarga -o si stringe, dipende dai punti di vista- andando a catturare l’attenzione anche o solamente di adulti. È accaduto con Un’occasione da Dio, in cui il “divino” Simon Pegg era in grado di sentire la voce del suo cagnolino (doppiato da Robin Williams) ed è accaduto in Voices, in cui il serial killer Ryan Reynolds parlava tranquillamente con i suoi animali domestici. Due prodotti godibili in cui, però, non erano gli amici a quattro zampe i protagonisti, ma solo delle spalle, degli aiutanti.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Pearl, la recensione del prequel di X

Il settore del cinema è costellato di autori che, nonostante dotati di indubbie qualità e spiccata ispirazione artistica, vengono sottovalutati o poco considerati per motivi disparati: vuoi per l’incapacità di attrarre le masse, vuoi per la “colpa” di non riuscire mai a realizzare quel film che riesca a fargli compiere il definitivo salto di qualità. Uno dei casi più significativi, in tal senso, è quello di Ti West, regista statunitense da anni sulla bocca di tanti cultori del genere horror grazie a numerosi apprezzabili lavori (The Sacrament, The Inkeepers, The House of the Devil), ma che soltanto di recente è riuscito a imporsi come uno dei nomi di spicco della scena horror contemporanea. Salto di qualità avvenuto nel 2022 con X – A Sexy Horror Story, nel quale West si lascia andare ad un sincero e accorato omaggio al cinema horror politico e verace degli anni Settanta, con uno slasher rurale dall’alto contenuto splatter, ma tutt’altro che privo di contenuti e riflessioni sui personaggi e sul mondo del cinema in generale.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Venezia80. La società della neve, la recensione del film sulla tragedia delle Ande

Il 13 ottobre 1972 un aereo precipita sulle Ande durante una violentissima bufera di neve. A bordo c’erano i componenti di una giovane squadra di rugby uruguayana, insieme ad alcuni familiari, diretti in Cile per una partita.

Dei 45 passeggeri molti superano quasi incolumi l’impatto, ma i soccorsi tardano ad arrivare e la sopravvivenza tra i ghiacci, senza cibo, si fa ogni giorno più difficile.

La società della neve, diretto da J. A. Bayona, è il titolo di chiusura, fuori concorso, di Venezia 80, che ripercorre la tragica vicenda realmente accaduta e raccontata all’interno dell’omonimo romanzo scritto da Pablo Vierci, scrittore uruguaiano e compagno di scuola della maggior parte dei ragazzi coinvolti all’epoca nell’incidente e pubblicato nel 2009.

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Valutazione: 8.5/10 (su un totale di 2 voti)
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In the Fire: una clip in esclusiva dal dramma soprannaturale con Amber Heard

Il 14 settembre arriverà in sala In the Fire, il film che riporta al cinema Amber Heard dopo aver perso la disputa legale dalla grande copertura mediatica contro l’ex marito Johnny Depp. Ad affiancare l’attrice texana c’è l’apprezzato interprete spagnolo Eduardo Noriega (Apri gli occhi, La spina del diavolo), in un dramma storico dai risvolti soprannaturali diretto dal regista di No Man’s Land Conor Allyn. A distanza di pochi giorni dal debutto nei cinema, possiamo mostrarvi una clip esclusiva in anteprima di In the Fire.

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