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Venezia80. Adagio, la recensione del film di Stefano Sollima

L’estate romana tra sole e umidità è sempre molto calda e negli ultimi anni sembra che lo stia diventando ancora di più. Un caldo soffocante che pare aver ispirato qualcosa nel cinema italiano, prima con la dramedy Siccità di Paolo Virzì (presentato a Venezia nel 2022) e adesso con il thriller Adagio di Stefano Sollima, regista delle prime stagioni della serie Gomorra e del film Soldado, sequel del riuscitissimo Sicario di Denis Villeneuve. Se in Siccità Roma era priva di acqua, in Adagio la periferia della Capitale è continuamente accerchiata da fumo e fiamme di incendi che si avvicinano lentamente alla città. Sullo sfondo, si muovono i protagonisti di questo thriller, ovvero giovani ingenui, carabinieri corrotti e vecchi killer stanchi.
L’Esorcista in versione restaurata a Venezia80 e dal 25 settembre torna al cinema per il 50° anniversario

Come ogni orrorofilo che si rispetti e appassionato di cinema sa, L’Esorcista è uno dei massimi esponenti mondiali del genere horror, un capolavoro vero che ha terrorizzato generazioni di spettatori. Il film diretto da William Friedkin, a quasi un mese dalla sua scomparsa, viene presentato oggi all’80^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sua versione restaurata Director’s Cut 4K nell’ambito della sezione Venezia Classici.
In occasione del 50° anniversario di quest’opera epocale tratta dal romanzo omonimo di William Peter Blatty, il film torna nei cinema italiani nei giorni 25, 26 e 27 settembre nella sua spettacolare versione Director’s Cut, completamente restaurata in 4K da Warner Bros. Discovery.
Venezia80. Dario Argento Panico: un documentario (non convenzionale) per raccontare il Maestro del brivido

Per scrivere le sceneggiature dei suoi film, il leggendario regista horror italiano Dario Argento si chiudeva in camere d’albergo, cambiandole spesso, limitando i suoi contatti con il mondo esterno. Nel documentario Dario Argento Panico, il regista Simone Scafidi accompagna Argento per riprenderlo nella quotidianità del suo processo creativo. A queste scene, spesso divertenti grazie allo spirito ancora acutissimo di Argento, si accompagnano testimonianze e racconti sulla sua figura, dagli esordi come critico fino alle sue sceneggiature, tra cui il lavoro con Leone e Bertolucci a C’era una Volta il West, per poi passare alle sue esperienze da regista.
Venezia80. The Killer, la recensione del thriller di David Fincher

Un killer freddo e spietato aspetta il suo bersaglio, appostato da giorni a una finestra parigina. L’omicidio su commissione è pianificato nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso dal mercenario: eppure, qualcosa andrà storto, costringendolo ad affrontare una fuga rocambolesca e a infrangere una dopo l’altra tutte le sue regole.
Il nuovo thriller di David Fincher, presentato in concorso all’80ª Mostra del Cinema di Venezia, è tratto dall’omonima graphic novel The Killer. Uscirà su Netflix il 10 novembre e a ottobre arriverà anche in sala, in una rete di cinema selezionati.
Omicidio al cimitero è il titolo del nuovo film di Stefano Simone e sarà dedicato a William Friedkin

Giungono informazioni sul nuovo film di Stefano Simone, l’instancabile regista sipontino reduce dal successo del teen-mistery Il fantasma di Alessandro Appiani. La nuova opera, dal titolo Omicidio al cimitero, è un giallo classico in “stile Agatha Christie” e rappresenta la prima vera incursione dell’autore in questo genere, senza contaminazioni. La storia è un dichiarato omaggio al Capolavoro Dieci piccoli indiani della succitata scrittrice e il plot si sviluppa seguendo i canonici topoi giallistici: omicidio, indagine, risoluzione. Pochi personaggi in un’unica location in cui tutti sono sospettati ed un assassino da smascherare.
Venezia80. Finalmente l’alba, la recensione

È il 1953 e a Cinecittà si stanno svolgendo le riprese di un nuovo kolossal che vede protagonista una delle più famose stelle del cinema classico, Josephine Esperanto (Lily James), al fianco delle stelle nascenti Sean Lookwood (Joe Keery) e Nan Roth (Rachel Sennot).
Mimosa (Rebecca Antonacci) è una giovane romana, fidanzata e prossima al matrimonio con un uomo del quale non è innamorata, ma che rende felice la madre, che non vede per la sua “brava e remissiva figlia” nessun futuro migliore: “è un bravo ragazzo e ha un lavoro sicuro“.
Quando la bella e intraprendete sorella Iris (Sofia Panizzi) decide di prendere parte alle audizioni per le comparse del film, Mimosa viene notata dalla diva Josephine che ne rimane colpita e decide di trascinarla con lei, sul set e in una lunga avventura notturna tra locali e feste, che cambieranno per sempre la vita della ragazza.
Venezia80. Ferrari: la fuga dalle emozioni

Il ritratto che Michael Mann sceglie di fare di Enzo Ferrari è un biopic atipico, che non ripercorre per intero la vita del personaggio ma si concentra su un lasso di tempo molto breve: l’estate del fatale 1957, un momento cruciale per l’azienda e di grandi difficoltà famigliari. Ferrari, presentato in concorso all’80ª Mostra del Cinema di Venezia, uscirà nelle sale italiane il 30 novembre.
La prestigiosa casa automobilistica rischia la crisi. La vendita di auto per il pubblico non decolla e per risollevare il fatturato è necessario vincere le corse, ottenendo copertura mediatica favorevole: le Mille Miglia sono l’occasione perfetta, per dare lustro al marchio e trovare nuovi finanziatori. Enzo Ferrari, interpretato da Adam Driver, si getta a testa bassa nell’impresa, con freddezza e determinazione. Anche per lasciare nelle retrovie del pensiero i suoi problemi personali: la perdita di un figlio ha definitivamente incrinato il rapporto con sua moglie e socia in affari (una splendida Penelope Cruz), mentre la sua amante, madre di un bambino nato fuori dal matrimonio, inizia a perdere la pazienza. Vuole ottenere il riconoscimento del figlio ed entrare ufficialmente a far parte della vita di Enzo, frenato dalle apparenze imposte dalla società borghese e dai vincoli economici che lo legano alla moglie.
Venezia80. Povere Creature!: la nuova fiaba horror di Yorgos Lanthimos. La recensione

Yorgos Lanthimos è uno di quei rari registi capaci di coniugare riconoscibilità e freschezza in ogni suo film, in cui nonostante ci bastino pochi tocchi per vederne la mano non si riesce mai a prevedere dove questa andrà a finire e cosa andrà a toccare. Poor Things!, Povere creature! in italiano, è il titolo della nuova fiaba horror del regista greco in concorso all’80ª Mostra del Cinema di Venezia, tratto dall’omonimo romanzo di Alistair Grey del 1992, e che ha serie possibilità di portarsi a casa da Venezia qualche statuetta.