Chiudi bene la porta di casa. Speciale Home Invasion Movies

Si raccomanda di chiudersi bene in casa!”. Quante volte un annuncio del genere si è sentito in momenti di emergenza e di pericolo? Al cinema e nella realtà, la casa è un rifugio sicuro per tutti, il luogo degli affetti  e della tranquillità, il nido dove conserviamo i nostri ricordi e le cose più care. Eppure, molto spesso accade che le case diventino, invece, una prigione. Un trappola, a volte mortale, che si stringe sempre più sui suoi abitanti e che capovolge la percezione della propria casa, da riparo sicuro a luogo da cui fuggire a gambe levate poiché invaso da sconosciuti malintenzionati.

Intanto, al cinema dopo La Notte del Giudizio e l’imminente uscita di You’re Next (qui la recensione) e Dark Skies – Oscure presenze, la sicurezza delle nostre case è stata rimessa in discussione, e le pellicole a tema hanno meritato addirittura una denominazione specifica: Home Invasion Movies. Sottogenere cinematografico horror/thriller fortemente ansiolitico che vede, di solito, come protagonisti  gli ignari abitanti di una tranquilla abitazione presa improvvisamente in assedio da violenti criminali senza scrupoli. Ci si sente sicuri in casa nostra ma molte volte non è così; qualcuno cercherà di entrare inaspettatamente. Non sappiamo cosa voglia, ma di sicuro non sarà nulla di buono! Negli Home Invasion Movies è spesso così, gli invasori non hanno scopi precisi e forse sono solo guidati dalla follia omicida, la parola chiave è “violenza”.

Il filone ha preso piede più o meno dalla fine degli anni ’70, soprattutto grazie a Wes Craven e alla sua pellicola L’ultima casa a sinistra del 1972, diventata ormai un cult, o Cane di Paglia del 1971, di Sam Peckinpah con un giovanissimo Dustin Hoffman.  Negli anni successivi la lista non fa che allungarsi, ma quali sono gli Home Invasion Movies che più sono riusciti a far presa sul grande pubblico? Proviamo a stilarne una classifica!

ARANCIA MECCANICA, Stanley Kubrick, 1971.

Una pellicola in bilico tra l’esaltazione della violenza e la sua condanna, rientra solo in parte nella nostra classifica ma è uno degli esempi più adatti per questo tipo di sottogenere cinematografico. Con la sua “ultraviolenza”, Arancia Meccanica si impone, infatti, con insistenza nella concezione che abbiamo riguardo agli Home Invasion Movies, soprattutto per quanto riguarda le brutali scene di assalto a danno delle persone che abitano le case che i “Drughi” cercano in tutti i modi di conquistare; l’omicidio dell’anziana donna compiuto da Alex armato di una enorme statua fallica, di proprietà di quest’ultima, e lo stupro delle giovane donna di uno scrittore proprio davanti ai suoi occhi. Tutti misfatti consumati in case altrui.

Ma quel che rende Arancia Meccanica un film perfetto è proprio la commistione di generi che l’immenso Kubrick ha usato per rendere il messaggio del suo film più vigoroso possibile, e ci riesce. Thriller, erotico, grottesco, drammatico e fantascientifico riescono ad incrociarsi in una sola pellicola in maniera sublime, tanto da rendere la parola “film” del tutto riduttiva.

Arancia Meccanica di Stanley Kubrick

Arancia Meccanica di Stanley Kubrick

CANE DI PAGLIA, Sam Peckinpah, 1971.

A differenza di Kubrick che con Arancia Meccanica condannava l’uso della violenza, ad uso del singolo o della società, Peckinpah invece si interroga su di essa; chi la genera? Le relazioni sociali? L’individuo?

Una pellicola angosciante che ci mostra il lato oscuro di ogni uomo, non solo quello dell’assalitore, ma anche quello del mite ed educato protagonista David, impersonato da uno splendido Dustin Hoffman, che vediamo trasformarsi in un killer a sangue freddo per difendere sua moglie, la sua casa, i suoi principi e la sua virilità fortemente sminuita fino a quel momento. Una risposta violentissima alla sua stessa inadeguatezza nel reagire ai soprusi dei “bulli” che lo schernivano da sempre nella sua stessa casa davanti a sua moglie che si dimostrava sempre più insofferente al suo comportamento fin troppo mite e passivo.

Non sapremmo mai se il suo comportamento folle e l’uccisione di tutti coloro che cercavano di invadere il suo territorio sia servito a riconquistare la sua donna, o se il suo ego abbia ricevuto dei vantaggi, l’unica cosa che sappiamo, però, è che la violenza può scaturire da chiunque! La guerriglia domestica finale tra David e gli invasori superstiti è sicuramente il climax del film, lo stadio finale in cui il protagonista è stato spinto dalle tante provocazioni della gente del posto e di sua moglie stessa, la sua casa era già stata violata più volte e così la sua donna. Il povero David non poteva sopportare oltre…

Cane di paglia di Sam Peckinpah

Cane di paglia di Sam Peckinpah

L’ULTIMA CASA A SINISTRA, Wes Craven, 1972.

Il più feroce e controverso film di Craven , nonché la sua opera prima dove, tra l’altro, vengono gettate le basi del suo più famoso personaggio Freddy Krueger che ricalca le depravazioni del protagonista de L’ultima Casa a Sinistra, Krug Stillo, anche lui brutale torturatore di adolescenti.

Una ragazzina di buona famiglia sta per compiere 17 anni e per l’occasione i genitori decidono di concederle di passare il giorno del suo compleanno con la sua migliore amica, intanto i due le prepareranno una festa per la sera stessa. Le due ragazzine, però, si lasciano convincere da un ragazzo a seguirlo a casa sua per fumare della marijuana; è qui che le ingenue amiche cadranno nella trappola di un criminale psicopatico che si nasconde in casa del figlio insieme alla sua banda di amici pericolosi quanto lui. Dopo aver violentato, torturato e ucciso le ragazze, la banda ormai ricercata dalla polizia decide di chiedere ospitalità nell’ultima casa a sinistra, proprio quella della loro giovane vittima scomparsa che i disperatissimi genitori stanno cercando. È proprio adesso che la violenza si fa più esasperata, finora le sevizie fisiche e psicologiche a cui le ragazze sono state sottoposte dalla banda non erano nulla al confronto di quello che i genitori della vittima, una volta scoperto chi stavano ospitando in casa, faranno al gruppo di assassini! I due danno sfogo alla propria sete di vendetta e si trasformano da persone apparentemente innocue e tranquille in spietati assassini capaci di fare cose che nemmeno i più terribili criminali riescono a pensare.

L’Ultima Casa a Sinistra è una grossa critica sociale alla realtà dell’epoca, Craven infatti raccontò di essere rimasto fortemente sconvolto dalla violenza inaudita e gratuita della guerra del Vietnam e più ancora dall’assuefazione nei confronti di essa dalla parte della società. Non a caso la pellicola è girata come se fosse un documentario, all’inizio del quale, c’è una frase che recita: “Il film è stato proiettato nelle scuole americane a scopo didattico e informativo.”.

L'ultima casa a sinistra di Wes Craven

L’ultima casa a sinistra di Wes Craven

FUNNY GAMES, Michael Haneke, 1997.

L’emblema dell’Home Invasion Movie. Ecco cos’è Funny Games. Le caratteristiche ci sono tutte: una famiglia tranquilla e per bene che vive in un quartiere rispettabile, due giovani apparentemente impeccabili ed educati che si insinuano con una scusa nella loro casa e si trasformano, in poco tempo, in mostri senza scrupoli, ma nessuno conosce le loro motivazioni né la loro identità.

Chi sono e cosa vogliono non lo sapremo mai, probabilmente, come ci suggerisce il titolo, i due non vogliono che divertirsi a spese della famiglia di turno. La violenza delle loro azioni è palpabile anche se il regista non ci mostra mai i loro atti criminali che avvengono sempre fuori campo nonostante una messa in scena lucida e realistica delle azioni. Allo stesso tempo, però, Haneken decide più volte di rompere la “quarta parete” e fa sì che i due ragazzi ammicchino spesso verso la macchina da presa, trasportando lo spettatore in un limbo tra l’immedesimazione e il semplice voyeurismo.

I due giovani criminali, in tenuta da tennis, si dimostrano molesti quasi fin da subito tra frecciatine e domande imbarazzanti rivolte alla padrona di casa, eppure, l’estremo perbenismo che permea l’intero quartiere le impedisce di reagire, e nemmeno quando i due ormai hanno preso il totale controllo della casa, i suoi abitanti si dimostrano reattivi. La pellicola è cupa, le atmosfere pesanti sono protagoniste, la trama non ha importanza, tanto che alla fine vediamo i due bussare alla porta di una nuova famiglia, e il gioco ricomincia.

Funny Games di Michael Haneke

Funny Games di Michael Haneke

PANIC ROOM, David Fincher, 2002.

Quando la stanza più sicura della casa si trasforma in una trappola altrettanto efficace, ecco che possiamo riassumere la claustrofobica vicenda delle due protagoniste di Panic Room, Meg (Jodie Foster) e sua figlia Sarah (una giovanissima Kristen Stewart). Durante il loro primo giorno nella loro nuova casa, tre intrusi malintenzionati invaderanno i loro spazi costringendole a rinchiudersi nella loro camera di sicurezza. Peccato, però, che quello che i tre sconosciuti cercano si trova proprio in quella stanza blindata.

David Fincher omaggia Hitchcock, pur rimanendo nel suo personalissimo stile, e crea la suspance grazie alla sua regia virtuosistica fatta di inquadrature che attraversano muri e buchi delle serrature, come se la macchina da presa nemmeno ci fosse.

Il tema principale del film non si basa che sullo spirito di sopravvivenza e gli istinti primordiali che si scatenano in tutti noi in situazioni di estremo pericolo, sentimenti che fanno sì che tra la protagonista e i malviventi si instauri un clima di pura sfida.

Panic Room di David Fincher

Panic Room di David Fincher

À l’Intérieur (INSIDE), Alexandre Bustillo e Julien Maury, 2007.

Non solo non si può star più tranquilli nemmeno a casa propria, ma a quanto pare sì è in costante pericolo anche quando ci si trova nel ventre materno!

Le particolarità di questa pellicola sono molteplici, prima fra tutte il fatto che vittima e carnefice siano entrambe donne. Oltre a questo c’è da dire che il film è altamente disturbante, non adatto ai deboli di stomaco e, soprattutto, alle donne incinte. La violentissima intrusa non si accontenta di intrufolarsi furtivamente in casa della vittima, ma vuole addirittura entrare fisicamente nel suo ventre, con un grosso paio di forbici, per rubare il suo bambino prossimo alla nascita. La pellicola, poi, non si perde nella caratterizzazione dei personaggi, non ci racconta nulla di più di quello che vediamo e forse il punto di forza è proprio questo, tutto è immediato ed è avanti ai nostri occhi, anche e soprattutto le scene di violenza, tanto da far rientrare, in piena regola, il film nel genere splatter. I personaggi, nonostante non siano troppo caratterizzati, rimangono realistici e la psicopatica antagonista riesce addirittura a suscitare una sorta di pietà. In definitiva, si può definire À l’Intérieur un film d’invasione proprio in tutti i campi.

A' l'intérieur (Inside) di Alexandre Bustillo e Julien Maury

A’ l’intérieur (Inside) di Alexandre Bustillo e Julien Maury

THE STRANGERS, Bryan Bertino, 2009.

 “Perché eravate in casa!”. È questa la risposta che una dei tre criminali dà alla protagonista alla domanda: “Perché ci state facendo questo?”.

Ed eccolo qui tutto il senso del film; per scatenare l’odio insensato di alcuni individui dagli intenti distruttivi basta essere in casa. In effetti, la pellicola pare non ci porti da nessun’altra parte; i due innamorati, in piena crisi sentimentale, vengono braccati nella propria casa di campagna (che non è il massimo della sicurezza) da tre strani e inquietanti individui mascherati che riescono ad entrare, anche abbastanza facilmente, in casa ma che si divertono a giocare al gatto e il topo con le sfortunate vittime, ree soltanto di essere lì quando una di loro ha bussato alla porta chiedendo di Tamara.

La pellicola ci fa capire, comunque, che non c’è bisogno di un perché per compiere queste bestiali azioni a scapito di innocui sconosciuti, e probabilmente uno dei pochi aspetti positivi di questo film è proprio questo poiché getta lo spettatore nel terrore e nello smarrimento più totale. Perché compiere certe azioni? Forse solo perché ce n’è la voglia!

The Strangers di Bryan Bertino

The Strangers di Bryan Bertino

Ci raccomandiamo anche con voi, quindi… chiudete bene porte e finestre stasera!

Rita Guitto

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One Response to Chiudi bene la porta di casa. Speciale Home Invasion Movies

  1. Chiara ha detto:

    Uno speciale davvero ben scritto e accurato, anche se decisamente ansiolitico!!! 😉

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