Cinema & Lockdown: ricerca sulla fruizione di film in tempi di coronavirus

Era il 9 marzo quando gli esercenti cinematografici di tutta Italia si sono visti costretti a mettere i lucchetti ai cinema a causa dell’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus. Durante questi tre mesi di clausura, le abitudini di molti italiani sono cambiate, tra cui anche la fruizione cinematografica che ha visto l’esplosione dei consumi su piattaforme VOD (Video On Demand) di varia natura e il proliferare di molte piccole realtà VOD che probabilmente non sopravviveranno al 2020.

Oltre al rinforzamento delle piattaforme SVOD (Subscription Video on Demand) quali Netflix e Amazon Prime Video, a cui si è aggiunto proprio a partire da marzo Disney+ con un boom di sottoscrizioni, abbiamo assistito al rafforzamento delle piattaforme TVOD (Transactional Video on Demand), ossia i servizi pay-per-view come Chili, Rakuten Tv, Sky Primafila, su cui sono stati dirottati buona parte dei film che erano destinati alla distribuzione nei cinema tra marzo e maggio. A queste due modalità di fruizione, si sono aggiunte anche piattaforme PVOD (Premium Video On Demand), come MioCinema, utili a far fronte proprio all’esigenza di avere una finestra di distribuzione in accordo con gli esercenti cinematografici, per creare degli eventi attorno alla pubblicazione in streaming di alcuni film previsti in sala.

Proprio in riferimento a questo improvviso e un po’ traumatico cambiamento di fruizione cinematografica da parte degli spettatori, abbiamo deciso di condurre una piccola ricerca per capire in che modo gli italiani in questi mesi di lockdown hanno utilizzato i mezzi che la tecnologia ha loro offerto. Per far fronte alla totale mancanza di dati ufficiali da parte di distributori e gestori di piattaforme, abbiamo avviato un questionario interessato al rapporto con le piattaforme VOD in questi mesi. Il questionario ha interessato, nell’arco di 10 giorni (8-18 giugno), un campione di poco più di 300 persone, raggiunte principalmente attraverso i social network, che si sono espresse anonimamente sull’argomento. Quello che segue è il risultato della ricerca. Buona lettura e grazie mille se avete partecipato allo studio.

LA RICERCA

Alla domanda sulla frequenza mensile con cui si andava al cinema prima della chiusura delle sale, la maggior parte dei partecipanti ha risposto “più di una volta al mese” (30,1%), seguito con un distacco di quasi 10 punti percentuale (21,5%) da “una volta a settimana”, mostrando quindi che il campione preso in esame era un consumatore di cinema in sala abbastanza assiduo, anche se coloro che andavano a vedere un film al cinema “meno di una volta al mese” è superiore (19,5%) di chi ci andava “più di una volta a settimana” (12,6%).

A questo punto, al campione selezionato è stata chiesta la familiarità con le piattaforme video on demand, che nel periodo di lockdown si sono mostrare indispensabili per creare continuità con il mercato cinematografico. Si è chiesto, nel dettaglio, ai partecipanti se prima dell’emergenza sanitaria conoscevano e hanno fatto uso delle piattaforme VOD, TUTTE le piattaforme VOD, anche quelle in abbonamento (dunque anche Netflix, Now Tv e Prime Video) e la risposta è stata per un 76,2 % di “si, le conoscevo e ne avevo già fatto uso” che ci spiega – come vedremo dai dati successivi – che quella stragrande maggioranza faceva e fa uso in particolare delle piattaforma SVOD, ovvero quelle che funzionano dietro abbonamento periodico.

E, già dalla domanda successiva, è interessante notare come il campione di riferimento chiamato a rispondere su acquisti e noleggi si è equamente diviso tra coloro che hanno detto di far uso delle piattaforme e coloro che invece hanno investito in singoli prodotti on demand. Dando ad intendere, quindi che quel 45,4% in verde è un fruitore di prodotti VOD in abbonamento, quindi senza un costo aggiuntivo a quello periodico. Nella macrocategoria dei fruitori di TVOD, il noleggio (45,4%) ha stra-vinto sull’acquisto (5,6%).

Per il quesito successivo, ci siamo concentrati solo su chi aveva risposto positivamente nella domanda precedente ed è emerso che il 59,9% dei partecipanti ha acquistato o noleggiato meno di un film al mese durante i tre mesi presi in considerazione. Solo il 10,7% ha invece acquistato/noleggiato più di un film a settimana.

Lo step successivo è stato capire quali film sono stati visti sulle piattaforme durante questi tre mesi di lockdown. Sono stati forniti dei titoli esplicativi ed è stata anche lasciata una casella vuota da riempire con eventuali altri titoli e, tra quelli pre-impostati, è stato appositamente inserito un film disponibile anche in forma di abbonamento, a differenza di tutti gli altri che erano legalmente visionabili solo in modalità TVOD. Il risultato ha premiato proprio questo titolo fruibile in SVOD, Bombshell – La voce dello scandalo (disponibile su Amazon Prime Video), visto dal 31,5% dei partecipanti e al primo posto della classifica. Segue con il 30,5% The Lighthouse, disponibile sempre su Amazon Prime Video ma solo in modalità pay-per-view, mentre al 26,2% c’è Favolacce, primo tra i film italiani più visti. L’uomo invisibile è al 4° posto con il 22,8% e, aggiungiamo, è stato tra i primissimi film ad inaugurare questo trend distributivo appena è scattato il lockdown. Con un notevole distacco troviamo l’horror The Hunt (12,9%) e l’action Bloodshot (8,9%), mentre per trovare un altro italiano dobbiamo andare al 6,6% di D.N.A. (Decisamente non adatti) di Lillo & Greg. Curioso come solo il 5,3% dei partecipanti ha indicato Trolls World Tour, che invece, stando alle stime internazionali, è stato il vero vincitore tra i film in VOD. Ultimo posto tra le proposte indicate è stato La sfida delle mogli con un 2%, mentre tra i titoli indicati a libera scelta tra i partecipanti i più citati sono stati la commedia di Giampaolo Morelli 7 ore per farti innamorare, Emma tratto da Jane Austen, Parasite e Joker, che nel frattempo erano entrati in catalogo su molte piattaforme TVOD. In pochi casi sono stati citati film in esclusiva su piattaforme SVOD Netflix e Disney+, nel dettaglio primeggiano Tyler Rake e Il Buco, per il primo, Frozen 2 e Lilli e il vagabondo per il secondo.

La domanda successiva ha interessato invece la piattaforma utilizzata per guardare i film indicati nel quesito precedente. Il risultato è perfettamente coerente perché Amazon Prime Video stravince al primo posto con il 57% confermando sia la primarietà dei servizi in abbonamento, sia le risposte della precedente domanda che vedevano al primo post Bombshell, al secondo The Lighthouse e buona parte dei titoli disponibili nella sezione TVOD del colosso dell’e-commerce. Prima tra le piattaforme esclusivamente TVOD è Chili, non a caso la più pubblicizzata anche dai distributori (o comunque sempre inserita in prima posizione nell’elenco delle piattaforme), così come troviamo al secondo posto Sky Primafila, servizio ormai disponibile in molte case italiane sia per trasversalità della piattaforma che per mera “anzianità”.

Però la seconda posizione del grafico è occupata, con un importante 24,5%, da “Nessuna di queste piattaforme” che ci dice molto del comportamento degli spettatori. Da una parte potrebbe essere stato usato da chi si riferiva a Netflix (o Disney +, se vogliamo), che però non rientrava nella casistica dei film presi in considerazione e non emerge con una percentuale così rilevante dai titoli indicati nella risposta libera della domanda precedente, o molto più probabilmente si riferisce ai metodi illegali di streaming e download (leggasi, film pirata).

In questo caso è interessante il feedback ricevuto da alcuni partecipanti che hanno interagito con noi sui social network lamentando l’assenza di Netflix dall’elenco e andando così a rinforzare la certezza che la forma VOD più diffusa in Italia è quella SVOD.

Proseguendo nel testare i partecipanti che hanno usufruito delle piattaforme TVOD, abbiamo chiesto la soddisfazione verso il servizio di cui hanno usufruito: il 36,1% si è detto pienamente soddisfatto e solo l’1,4% affatto soddisfatto. Riguardo il prezzo del noleggio/acquisto, che inizialmente è stata la questione più dibattuta e criticata, visto che i primi film sono stati proposti al prezzo di 16,99 euro, il 48,5% ha detto che si trattava di un prezzo mediamente adeguato, il 31,7% che ha pagato un prezzo del tutto adeguato e 19,8% ha detto che il prezzo era eccessivamente caro.

Ci avviamo verso la conclusione con domande più generiche.

Le piattaforme VOD possono essere una buona alternativa alla sala cinematografica per guardare i film? Quasi la metà dei partecipanti si è espressa con un categorico NO e un 44% si dice favorevole ma solo per casi eccezionali (come quello che abbiamo vissuto). Un 7% va controtendenza e preferisce il VOD all’esperienza live.

La domanda successiva ci fornisce un dato importante: questa esperienza di quarantena ha cambiato le abitudini di fruizione anche su lungo periodo? La maggioranza dei partecipanti (36,8%) ci dice che continuerà a far uso delle piattaforme per acquistare/noleggiare film anche una volta che i cinema saranno aperti… e un pochino questo dato stride con i risultati precedenti. Ma il 28% ci conferma che abbandonerà il VOD o continuerà a non farne uso. Un importante 35,1% si dice al momento indeciso.

Infine, abbiamo chiesto se la data indicata dal Governo per la riapertura delle sale cinematografiche, ovvero il 15 giugno, era considerata adatta o meno. Più del 50% si è espresso favorevole a tale data, mente si sono quasi equivalsi i non favorevoli e gli indecisi.

DOPO LA RIAPERTURA DEI CINEMA…

I risultati al botteghino di questa prima settimana di riapertura non ha dato ragione a quel 50,7% ma il problema è stato differente, legato soprattutto alla sostanziale mancanza di titoli da distribuire (la programmazione è stata riempita da film già distribuiti in VOD e da quei titoli distribuiti prima del lockdown che non sono riusciti a sfruttare per intero la finestra cinematografica) e la conseguente riapertura di una parte infinitamente esigua di cinema (circa il 7% delle sale su territorio nazionale). Anche se, in realtà, hanno sicuramente influito anche la paura di molti italiani ad esporsi al contagio e le restrittive norme di distanziamento.

Il film più visto in questa prima settimana è stato I Miserabili di Ladj Ly che in VOD è arrivato in esclusiva attraverso la piattaforma sperimentale PVOD MioCinema. Quindi possiamo considerare quello di Ladj Ly quasi una novità per lo spettatore abituale dei cinema, e il film ha incassato in 5 giorni 12.714 euro. Ha fatto seguito Favolacce dei Fratelli D’Innocenzo (7.333 euro), mentre gli altri film che possiamo vedere tra i 10 maggiori incassi dei primi giorni post-riapertura sono quelli distribuiti poco prima che i cinema fossero chiusi per l’emergenza sanitaria, ovvero l’action movie Bad Boys For Life, il film di Clint Eastwood Richard Jewell e il premio Oscar Parasite.

Quindi, tirando le somme, cosa ci ha detto questa piccola ricerca che abbiamo condotto in estrema autonomia?

  • Gli italiani conoscono e utilizzano le piattaforme VOD con regolarità e anche prima del lockdown
  • le piattaforme in abbonamento sono preferite alle pay-per-view
  • tra le piattaforme TVOD esplose durante il lockdown la più diffusa è stata Chili, che aveva comunque un pregresso
  • una parte considerevole degli spettatori ha però preferito guardare i film distribuiti in esclusiva ricorrendo ai classici siti di contenuti pirata
  • gli spettatori continueranno a utilizzare le piattaforme VOD anche dopo la riapertura dei cinema ma l’esperienza in sala è preferibile al consumo in casa.

Roberto Giacomelli

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