Crushed Lives – il sesso dopo i figli, la recensione

Il regista Alessandro Colizzi adatta per il grande schermo il suo libro satirico PATATRAC – il sesso dopo i figli, scritto nel 2012 a quattro mani con la consorte Silvia Cossu. Il risultato è Crushed Lives: commedia frizzante e agrodolce che esplora con divertita ironia e rassegnata onestà tutti quegli ostacoli, piccoli o grandi, con cui la vita sessuale di ogni coppia si ritrova a fare i conti dopo l’arrivo della sospirata prole.

Saverio (Walter Leonardi), felicemente sposato e padre di un maschietto dai capelli rossi, sta girando un documentario incentrato proprio su questa delicata tematica. Tra gli intervistati coinvolti nel progetto ci sono uno psichiatra e la moglie insegnante, di mezza età e con figli adolescenti; due coniugi borghesi letteralmente travolti dalla nascita della primogenita; una giovane e bella coppia di neo genitori che ha perduto l’intesa. La genesi della pellicola di Saverio andrà di pari passo con le burrascose vicende familiari dei piccoli nuclei, tra confusione, colpi di testa e punti di svolta più o meno felici per ciascuno…

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Crushed Lives offre un’esauriente panoramica delle diverse sfaccettature che la crisi degli equilibri di un rapporto può attraversare in seguito alla traumatica metamorfosi da sposini a genitori. Il registro prescelto da Colizzi non è unico e la versatilità del linguaggio è favorita anche dal doppio binario sul quale la pellicola scorre: quello filmico e quello del ‘film nel film’. La perdita di affiatamento e l’inevitabile calo della libido causati dalla graduale immersione nella routine e dalla canalizzazione di ogni energia e attenzione sul meraviglioso pargoletto appena sfornato, costituiscono i nodi principali indagati dalla sceneggiatura. Quest’ultima gioca la carta dell’irriverenza e di una schietta ma garbata comicità, perseguita attraverso una vivace scrittura dei dialoghi e la messa in scena di protagonisti in cui è facile riconoscersi, anche nei momenti in cui il grottesco prende il sopravvento e la recitazione appare necessariamente sopra le righe.

Il maggior pregio del film risiede proprio nella capacità di rappresentare dinamiche riconoscibili, spesso divertenti proprio in virtù del loro realismo, senza mai scadere nel morboso o nella gratuità, malgrado sotto i riflettori ci sia un argomento spinoso quale l’intimità sessuale. È tanto sfizioso quanto vagamente amaro mettere a confronto le dichiarazioni degli intervistati ai microfoni di Saverio con l’effettiva realtà delle rispettive quotidianità. Non è quello che facciamo un po’ tutti, in fin dei conti? Mentire persino a noi stessi quando ci ritroviamo in pasticci o cliché che mai avremmo creduto potessero capitarci? L’affiatamento del cast corale, inoltre, contribuisce in maniera decisiva a far arrivare il messaggio forte e chiaro: la nascita di un figlio è sicuramente il momento più straordinario nella vita; crescere un bimbo è un compito più che mai difficile al quale nessuno è preparato. Ma non per questo dobbiamo smettere di dedicarci con affetto al nostro partner, pena lo sfaldamento, potenzialmente irreversibile, della solidità e degli equilibri dell’amore.

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Tra un’incursione in un bizzarro negozio di sex toys, una chiacchierata con una fantasiosa prostituta e vincite inaspettate alla lotteria, Crushed Lives è complessivamente un prodotto gradevole e in grado di offrire un intrattenimento non privo di una struttura tematica densa di spunti. Sicuramente, per le coppie con figli una tale varietà di input sarà terreno fertile per un po’ di sana autocritica o, quanto meno, per un’autoironica identificazione. Questo non significa, però, che i più giovani non possano, a loro volta, riflettere sul proprio ruolo di figli.

Tuttavia, a dispetto di una fresca originalità e del più che buono materiale di partenza, la struttura filmica tende a sfaldarsi strada facendo, cedendo in parte a una certa discontinuità che penalizza il ritmo e l’adeguatezza espressiva dell’epilogo.
Crushed Lives – il sesso dopo i figli è in sala dal 25 giugno, distribuito da Film Daedalus.

Chiara Carnà

PRO CONTRO
  • Ottimi spunti trattati con brio ed efficace comicità ma senza penalizzare la verosimiglianza.
  • Cast affiatato e in buona forma.
  • Col procedere dei fotogrammi, il ritmo si sfalda e la strutture tende alla discontinuita.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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