Deepwater: Mark Wahlberg incontra la stampa a Roma

In occasione dell’uscita italiana di Deepwater – Inferno sull’oceano, il nuovo film di Peter Berg ispirato al tragico incidente del 2010 a bordo della piattaforma trivellatrice semisommergibile Deepwater Horizon, l’attore protagonista Mark Wahlberg e il produttore Lorenzo di Bonaventura hanno incontrato la stampa a Roma per presentare il film e rispondere a domande e curiosità.

Nei primi interventi i due si sono soffermati sul fatto che il film si concentra su storie di persone normali e non sui soliti eroi di cui le sale sono piene ogni anno.

La prima domanda è per Mark Wahlberg.

Scorrendo la sua filmografia, spesso si incontrano storie vere o personaggi esistiti. Che cosa la muove a fare questo tipo di scelte?

Semplicemente il fatto che sono attratto da questo genere di storie, soprattutto le storie di gente comune messa difronte a circostanze straordinarie. È il genere di film che da spettatore mi piace guardare e per cui andrei al cinema.

Gli Studios sono stati molto coraggiosi a decidere di farci realizzare un film di tale portata su queste persone. Sono queste le persone da cui traggo ispirazione e con cui mi identifico. Devo dire che faccio film commerciali per potermi poi permettere di partecipare a prodotti che mi piacciono davvero, anche prendendo qualche rischio. Con questo film, inoltre, ho conosciuto un mondo a me ignoto come quello dell’estrazione petrolifera. Finalmente un film per adulti in un’estate piena di eroi al cinema.

 Poi è intervenuto anche di Lorenzo di Bonaventura:

Volevo anche aggiungere che questo non è il tipico genere di film fatti ad Hollywood, ma siete voi che potete sollecitare a farne di più di film simili vedendoli e scrivendone. Voi ci dovete aiutare a realizzare più film di questo tipo.

Deepwater 2

Il discorso poi si è spostato sull’aspetto produttivo e su come il film sia un disaster movie tutt’altro che banale in quanto c’è un perfetto equilibrio fra effetti speciali e attenzione ai personaggi.

di Bonaventura ha questo pensiero a riguardo:

E’ molto difficile realizzare un film come questo, il più difficile da me prodotto. Innanzitutto abbiamo dovuto costruire un’enorme piattaforma di 900 mila chili di acciaio. Poi c’era la fortissima pressione esercitata dal fatto di raccontare una storia vera in cui erano coinvolti personaggi reali, vittime e tanti feriti. Siamo comunque riusciti, seguendo un filo narrativo preciso, a trovare il giusto equilibrio tra un film che avesse un grande aspetto spettacolare e attenzione alla trama e ai personaggi.

Successivamente la parola è tornata a Wahlberg il quale si è espresso così sulla complessità fisica ed motiva di questo ruolo, soprattutto nel rapporto con il vero Mike Williams:

Stranamente non è che ci fosse stato bisogno di molta preparazione dal punto di vista fisico, non mi sono dovuto allenare anche perché non c’è molto esercizio da svolgere per recitare su una piattaforma. Tutte le cose che ho imparato per il personaggio le ho apprese tramite Mike. Grazie a lui ho capito come muovermi su una piattaforma, lui era i miei occhi e le mie orecchie. Ci siamo guadagnati la sua fiducia facendogli capire quali erano le nostre intenzioni, cioè omaggiare le 11 vittime. Per lui è stato importante stare sul set sia per capire come stavamo facendo le cose sia come esperienza terapeutica.

Deepwater 1

Wahlberg, in chiusura, ha anche parlato brevemente dei suoi progetti futuri, in particolare dell’imminente Patriots Day sempre diretto da Peter Berg e di un progetto con David O. Russell su un giocatore di football che decide di diventare prete.

Patriots Day parla dell’attacco terroristico durante la maratona di Boston, è un film il cui messaggio è che l’amore alla fine vince su tutto, un messaggio di cui tutti abbiamo bisogno visti i tanti attacchi terroristici di questi tempi.

Sul secondo progetto invece ha detto:

Ovviamente non mi interessa l’aspetto del football, ma la storia generale nel suo complesso e di quanto sia sorprendente che questo atleta abbia sentito la vocazione. Non volevano farlo prete perché malato, ma sebbene sia stato prete per poco tempo, è riuscito a raggiungere tante persone. Farò di tutto per realizzare questo film.

Deepwater – Inferno sull’oceano sarà nelle sale italiane dal 6 ottobre grazie Medusa.

Vincenzo de Divitiis

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