Dietro i candelabri, la recensione

Già il titolo del film, Dietro i Candelabri (Behind the Candelabra) ci dice tutto. La pellicola non si limita a raccontare la storia del grande pianista Władziu Valentino Liberace, e le magie che poteva fare con il suo magnifico pianoforte, corredato sempre da un ingombrante e lussuoso candelabro decorativo poggiato su di lui, ma fa luce, è il caso di dirlo, su quello che c’è dietro il candelabro, su quello che il suo affezionato pubblico non poteva vedere.

Dire che Liberace era soltanto un bravo pianista è estremamente riduttivo, Liberace era soprattutto uno showman, il primo vero showman della storia, consapevole che il suo pubblico fosse una fonte di guadagno enorme, e non lo nascondeva, lanciandosi spesso in espressioni del tipo: «Caspita! Siete stati un pubblico così fantastico che non vorrei prendere i vostri soldi. Ma lo farò!». In anticipo sui tempi, Liberace fece di Las Vegas il luogo più adatto per mettere su una miniera d’oro, era meno famoso di Elvis Presley, ma guadagnava infinitamente di più e ha incarnato, prima di altri, la figura della superstar con tutti i suoi eccessi e bizzarrie che partivano già dal suo guardaroba fatto di strass e lustrini di ogni tipo.

Tutte queste cose, il regista del film Steven Soderbergh ce le mostra, insieme ad altre molto più intime e private che ci portano nel vero mondo del talentuoso pianista. Infatti, quello che il suo pubblico non conosceva erano le sue preferenze sessuali che Liberace tentò fino all’ultimo giorno della sua vita di tenere nascoste, facendo causa anche a chi solo si permetteva di insinuare che fosse omosessuale. Dietro i candelabri, infatti è anche una storia d’amore, soprattutto una storia d’amore, tenera, difficile e tormentata tra Liberace e il suo giovanissimo compagno Scott Thornson, colui che nella realtà ha scritto il romanzo biografico My Life with Liberace da cui la pellicola è tratta.

Il film non prende una posizione precisa, è imparziale, non giudica, Steven Soderbergh si limita a raccontare sullo schermo ciò che Liberace e il suo amante hanno vissuto a ridosso degli anni ’70, nel pieno del successo, e lo fa rendendo omaggio sia ai pregi che i difetti di questo grande personaggio nel suo mondo felice quanto superfluo. Il regista espone la realtà dello star system di quell’epoca pomposo, contraddittorio, superficiale e a tratti doloroso, senza mai sovraccaricarlo troppo e Michael Douglas, dal canto suo, riesce a regalarci un ritratto onesto di un Liberace esuberante, eccessivo oltre ogni dire, truccato e imbellettato di tutto punto, senza mai scadere nel macchiettistico.

Michael Douglas è Władziu Valentino Liberace

Michael Douglas è Władziu Valentino Liberace

I due amanti si trovano in un ambiente e in un periodo storico in cui l’omosessualità non era sicuramente vista di buon occhio, solo chi era vicino a Liberace conosceva la sua vera natura e il pianista faceva di tutto per zittire le voci che viaggiavano riguardo al fatto che fosse gay, ricorrendo anche a storie d’amore di copertura con donne famose e autobiografie falsate che omettevano gli aspetti più scandalosi della sua vita.

A quanto pare, comunque, non è che i tempi siano proprio cambiati per quanto riguarda il tema dell’omosessualità; il regista ha, infatti, incontrato infinite difficoltà per fare accettare alle case di produzione cinematografiche il suo progetto che definivano “troppo gay” per gli standard hollywoodiani. Ecco perché negli Stati Uniti il film è stato trasmesso solo in tv sull’emittente della HBO, per poi partecipare al Festival di Cannes 2013.

In conclusione, una delle parole principali per descrivere questo film è “maestoso”; maestose le musiche, maestose le scenografie e soprattutto maestosi i protagonisti e le loro interpretazioni! Dietro i Candelabri è una favola kitsch, e a tratti divertente, dal finale dolceamaro che sarà nelle nostre sale dal 5 dicembre. Nel cast troveremo, oltre a Michael Douglas e Matt Damon, Rob Lowe, Dan Aykroyd, Boyd Holbrook, Scott Bakula, Tom Papa, Paul Reiser e Debbie Reynolds.

Rita Guitto

PRO CONTRO
  • Gli attori Michael Douglas e Matt Damon danno il meglio di loro stessi. Le loro interpretazioni sono divine!

 

  • Per il pubblico non americano la storia di Liberace potrebbe risultare poco interessante, addirittura noiosa, per la scarsa fama che il pianista ha nel nostro Paese. Ma non è mai troppo tardi per conoscere la vita del primo showman della storia.

 

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