Doppio sospetto, la recensione

Sul poster che accompagna la promozione di Doppio Sospetto, campeggia un estratto dell’entusiasta recensione americana di Variety dopo la première al Toronto Film Festival dello scorso anno: un noir magnifico degno del miglior Hitchcock. Nella corsa, a caldo, della stesura di un pezzo per la copertura di un festival è facile rimanere abbagliati e lasciar correre con più libertà le dita sulla tastiera del proprio computer.

Il film di Olivier Masset-Depasse può rientrare tranquillamente nel genere noir, ma non basta metter su una storia morbosa fatta di sospetti e incoerenze per scomodare l’autore di Psycho e La finestra sul cortile e stabilire una discendenza diretta. Non aiuta in questo senso nemmeno l’incetta di premi ai Magritte du Cinema 2020 che, con le dovute proporzioni rispetto agli altri grandi premi cinematografici, lo ha reso un caso cinematografico.

Partiamo dalla storia. Alice (Veerle Baetens) e Coéline (Anne Coesens) sono due vicine di casa legate da un rapporto profondo, intriso di una forte carica sessuale, che investe praticamente ogni aspetto della loro vita. La forza di questa relazione si trasforma presto in un enorme macigno da sopportare, quando entrambe vengono sconvolte dalla morte del figlio di Coéline sotto gli occhi di Alice lasciando strascichi permanenti di colpe e mancanze dei diretti interessati.

Dall’evento scatenante in poi, viene messo in moto il pendolo con cui il regista porta lo spettatore ora a parteggiare per l’una, ora per l’altra, nel tentativo di creare una suspence degna di questo nome capace di disorientare lo spettatore. Aiutano molto in questo senso i movimenti di macchina e il fuoco sui “protagonisti” delle varie scene, ma dove tutto si perde è nella didascalia dei confronti diretti tra gli attori. Risulta abbastanza ovvio che quello che viene detto è tutto tranne che la verità, l’affidabilità dei narratori è minata in partenza. In questo modo l’oscillazione tra realtà e finzione alla lunga diventa stancante, oltre ad esaurire la propria carica di originalità nel giro di un paio di sequenze troppo prevedibili.

La pecca più grande, a fronte di un ottimo lavoro di scenografia e costruzione dell’inquadratura, è l’aver scelto una materia morbosa tanto interessante quanto ormai prevedibile ed esausta, con quella sensazione perenne di aver visto situazioni e soluzioni narrative altrove. Le voci di un remake americano, diretto dallo stesso regista belga e con protagoniste Jessica Chastain e Anne Hathaway, lasciano però una flebile fiammella accesa sulla possibilità di ragionare su tutti i contro e realizzare una versione che possa meritarsi davvero il titolo di noir hitchcockiano.

Andrea De Vinco

PRO CONTRO
Una regia interessante e non banale. Un tema che non spicca per originalità.
La conflittualità delle due attrici protagoniste  
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Doppio sospetto, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

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