EIFF 2016: Slash

Neil (Michel Johnston) ha un quaderno dove scrive storie con protagonista Vanguard (Tishuan Scott), eroe di una popolare serie di romanzi fantascientifici, innamorato del suo antagonista Dark Lord.

Quando un gruppo di studenti lo scopre e lo prende in giro, trova un inaspettato alleato nella compagna di classe Julia (Hannah Mark) che lo aiuta e lo introduce al mondo delle fanfiction online, da questo momento per Neil nulla sarà più come prima.

Con Slash per la prima volta nella storia del cinema, il regista Clay Liford cerca di raccontarci una delle realtà contemporanee più complesse e attive del web, quella degli scrittori di fanfiction e in particolare di fanfiction slash.

Per chi non avesse familiarità con questo termine, la fanfiction è un racconto scritto dai fan, senza scopo di lucro e in totale libertà creativa, su uno o più dei loro personaggi letterari o cinematografici preferiti.  Uno degli esempi storicamente più famosi, risalenti a prima dell’ascesa di internet, sono i racconti (le fanfiction) non ufficiali di Star Trek. Da queste e in particolare dai personaggi di Kirk e Spock, nasce anche uno dei sottogeneri più famosi di fanfiction, lo Slash.

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Onde evitare di confonderlo con il ben più popolare sottogenere horror, è bene specificare che le fanfiction slash raccontano una o più relazioni amorose tra personaggi dello stesso sesso. Una realtà che, per quanto ignorata dai più, nell’ultimo decennio ha preso sempre più piede tra gli appassionati.

Come ci racconta il film, nelle fanfiction i fan possono riversare tutto il loro entusiasmo e passione per quella storia, raccontando ciò che vorrebbero poter vedere senza i freni e gli obblighi delle grandi produzioni.

Di fronte ad un argomento così complesso e vasto, il rischio maggiore era quello di perdere il focus o non riuscire a trovare la giusta chiave di lettura, finendo per realizzare un film confuso, dove si aprono molte porte senza però controllare bene cosa ci sia dietro.

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Slash soffre in parte di questo problema, appare infatti evidente che la volontà di raccontare più aspetti della vita del protagonista porti ad un accumularsi di informazioni che forse lo spettatore fatica completamente a processare. Non si parla infatti solo di fanfiction o di fanfiction slash, ma di comunità virtuale, percezione e gestione della sessualità anche in rapporto alla famiglia e agli amici, accettazione di sé stessi e degli altri.  Oltre che di tematiche forse apparentemente più banali come la realtà delle convention (raduni organizzati per i fan, con presenza talvolta di autori e cast) e il cosplay (fan che amano travestirsi da personaggi dei fumetti, film ecc).

Durante il Q&A che ha seguito la proiezione il regista ha spiegato come fosse sua intenzione primaria quella di raccontare la natura di outsider del protagonista. La decisione insolita di scegliere un ragazzo per illustrare un fenomeno (lo slash), che è quasi esclusivo monopolio delle donne, deriva proprio dall’idea di escluderlo da qualsiasi potenziale comunità esistente “socialmente siamo portati a vedere con elasticità la sessualità e la sperimentazione femminile, ma ci si aspetta sempre che gli uomini abbiano le idee chiare, volevo far vedere che non è così semplice”.

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Neil inventa storie in cui il suo eroe Vanguard è innamorato del supercattivo di turno, che è un uomo. Anche se scrivere lo rende felice, il ragazzo è chiaramente preoccupato all’idea di essere scoperto e di doversi confrontare con il giudizio esterno dei coetanei e della famiglia. Si sente solo, ma quando Julia lo introduce al mondo della fanfiction online, scopre che in realtà esistono molte altre persone come lui.

Da questo momento nel film, quello che era un mezzo per parlare delle fanfiction e dello slash, diventa l’occasione per trattare la particolare dimensione affettiva dei giovani protagonisti, oltre che di tutti coloro che gli gravitano attorno.

Una scelta interessante, ma che complica l’operazione e finisce per far deragliare il treno dai binari prestabiliti, al punto che se guardiamo al film nel suo complesso, il titolo Slash forse non è poi così azzeccato.

Per quanto l’argomento venga riportato a galla con regolarità, anche grazie ai meravigliosi inserti che ci mostrano la fanfiction che Neil sta scrivendo (vere e proprie scene di ambientazione sci-fi, esilaranti, finanziate dai fan grazie ad una campagna di crowdfunding su Kickstarter) e che sono utilizzati anche come prologo ed epilogo del film, l’impressione generale è che l’attenzione sia davvero su troppi fronti.

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Considerando però che Slash è un prototipo, unico nel suo genere, possiamo anche giustificare un simile approccio e la smania di voler coprire tutti gli aspetti possibili che la storia presentava.

Molto bravi i giovani Michael e Hannah a interpretare gli andirivieni emotivi di Neil e Julia, supportati da un cast di tutto rispetto dove una menzione speciale la meritano Tishuan Scott e il suo divertentissimo (e molto sexy!) Vanguard.

Sarebbe bello che con questo esempio, molti altri autori decidessero nei prossimi anni di realizzare film che parlano dei fan, della loro comunità e del loro lavoro, ormai così influente sia verso l’industria letteraria che cinematografica.

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Per chi volesse saperne di più su Slash e sullo slash in generale, vi rimando al bellissimo sito ufficiale del film: http://www.slashthemovie.com/ (consiglio, rispondete allo Slashbot, vi si apriranno altri contenuti!)

Susanna Norbiato

PRO CONTRO
  • Pioniere assoluto sulla tematica che tratta.
  • Risulta leggero e divertente, godibile da un vasto pubblico.
  • Divertentissime le scene di sci-fi che vendono protagonista Vanguard.
  • Cast perfetto.
  • Mette troppa carne al fuoco, si vede che non c’è un focus specifico su un argomento.
  • Tocca molti registri narrativi, forse troppi, passando dal taglio da commedia adolescenziale, al comico/sexy delle scene sci-fi a delle vere e proprie scene da film intimista.
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