EIFF 2016: The Library Suicides

La polizia non sembra avere dubbi sul suicidio della famosa scrittrice Elena (Sharon Morgan), gettatasi dalla finestra di casa, ma le sue due figlie Ana e Nan (entrambe interpretate da Catrin Stewart) conoscono la verità. Accorse in tempo sulla scena del crimine le gemelle fanno in tempo a cogliere le ultime parole della madre “è stato Eben” (Ryland Tefi), un ex studente della donna.

Sconvolte, cercheranno vendetta tra le pareti della biblioteca in cui lavorano.

The Library Suicides, adattamento del romanzo Y Llyfrgell della scrittrice gallese Fflur Dafydd, ha riscosso uno straordinario successo al Festival di Edimburgo, dove è stato presentato in prima mondiale facendo il tutto esaurito.

Una curiosità giustificata da una caratteristica peculiare, che lo contraddistingue da qualsiasi altro film: è recitato interamente in lingua gaelica (la lingua originaria del Galles, paese ad oggi ancora quasi perfettamente bilingue).

A parte questo, The Library Suicides è un thriller come ce ne sono tanti, con tensione, un mistero da risolvere e atmosfere a tratti sinistre.

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Questo non deve far pensare però ad un’opera mediocre. La storia apparentemente semplice, si dipana lentamente, prendendosi tutto il tempo per presentarti i (pochi) personaggi e i (pochissimi) ambienti in cui si svolge.

Sorretto quasi interamente dalle interpretazioni degli attori e i particolare della protagonista Catrin Stewart (vincitrice non a caso del premio come miglior interpretazione in un film britannico), che offre una prova importante riuscendo a definire perfettamente i diversi tratti caratteriali e comportamentali delle due sorelle, il film si svolge sostanzialmente nell’arco di una notte e sempre all’interno della biblioteca.

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L’oscurità e gli ambienti stretti e ripetitivi delle sale della National Library of Wales (Biblioteca nazionale del Galles), dove il film è stato girato, sono simili ad un labirinto e sembrano nati per ospitare un delitto.

La macchina da presa del regista Euros Lyn, di cui gli appassionati di serie come Broudchurch, Doctor Who o Sherlock non stenteranno a riconoscere la mano, si muove sinuosa tra gli scaffali, seguendo i passi delle ragazze e degli altri personaggi coinvolti, in un gioco di ombre e luci volto ad aumentare la suspance e mantenere alta la concentrazione in sala.

Ma anche nel piano meglio orchestrato un piccolo granello di sabbia negli ingranaggi rischia di far prendere al tutto una piega inaspettata.

Dan (Dyfan Dwyfor) è uno dei guardiani notturni della libreria, un bel ragazzo dal passato burrascoso, ora in libertà vigilata, che si troverà suo malgrado invischiato nella vicenda. Vero e proprio coprotagonista della storia, è un personaggio chiave e in grado di accattivarsi da subito la simpatia del pubblico che resterà preoccupato per le sue sorti fino alla fine.

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The Library Suicides è un’avventura contro il tempo, oscura e sorretta da bugie e cose non dette, in grado di svelarci una verità forse ancora più tragica di quella da cui eravamo partiti.

Un film ben fatto anche se non innovativo, con un alto livello sia tecnico che recitativo. Da consigliare, se mai avrà una distribuzione in Italia, agli appassionati del genere e in particolare a tutti coloro che hanno un debole per lo stile dei thriller britannici.

Susanna Norbiato

PRO CONTRO
  • Un’atmosfera perfetta, ben confezionata dalla regia per questo genere di film.
  • Attori bravissimi.
  • Dan.
  • Senza dire troppo per non fare spoiler, il finale anche se adatto per questo tipo di storia risulta un po’ troppo forzato.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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EIFF 2016: The Library Suicides, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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