Encanto: i creatori del nuovo classico Disney raccontano nascita e sviluppo del film

Il 24 novembre arriverà nei cinema Encanto, il 60° classico d’animazione Disney che porta la firma di Jared Bush, Byron Howard e Charise Castro-Smith. Il film racconta di una famiglia allargata e di superpoteri nell’insolita location della Colombia. Encanto sarà poi disponibile dal 24 dicembre gratuitamente per gli abbonati Disney+.

In occasione del lancio nei cinema italiani, abbiamo incontrato in conferenza virtuale il regista Byron Howard, i co-registi e sceneggiatori Jared Bush e Charise Castro-Smith, la produttrice Yvette Merino e il produttore e presidente di Disney Animation Clark Spencer.

Il primo a prendere la parola è il regista Byron Howard: “Volevo raccontare la storia di una famiglia allargata con tanti personaggi, per la precisione ne abbiamo dodici, una cosa unica per un film Disney! Ma volevamo raccontare anche i nostri ruoli nella famiglia e le aspettative che ci sono nei confronti di ciascun membro. Volevamo esplorare il punto di vista di tutti, di come noi vediamo gli altri e gli altri vedono noi”.

Jared Bush prosegue: “La ricerca che abbiamo fatto sulle nostre famiglie è stata preziosissima! Le famiglie sono una cosa meravigliosa e nell’idea del film c’è un’universalità di messaggio perché spesso noi non vediamo come sono le nostre famiglie e loro non vedono come siamo noi. Abbiamo voluto lanciare questa sfida”.

Conclude Charise Castro-Smith: “Tutti i ruoli sono pienamente riconoscibili in tutto il mondo, abbiamo voluto dare un senso di universalità e andare oltre quello che c’è in superficie approfondendo tutti i membri della famiglia”.

Il produttore Clark Spencer puntualizza:

Ci sono tre generazioni in questa storia e volevamo mostrare come ogni generazione facesse dei sacrifici per dar modo alle generazioni successive di sopravvivere. Ci siamo concentrati soprattutto su Abuela, il membro più anziano della famiglia, proprio per mostrare i sacrifici che sono stati fatti dalle prime generazioni.

Byron Howard riprende la parola:

Volevamo entrare nei ruoli che ci sono all’interno di una famiglia, risalire ai veri e propri archetipi; si è trattata di una sfida per i nostri animatori e una grande prova musicale da parte di Lin-Manuel Miranda, infatti ogni musica è diversa dall’altra e affronta problematiche diverse dei rapporti famigliari.

Io e Jared abbiamo iniziato a lavorare insieme ai tempi di Zootropolis, ma avevamo già scritto Oceania, amiamo la musica tantissimo, e abbiamo cominciato a parlare di questo progetto insieme.

Jared Bush aggiunge: “Volevamo realizzare un musical con questo film ma come potevamo farlo diverso dal solito? Ci sono pochi musical che sono anche un mistery, quindi ci siamo buttati su questa strada. Poi riempire di personaggi la storia è stato fantastico e volevamo fare in modo che lo spettatore si sentisse parte della famiglia, entrare nella storia. Non vedo l’ora di tornare a lavorare con Howard per il prossimo progetto!

Charise Castro-Smith approfondisce l’argomento dei poteri che i membri della famiglia posseggono:

Abbiamo pensato a quello che accade sui social network, a come guardando le persone sui social sembrano tutti perfetti e magnifici ma nella realtà hanno dei difetti. Mirabel, la nostra protagonista, è come se compiesse un viaggio sui social per scoprire poi che per lo più si tratta di una facciata e che tutti sono fragili e imperfetti.

Byron Howard prende la palla al balzo sulla questione super-poteri per esprimere il suo giudizio su quali poteri servirebbero oggi all’essere umano: “ci sono superpoteri che ci consentono di guardare oltre le apparenze e questo talento sicuramente sarebbe molto utile, soprattutto nel nostro Paese, l’America, così da poter vedere da vicino le persone come sono davvero”.

Anche Jared Bush dice la sua: “questo film parla di una famiglia, ma questi messaggi vanno oltre, parlano del mondo intero! Un superpotere importante sarebbe parlare tutte le lingue così da capire tutti e capire che si combattono spesso le stesse battaglie, solo che non si riesce a comunicare correttamente”.

Entrando nel dettaglio sui poteri che hanno i personaggi del film, la Castro-Smith afferma:

Questi talenti sono stati scelti con molta intenzionalità. Siamo stati ispirati dal “realismo magico” e volevamo prendere gli archetipi e renderli gioiosi e allegri, io mi sento molto vicina al ragazzo che comunica con gli animali, ma Julieta, che è una cuoca strepitosa, prende molto dalla mia vera mamma.

Una curiosità sul film è rappresentata dalla location, la Colombia, sicuramente insolita per un film d’animazione. A tal proposito Jared Bush ci dice:

All’inizio, cinque anni fa, quando abbiamo cominciato a lavorare sul film, volevamo fare un musical Disney che coinvolgesse l’America Latina, ma dove? La cosa che deve fare un narratore è avere una personale connessione con la storia e la famiglia, è il nostro interesse comune, quindi nell’America Latina un posto dove si potessero trovare così tante voci e dare un senso di unità è venuta fuori la Colombia, suggerita anche da molti colleghi. Perché la Colombia è un punto d’incontro per tutta l’America Latina in più c’è la musica, il cibo, la cultura e le famiglie lì sono molto diverse l’una dall’altra, c’è una grande bio-diversità, in più è la casa del Realismo Magico che ha influenzato molto la nostra storia”.

Albero genealogico della famiglia Madrigal

Ogni personaggio aveva bisogno di esprimere qualcosa – riprende la parola Byron Howarde noi lo abbiamo reso attraverso la musica. Lin-Manuel Miranda ci ha dato tanta musica e noi abbiamo cercato di dare una coerenza al tutto mantenendo le suggestioni che ci erano state consegnate. La prima canzone rappresenta un primato perché fornisce tantissime informazioni tutte insieme e l’abbiamo resa velocissima. Ci hanno aiutato anche alcuni coreografi colombiani per far si che i passi delle danze tipiche locali fossero tutti giusti. Tutti hanno lavorato benissimo e con impegno per dare il massimo”.

Riguardo le ispirazioni culturali e antropologiche, Bush racconta:

Di solito ci appoggiamo su vecchi racconti, miti e fiabe per creare le storie Disney, invece per questo film abbiamo fatto un percorso diverso andando a cercare tra gli autori del realismo magico, volevamo raccontare questi archetipi famigliari che esistono fin dai tempi degli antichi greci: Mirabel fa un viaggio simile a quello di Edipo e capisce di essere lei il centro della storia solo ad un certo punto della storia.

Per concludere, viene fatto notare agli autori che due film di seguito a marchio Disney, ovvero Luca ed Encanto, comprendono il nome italiano “Bruno”. Una strana coincidenza? Alla curiosità dà risposta Charise Castro-Smith che conferma: “È una buffa coincidenza che ci sono due film d’animazione che utilizzano il nome Bruno! Sulla sceneggiatura il nostro personaggio si chiamava Oscar, lo abbiamo trasformato in Bruno solo da un suggerimento di Miranda perché doveva coincidere meglio con le rime delle canzoni”.

A cura di Roberto Giacomelli

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