Escape Room Trilogy: un cofanetto mortale per Midnight Factory

Da qualche anno si è diffusa la moda delle “escape room”, un’esperienza che porta i partecipanti paganti a un gioco di logica e abilità in un luogo chiuso in cui è chiesto di trovare una via d’uscita in circa un’ora di tempo attraverso indizi nascosti nella stanza. Una tendenza in ascesa che, neanche a dirlo, ha trovato terreno fertile nell’horror in cui l’ansia per risolvere il gioco in poco tempo si unisce alla pressione psicologica di una location e una backstory da brividi! Come è facile aspettarsi in questi casi, il cinema horror ha preso al volo questa “moda” e l’ha posta al centro di alcuni film che in questi mesi stanno popolando il panorama di genere. Oltre al più mainstream Escape Room di Adam Robitel, prodotto da Sony Pictures, è arrivata in Italia quest’anno una trilogia di film che racconta varianti del mini-filone escape room. A distribuirla è Midnight Factory in un cofanetto chiamato Escape Room Trilogy e disponibile sia in DVD che in Blu-ray.

I film in questione sono Escape Room (2017) di Will Wernick, Escape Room: The Game (2017) di Peter Dukers e Escape From Marwin (2018) di Jordi Castejòn; nonostante la distribuzione italiana la indichi come trilogia, non c’è nessuna vera connessione tra questi film se non il fatto di raccontare nel modo più cruento e fantasioso possibile il fenomeno delle escape room.

Escape Room: The Game

Escape Room di Will Wernick era già stato distribuito da Midnight Factory alcuni mesi fa in limited edition e ve ne abbiamo parlato qui, per cui vi rimandiamo all’altro articolo per avere maggiori info. Gli altri due film, invece, arrivano ora per la prima volta in home video e sono disponibili, oltre al pack-cofanetto, anche singolarmente in edizione standard. Ma scendiamo nel dettaglio per scoprire Escape Room: The Game e Escape From Marwin.

Escape Room: The GameScritto e diretto da Peter Dukes dopo una carriera ventennale nel cortometraggio, Escape Room: The Game (che in originale è uscito con il semplice titolo di Escape Room, ma oggi capite che può creare un po’ di confusione…) a conti fatti è il miglior titolo della trilogia. Spudoratamente di genere horror fin dal prologo, è l’unico in grado di dar sfogo all’immaginazione dello sceneggiatore con demoni, maledizioni e killer mascherati senza dover essenzialmente replicare il meccanismo narrativo ormai usurato di Cube e Saw.

Il film si apre con un prologo nel deserto dell’Arabia Saudita a fine ‘800, dove due uomini si sono allontanati dal loro villaggio in seguito a un evento tragico per sotterrare una cassa contenete un antico demone che induce alla pazzia e all’omicidio. Ai giorni nostri, quella stessa cassa è in un negozio di antiquariato e viene trafugata da Brice, il gestore di una nota escape room alla ricerca di elementi scenografici per allestire il set della riapertura stagionale della sua attrazione. A pagarne le conseguenze sono Jeff, Ben e le loro fidanzate, i primi a provare la nuova versione di Deranged… in seguito all’apertura della cassa, l’attore che interpreta il killer mascherato che deve terrorizzare i giocatori si trasforma realmente in uno spietato assassino.

Escape Room: The Game

Richiamando Skeet Ulrich in un ruolo principale dopo la notorietà avuta a fine anni ’90 grazie a Scream e una carriera fatta quasi esclusivamente di serie tv, Escape Room: The Game si impegna nel non impegnarsi, nel senso che si affida a un solido concept da b-movie per costruire una vicenda minimale ma ricca di tensione. Il film funziona nella sua semplicità: 4 individui rinchiusi in una stanza con un mostro assassino e il loro disperato tentativo di sopravvivere e cercare una via di fuga. Tutto qui. Dura meno di 90 minuti, intrattiene e diverte. Non si poteva chiedere di più!

Escape From MarwinEscape From Marwin anche porta la firma di un esordiente che ha avuto una bella gavetta nel mondo dei corti, Jordi Castejòn, ma proviene dalla Spagna. L’approccio del regista è ben più ambizioso di quello dei precedenti due film perché cerca un’àncora nel sociale e screma il film da suggestioni puramente horror per legarlo al thriller di impianto giallo.

Visto il sovrappopolamento delle carceri, è stato varato un provvedimento mirato a ridare la libertà ad alcuni detenuti e farne fuori altri. Vengono estratti a sorte alcuni criminali e portati in gruppo all’interno di una escape room. Vengono date loro 40 ore per trovare una via di fuga: chi riesce a risolvere gli enigmi nel tempo dato è libero, chi non ci riesce viene condannato a morte. Solo che i partecipanti estratti per questa sessione di Escape From Marwin fanno parte di un gioco ben più complesso del solito…

Come si può intuire dalla trama, Escape From Marwin ha più di un debito con la saga di Death Race, solo che l’azione e lo splatter qui sono rimpiazzate da una vuota ricerca di suggestioni psicologiche che arrivano solo a maldestre caratterizzazioni. La struttura narrativa ricorda tantissimo quella di Cube – Il cubo e, soprattutto, Saw II – La soluzione dell’enigma, ma si nota un’indecisione di base nella costruzione della escape room che si traduce probabilmente in una sostanziale ignoranza su cosa sia in realtà una escape room. I personaggi sono lasciati liberi in una villa spoglia in cui ogni stanza è separata dall’altra da vecchie porte a vetri; telecamere in ogni stanza e altoparlanti da cui esce la voce che dà le regole e si raccomanda con questi cattivoni di seguire le istruzioni e non sfondare le porte a vetri o le finestre. Il problema è che le prove non sono troppo in sintonia con quelle che solitamente popolano una escape room e il film non è interessato a farci capire l’iter di gioco dei partecipanti. Di tanto in tanto compaiono trappole stile Cube che non hanno una logica meccanica o narrativa e il body-count, come è prevedibile, viene affidato alla competitività degli stessi detenuti.

Escape From Marwin

Il problema di Escape From Marwin, poi, risiede soprattutto nella sceneggiatura e di come la logica del concept vada a farsi benedire nel momento in cui vengono scoperte le carte nel finale. Insomma, un film di ben poco valore quello di Jordi Castejòn che ricorda i mediocri prodotti direct-to-video che affollavano i negozi di videonoleggio di 15 anni fa.

Midnight Factory distribuisce la Escape Room Trilogy in un cofanetto slipcase che contiene i tre film confezionati singolarmente. Escape Room di Will Wernick non è più in versione limited con slipcase cartonata come nell’uscita di due mesi fa, ma in edizione standard, così come lo sono Escape Room: The Game e Escape From Marwin.

Escape From Marwin

I blu-ray non presentano pecche ne particolari motivi di interesse. Video pulito, attento ai contrasti, e audio limpido in DTS-HD 5.1 con ottima gestione dei passaggi tra il sonoro e il parlato per quanto riguarda Escape Room: The Game. Stesso discorso audio anche per Escape From Marwin, che anzi presenta uno scarto ancora più minimo tra il parlato del doppiaggio italiano e gli effetti sonori, il video invece, a causa di una pessima fotografia con color correction virata in verde, risulta opaco con dei neri grigiastri che in alta definizione si fanno notare molto.

Tutti e tre i film sono dotati del solo trailer tra i contenuti extra.

Roberto Giacomelli

ESCAPE ROOM TRILOGY

Formato: Blu-ray (disponibile anche in DVD)

Label: Midnight Factory

ESCAPE ROOM di Will Wernick

Video: 2.35:1  (16:9)

Audio: Italiano 5.1 DTS-HD Master Audio, Inglese 5.1 DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: Italiano

Extra: Trailer

ESCAPE ROOM: THE GAME di Peter Dukers

Video: 2.35:1  (16:9)

Audio: Italiano 5.1 DTS-HD Master Audio, Inglese 5.1 DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: Italiano

Extra: Trailer

ESCAPE FROM MARWIN di Jordi Castejòn

Video: 2.35:1  (16:9)

Audio: Italiano 5.1 DTS-HD Master Audio, Inglese 5.1 DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: Italiano

Extra: Trailer

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