Eyes di Maria Laura Moraci: nemici dell’indifferenza

Occhi, quanti misteri in fondo agli occhi” recitava una famosa canzone di Eduardo De Crescenzo.

Il corto Eyes è proprio questo: un mistero dall’inizio alla fine.

Maria Laura Moraci scrive e dirige 13 minuti che, almeno inizialmente, fanno storcere un po’ il naso: la narrazione inizia in medias res pedinando una prostituta, il che porta a pensare alla “classica” storia trita e ritrita sulla piaga della prostituzione.

Ma così non è.

C’è qualcosa di strano, di misterioso: la donna ha gli occhi chiusi, ma comunque “aperti”.

Sono occhi fisicamente chiusi ma “aperti” perché disegnati sulle palpebre (il che ricorda, almeno parzialmente, la famosissima scena degli aghi in Opera di Daro Argento).

eyes di maria laura moraci

A mano a mano che la donna cammina per le strade della sua città, si nota come questo disegno degli occhi sia presente su tutte le persone.

Fino ad arrivare ad una fermata del pullman dove non è altro che un ricettacolo di luoghi comuni e persone medie: il vecchio con i muchi in gola, le amiche stronze, il transessuale di turno che viene deriso, la coppia di fidanzati…

Ma un urlo straziante li sveglia, fa aprire loro gli occhi e finalmente, tutti, aiutano una ragazza in difficoltà.

Dopo il nero finale, viene evidenziato un fatto di cronaca violenta che letteralmente all’epoca mi fece davvero star male e che qui non scrivo per non rovinarvi la “sorpresa”.

Se inizialmente Eyes mi ha fatto davvero dubitare per l’incipit incerto, le interpretazioni non proprio perfette e le inquadrature “scolastiche” e troppo statiche, devo dire che la fine del corto ha totalmente stravolto il mio personale punto di vista.

Eyes di Maria Laura Moraci

Forse la forza di Eyes è proprio questa: mostrare scene di vita quotidiane, normali, facendo “sopire” l’occhio dello spettatore, per poi dare il colpo di scena finale e svegliarlo dalla monotonia, dandogli la scossa, facendogli finalmente aprire gli occhi, risvegliando la sua coscienza e squarciando finalmente quella patina opaca che troppo spesso è dinanzi ai nostri occhi.

Diversi i riconoscimenti ottenuti dal corto di Maria Laura Moraci, tra cui al Roma Web Fest, all’Ischia Film Festival e nella sezione Corti d’Argento dei Nastri d’Argento 2019.

Fabrizio Vecchione

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