Fast & Furious 9 – The Fast Saga, la recensione

Quest’anno ricorre il ventennale di Fast and Furious. Quasi 6 miliardi di dollari incassati nel mondo, nove film più uno spin-off, due cortometraggi ufficiali e una serie d’animazione, una saga capace di rivoluzionare il concetto di azione cinematografica alzando di film in film il senso della spettacolarità e riscrivendo le leggi della fisica. Possa piacere o meno ma The Fast Saga è ormai entrata nella Storia del cinema, contribuendo a rilanciare il genere action come sinonimo di appeal per il grande pubblico internazionale. Oggi questa saga, che negli anni ha perso purtroppo una delle sue star più importanti, Paul Walker, arriva al nono film, Fast & Furious 9 – The Fast Saga, mettendo il suo protagonista Dominic Toretto faccia a faccia con il suo passato e con alcuni importanti risvolti della sua storia famigliare che fino a questo momento ignoravamo.

Ormai ritiratosi dalla vita spericolata che ha condotto fino ad ora, Dominic Toretto (Vin Diesel) vive in una fattoria con sua moglie Letty (Michelle Rodriguez) e il figlioletto Brian che ha avuto dalla defunta Elena. Ma sopraggiungono complicazioni: Roman (Tyrese Gibson), Tej (Ludacris) e Ramsey (Nathalie Emmanuel) portano un messaggio di Mr. Nobody (Kurt Russell) in cui quest’ultimo chiede aiuto in seguito all’attacco di una task force collegata a Cipher (Charlize Theron) che si è impossessata di una parte di un dispositivo in grado di far assumere il controllo di tutte le armi nucleari mondiali a chi lo possiede. Inizialmente, nonostante l’entusiasmo di Letty nel tornare in azione, Dom è riluttante ad accettare, ma quando si rende conto che suo fratello Jakob (John Cena) è coinvolto nella vicenda decide di regolare i conti con l’unico membro della sua famiglia che aveva deciso di dimenticare.

Fast and Furious 9

Anche per Toretto è arrivato il momento di fare i conti con il passato, con gli scheletri nell’armadio che irrimediabilmente un giorno si presentano a bussare alla porta, ed è paradossale che nel suo caso il “male” si annida proprio nella Famiglia, l’istituzione a lui più cara e sulla quale ha fondato l’ideologia della Fast Saga. Anche se, in più occasione, abbiamo avuto modo di constatare che per Toretto la Famiglia non è solo dettata da legami di sangue (a parte Mia e, in seguito, Letty, nessuno è davvero parte della sua famiglia biologica) ma da un indissolubile sodalizio fondato sull’amicizia e la collaborazione. Questo nono capitolo cerca, dunque, di colmare questa lacuna aprendosi sul finire degli anni ’80 quando scopriamo Dom, suo fratello Jakob e suo padre Jack impegnati in una corsa Nascar in cui Toretto Sr. corre e i due figli lo aiutano nei box. Una tragedia in pista, però, porta via ai Toretto l’amato padre e da questo momento qualcosa nella vita di Dom si incrina per sempre.

Fast and Furious 9

Questo episodio diventa cruciale per forgiare il carattere dissoluto del personaggio interpretato da Vin Diesel (e dal credibile Vinnie Bennett nella sua versione da giovane), è elemento fondante della conseguente scomparsa del fratello Jakob e fornisce agli sceneggiatori Justin Lin e Daniel Casey lo scheletro del film che è ben più pregnante della “solita” storia di terroristi megalomani e ordigni fanta-tecnologici che caratterizzano la trama verticale della saga da almeno quattro capitoli.

Fast & Furious si fa così più introspettivo, va a mostrarci risvolti inediti che diventano, col senno di poi, davvero importanti per l’intero franchise e per dare una caratterizzazione maggiore allo stesso protagonista che, in effetti, è sempre stato abbastanza bidimensionale. Un episodio Toretto-centrico, indubbiamente, che però non dimentica di aggiungere carne al fuoco per quanto riguarda gli altri personaggi con il caratteristico impegno di scrittura votato a far tornare ogni singolo indizio gettato (magari involontariamente) nei precedenti film.

Fast and Furious 9

Così ritroviamo un redivivo Han, sempre interpretato da Sung Kang, e scopriamo elementi importanti anche sul suo passato, c’è spazio per Mamma Shaw che ha sempre il volto di Helen Mirren, torna la temibile Cipher di Charlize Theron, anche se per un minutaggio davvero minimo, c’è un ruolo un po’ più corposo per Sean Boswell (Lucas Black) direttamente da Tokyo Drift, scopriamo qualcosa sull’ultimo acquisto Ramsey (Nathalie Emmanuel) e si da spazio a Roman (Tyrese Gibson) e Tej (Chris “Ludacris” Bridges) con un’avventura davvero singolare utile a riflettere sullo stato di “immortalità” dei personaggi di Fast & Furious. Una riflessione quasi metafilmica che va a palesare lo status di “super-eroi” di questi personaggi, pronti a sfidare continuamente le leggi della fisica e a rialzarsi senza neanche un graffio dopo imprese mortali per chiunque.

Poi, ovviamente c’è la new entry Jakob Toretto, che ha la fisicità prorompente del lanciatissimo John Cena, assolutamente perfetto per reggere sulle sue larghe spalle un ruolo di villain così importante che diventa anche un tassello fondamentale per tutta la mitologia della Fast Saga.

Fast and Furious 9

Ma non fraintendetemi, Fast & Furious 9 non è solo introspezione, studio dei personaggi e tentativo di costruire un background alla famiglia Toretto, è anche e soprattutto azione e distruzione con alcune lunghissime scene automobilistiche in pieno Fast-style. La prima sequenza nella foresta è incredibile, per certi versi ricorda la fuga di Ramsey in Fast & Furious 7, ma ha poi un epilogo incredibile in cui Toretto riesce finalmente a far volare letteralmente la sua auto. Proseguiamo sempre su livello di spettacolarità altissima, tra fragorosi corpo a corpo e sequenze di guida spericolata, con la variante, questa volta, dei magneti che si fanno protagonisti di più momenti ad alto tasso di adrenalina. Se vogliamo trovare il pelo nell’uovo, l’avventura in coppia di Tej e Roman che occupa parte dell’ultimo atto del film è troppo contenuta e statica e non riesce a giocare sulla spettacolarità dell’assunto di per se assurdo su cui si fonda.

Fast and furious 9

L’apice della Fast Saga è stato raggiunto da Fast & Furious 7, da quel momento, come è ovvio aspettarsi, siamo in discesa anche se pure questo nono capitolo si assesta su uno standard qualitativo più che buono. Inoltre, il ritorno di Justin Lin alla regia, dopo essere stato lontano per due capitoli, è comunque una garanzia e siamo sicuri che nessuno come il padre putativo della saga meritava di occuparsi di un capitolo così importante per i suoi personaggi.

Non fuggite dalla sala appena partono i titoli di coda che a metà degli stessi c’è un’imperdibile scena bonus che annuncia un altro atteso incontro/scontro.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Si riesce a cogliere quell’aspetto introspettivo fino ad ora assente nella Saga e, a conti fatti, ci sta benissimo.
  • Importanti risvolti narrativi su Toretto.
  • Come al solito, l’azione è magnifica.
  • Se vogliamo, questo capitolo si prende un po’ più sul serio del dovuto.
  • La parentesi Roman e Tej non ci da quelle soddisfazioni che sulla carta erano garantite.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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