Focus – Niente è come sembra, la recensione

Il cinema delle truffe e dei colpi criminali è da sempre sinonimo di divertimento assicurato. Basti pensare a classici come La stangata e Paper Moon o Il genio della truffa e Prova a prendermi, o i più recenti Now You See Me e American Hustle, per assaporare quel cinema d’intrattenimento che si affida alla suspense, all’azione e ai personaggi ben strutturati, nonché a sceneggiature che spesso e volentieri ci descrivono situazioni in cui la sospensione dell’incredulità è d’obbligo.

La tradizione si rinnova con Focus – Niente è come sembra, che ci racconta la storia di un gruppo di simpatici e organizzatissimi truffatori che, spesso e volentieri, si dilettano anche in furtarelli e borseggi.

Scritto e diretto da Glenn Ficarra e John Requa, che in un certo senso avevano sfiorato l’argomento già in I Love You Philip Morris (scusate ma non ce la faccio a chiamarlo con il titolo italiano), Focus – Niente è come sembra si fa forte di un cast che comprende nei ruoli principali Will Smith e Margot Robbie, il primo con una carriera in discesa libera dopo il mega flop After Earth, la seconda in incredibile ascesa dopo la comparsata senza veli in The Wolf of Wall Street. Ed entrambi prossimamente ancora insieme nel cinecomix Suicide Squad.

Nicky è un esperto del furto e del depistaggio che una sera sta per essere “fregato” da Jess. Da quel momento lui prende sotto la sua ala protettrice lei, facendole da maestro e portandola nella sua squadra di ladri. Ma tra Nicky e Jess sta nascendo qualche cosa e questo va contro la deontologia professionale dell’uomo che, dopo l’ultimo colpo, decide di allontanarla brutalmente. Tre anni dopo, Nicky rincontra Jess durante un colpo milionario a Buenos Aires e la questione si complica seriamente.

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Focus – Niente è come sembra ha due frecce nella sua faretra: la sceneggiatura di Ficarra e Requa e Margot Robbie.

Lo script del film, come nella migliore tradizione per il filone in cui si inserisce, ha il pregio di prendere una storia banale e che sa di già visto, ma condirla con dialoghi e situazioni ben strutturate che riescono a tenere desta l’attenzione dello spettatore. In Focus è tutto molto prevedibile anche nei colpi di scena basati su “chi frega chi”, ma si riesce a sorvolare su questo aspetto perché Ficarra e Requa costruiscono il film per macro scene madri. Pensiamo alla lunghissima sequenza alla partita di Rugby con le scommesse del ricco asiatico o le lunghe chiacchierate durante il party a Buenos Aires. Prese singolarmente, sono scene che funzionano e molto va al modo in cui i dialoghi sono stati architettati, brillanti e ricchi di ritmo. Ma se andiamo a prendere Focus nel suo complesso, allora il film crolla perché alla mancanza di novità andiamo ad aggiungere anche l’implausibilità del meccanismo che ne sta alla base, con alcune “soluzioni” che sono così assurde e affidate al caso che fanno sorridere se non mandare al diavolo. Anche la scelta di dare molta importanza all’aspetto sentimentale della vicenda, a tratti, ci appare un po’ forzata perché accentua la mancanza di credibilità di alcune situazioni.

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Se Will Smith è una scelta non fondamentale (il suo ruolo poteva essere interpretato da chiunque) a bucare lo schermo in maniera assoluta è Margot Robbie, la biondissima Jess che è evidentemente anche il cavallo di battaglia dei produttori di questo film. La Robbie mostra qui di essere non solo un bel vedere, ma anche di saper recitare davvero, rubando la scena praticamente a tutti. Un pregio che potrebbe portare la giovane attrice australiana a farsi strada prepotentemente nello star system hollywoodiano.

E quindi Focus – Niente è come sembra sta lì nel limbo dei film usa e getta, un prodotto di onesto intrattenimento che, purtroppo, non si fa forte di un soggetto nuovo ne particolarmente accattivante. Se verrà ricordato nel tempo sarà forse per il ruolo da protagonista della Robbie, per il resto si dimentica con gran facilità già all’indomani della visione.

 Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Dialoghi brillanti e ben scritti.
  • Margot Robbie.
  • Non riesce a farsi realmente notare nel filone “truffe e raggiri”, visto che manca di novità e risulta prevedibile.
  • Alcune scelte narrative sono altamente improbabili.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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