Fresh, la recensione

In un mondo nel quale i social e i suoi derivati hanno soppiantato la vita reale e ridotto al minimo le possibilità di interazioni dal vivo, anche il sogno di trovare l’amore della propria vita ha visto un cambiamento radicale sia nei modi che nei contenuti per trovarlo e viverlo. E così, le vecchie e care conoscenze di persona, gli approcci goffi e talvolta ridicoli, hanno lasciato il posto ad una moltitudine di app tramite le quali uomini e donne di ogni età possono passare in rassegna, quasi come se si fosse in una vetrina di un negozio, altre persone e scegliere chi conoscere ed incontrare di persona.

Una tendenza degli ultimi anni alla quale non poteva restare indifferente il genere horror, da sempre attento alle evoluzioni del mondo che lo circonda, che ha sfornato una serie infinita di titoli il cui fulcro narrativo è rappresentato dai pericoli e i possibili risvolti mortali derivanti dall’utilizzo eccessivo e sfrenato di social e app di varia natura.

App a tema sentimentale e incontri fatali sono al centro di Fresh, film d’esordio di Mimi Cave la quale, dopo un lungo percorso fatto di video musicali e cortometraggi, si cimenta alla regia di un lungo con un horror-romantico brillante, inquietante al punto giusto e intriso di riferimenti alle commediole romantiche che tanto piacciono al pubblico femminile e adolescenziale.

L’autrice americana ha il grande merito di prendere spunto da dinamiche quasi da soap opera, per offrire una visione innovativa e ancora più spaventosa di uno dei filoni più cupi e difficili da trattare per un regista horror: il cannibalismo. Che qui non viene incastonato in contesti selvaggi, ma in ambienti borghesi e di classe frequentati da ricchi uomini ingordi.

Ciò che ne viene fuori è un prodotto originale, dinamico e che rappresenta la più bella sorpresa di questo periodo magro per il genere horror.

Noa è una ragazza avvenente e solare che, su spinta della sua migliore amica Molly, cerca l’amore ad ogni costo, anche rivolgendosi alle app di incontri, ma con risultati poco felici. Dopo l’ennesimo appuntamento andato male, la giovane incontra al supermercato Steve, un uomo bello e simpatico che fin da subito le ruba il cuore al punto da intraprendere una relazione travolgente e passionale. Non tutto è oro quello che luccica, però, e un weekend romantico svela alla giovane un lato oscuro e terrificante del suo uomo, che da amante si trasforma in spietato e sanguinoso carnefice.

“Non sai mai chi c’è dall’altra parte, dietro il pc!”. Questo era uno dei moniti più ricorrenti quando, a inizio dei Duemila, ci fu il boom delle chat tramite le quali era possibile fare conoscenze virtuali. Una raccomandazione rimasta sicuramente valida anche in tempi attuali, perfettamente fatta sua dalla vicenda raccontata da Mimi Cave che imbastisce una storia nella quale le apparenze ingannano e la ricerca del vero amore e il famoso -o famigerato- colpo di fulmine nascondono una realtà agghiacciante ed un destino terribile.

Proprio per reggere il gioco a questa impostazione narrativa, la sceneggiatura scritta da Lauryn Kahn è caratterizzata da un preciso e quasi scientifico equilibrio tra tutte le anime che popolano il film: vi è la componente romantica con tanto di dialoghi sferzanti e pungenti fra donne, situazioni da commedia sentimentale e l’immancabile ironia sull’universo maschile da parte delle donne; vi è , poi, la parte horror che risulta molto riuscita in quanto le atmosfere e la caratterizzazione del villain, dall’aspetto da belloccio e l’animo da sadico maniaco, riescono ad incutere nello spettatore la giusta dose di terrore, senza mai portare all’eccesso, quindi al disgusto, la tematica del cannibalismo. Quest’ultima, infatti, si libera della sua dimensione prettamente orrorifica e viene usata a pretesto per criticare una società alto borghese ingorda e pronta anche a mangiare la carne umana, pur di affermare il proprio status di ricchezza e sfoggiare uno stile di vita sfarzoso e sopra le righe.

Fresh, quindi, ben presto svela le sue carte e abbandona la sua veste di semplice mix tra commedia romantica e horror, per ergersi a film ambizioso, complesso nella sua semplicità e nell’andare sempre dritto al punto senza fronzoli o giri di parola.

Buona riuscita impreziosita anche dalle buone prove del cast, su tutti protagonisti Daisy Edgar-Jones e Sebastian Stan, esaltati da uno script che caratterizza al meglio i loro personaggi le cui evoluzioni, sia fisiche che emotive, fotografano al meglio quel misto tra dolcezza e sadismo il cui risultato è una relazione ambigua e, per certi versi, morbosa fra i due.

Quello di Mimi Cave, in conclusione, può essere considerato un esordio più che positivo e l’occasione per mettere in mostra una regista con idee fresche e talento da non disperdere, soprattutto visto il periodo di magra del genere horror.

Vincenzo de Divitiis

PRO CONTRO
  • Il mix tra commedia romantica e horror è decisamente riuscito e vincente.
  • La tematica del cannibalismo assume una connotazione più fine e un ruolo di critica sociale ben espresso nel film.
  • La parte horror trasmette la giusta dose di tensione e non annoia mai lo spettatore.
  • Gli amanti delle immagini splatter si sarebbero aspettati qualcosa in più sul fronte della violenza e del sangue.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Fresh, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.