Fulci Talks. Il documentario di Antonietta De Lillo su Lucio Fulci al 30° Noir in Festival

A quasi 30 anni dalla sua realizzazione, la regista Antonietta De Lillo e l’ideatore Marcello Garofalo rimettono mano alla lunghissima intervista realizzata a Lucio Fulci e ne viene fuori un anomalo documentario che ha la forma di una bellissima chiacchierata con il regista di tanti amatissimi capolavori del cinema di genere. Prende così forma, dopo una lavorazione di circa un anno e mezzo di montaggio e post-produzione, Fulci Talks – Conversazione uncut con Lucio Fulci, presentato in anteprima assoluta alla 30° edizione del Noir in Festival e disponibile dal 10 marzo in streaming TVOD sulle piattaforme CG Digital e Chili.

Ha senso nel 2021 fare la distinzione tra cinema di genere e cinema d’autore? No, non lo ha. Perché molti film di genere sono dei magnifici film d’autore, perché oggi gran parte degli Autori fanno film di genere.

Se siamo riusciti a travalicare questa ottusa catalogazione che ha spesso screditato tanti Autori di ieri agli occhi della critica è grazie a personalità incredibilmente ecclettiche come Lucio Fulci che ha saputo zigzagare nella sua lunga e prolifica carriera attraverso i generi più commerciali del cinema italiano imprimendo sempre e comunque una fortissima personalità autoriale. Un marchio di fabbrica che si traduceva in passione viscerale per il proprio lavoro e che si notava anche in quelli che, col senno di poi, possiamo considerare film minori o meno riusciti.

Fulci Talks

Questa passione, unita a una cultura incredibile (non solo cinematografica) e un’ironia corrosiva che spesso si trasformava in schiettezza, emergono dalla lunga chiacchierata che Luci Fulci ha fatto circa tre anni prima che ci lasciasse con il critico cinematografico Marcello Garofalo (Ciak, Segnocinema), suo grande amico e biografo personale, e la giovane regista emergente Antonietta De Lillo. L’intervista-fiume, realizzata nel 1993 a casa della stessa De Lillo, è rimasta in un cassetto per quasi 30 anni finché Marcello Garofalo – che ne era stato promotore e autore – ha proposto di rimetter mano a quel materiale trovando l’entusiasmo di Antonietta De Lillo che, nel frattempo, aveva confezionato un’operazione simile realizzando La pazza della porta accanto – Conversazione con Alda Merini (2013) montando una sua intervista del 1995 alla nota scrittrice.

A opera ultimate, Fulci Talks è un denso e avvincente montaggio di circa 80 minuti che ripercorre – attraverso le sole parole di Lucio Fulci – buona parte della carriera del regista romano, dai tempi del Centro Sperimentale di Cinematografia e i primi lavori da aiuto-regista, fino agli ultimi film horror per la tv, passando dalla fruttuosa collaborazione con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, aneddoti su Totò e Mario Bava, i film western, i gialli, la “rivalità” con Dario Argento e il grande successo internazionale con gli horror dei primi anni ’80, che lo hanno definitivamente sdoganato all’estero come autore cult.

Fulci Talks

Dalle parole di Lucio Fulci emerge un grande amore per il lavoro che svolgeva, una determinazione che lo portava ad amare qualsiasi film lavorasse, anche quelli commissionati e meno nelle sue corde, ma in cui riusciva a mettere almeno una scena che lo rendeva suo al 100% (l’esempio di Manhattan Baby e la scena degli uccelli impagliati). Lucio Fulci mostra in questa chiacchierata un grande orgoglio verso il suo lavoro che di sovente scaturiva in fragorosa avversità con chi – in un modo o nell’altro – gli metteva i bastoni tra le ruote, che fossero i colleghi (torna spesso a parlare di Dario Argento con il quale, è noto, non scorreva buon sangue) o i critici. E proprio sulla critica si percepisce un livore neanche troppo nascosto che probabilmente ha portato con se per sempre; una critica che lo ha bollato come regista minore, non meritevole di “3 stelle” anche in un film obiettivamente riuscito bene (come lui stesso racconta in un aneddoto) a causa del suo curriculum costellato di cinema di genere. Questa grande importanza che dava al giudizio altrui, nonostante si definisse un anarchico (e nel suo lavoro sicuramente lo era), lo ha reso orgoglioso dalla rivalutazione avuta da una schiera di giovani critici stranieri e italiani (tra cui proprio Marcello Garofalo) quando era ancora in vita e che si sta riflettendo oggi anche in autori internazionali pluripremiati, come Quentin Tarantino e Nicolas Winding Refn, che lo citano apertamente come un importante punto di riferimento per la loro passione e il loro lavoro.

Fulci Talks – Conversazione uncut con Lucio Fulci è un’opera unica nel suo genere perché dà voce unicamente al suo protagonista, senza interferenze, senza mediazioni; un fiume di parole da cui emerge tutta la forza e il carisma di quello che è stato definito il “terrorista dei generi”.

Roberto Giacomelli

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