Funhouse: strage di influencer nel nuovo horror targato Midnight Factory

Fino a che punto può spingersi la fame di like? In un mondo “socialcentrico” come quello in cui viviamo, la vita umana potrebbe anche essere considerata un’adeguata merce di scambio per raggiungere l’agognata visibilità e, infatti, non sono pochi i film e le serie tv che riflettono proprio su questa “mania” odierna utile a compensare l’ego di molti individui. Dall’ormai celebre Black Mirror (e in particolare lo splendido episodio che ha inaugurato la terza stagione, Nosedive) ai cyber-horror che si ambientano nel mondo dei social network, si espande sempre di più la voglia del cinema di genere di esplorare le dinamiche, spesso tossiche, che portano a una dipendenza da social. Affronta il tema e lo espande alle logiche del reality show l’horror Funhouse, che Midnight Factory ha distribuito in Italia in limited edition Blu-ray e DVD.

Otto celebrità ormai in declino, tra influencer e star del gossip, vengono invitati a partecipare a un nuovo reality game che farà il suo esordio on line. I partecipanti saranno costretti a convivere in un appartamento, osservati 24 ore su 24 dalle videocamere che trasmetteranno senza censura tutto quello che faranno. Il pubblico sarà chiamato a esprimere una preferenza, un semplice like, e una volta a settima i due concorrenti meno votati si affronteranno in una prova per stabilire chi sarà eliminato. Ma dopo una settimana di svago, i partecipanti – e con loro il pubblico – capiranno che l’eliminazione prevista è fisica e tra di loro solo uno riuscirà a sopravvivere e portar via 5 milioni di dollari. Mentre la polizia cerca di individuare la locazione del server per fermare questo gioco al massacro, il pubblico voyeur alimenta la strage, like dopo like…

Funhouse

Unendo il vuoto cosmico che ruota attorno alla professione di alcuni influencer (recentemente descritta in maniera ruffiana anche dalla commedia nostrana Genitori vs Influencer) con quello su cui si costruiscono alcuni polverosi programmi tv come Grande Fratello VIP, il regista e sceneggiatore Jason William Lee dà vita a un film horror che mette alla berlina la società egocentrica di Instagram incastonandola in una dinamica simile a quella della saga di Saw. Ma al posto di criminali, depressi cronici e cinici uomini d’affari, in Funhouse si muovono stelline del web e vip “di riflesso” alla ricerca disperata di nuova visibilità.

Per certi aspetti, il film di Lee ricorda il precursore di tutto il filone, il seminale (e in parte dimenticato) My Little Eye (2002) con chiarissime influenze dal già citato Saw (dal capitolo 2 in poi) e il più recente Escape Room (2019), ma l’idea di declinare l’intera azione alla satira sociale, diventa la carta vincente del film. In Funhouse a cercare la celebrità offuscata sono l’ex-marito di una stellina della musica pop, che ha il volto del più piccolo dei fratelli Skarsgård, Valter, una instagrammer che non risparmia le sue abbondanti forme ai fan, un ex campione di MMA in declino in seguito ad alcuni episodi di violenza, la finalista di un reality show, una blogger esperta in gossip, una star del rap ormai dimenticato, uno youtuber claustrofobico, un’attrice poser e taciturna. Otto diverse tipologie di influencer, individui che rincorrono una celebrità volatile e che vedono in questo nuovo reality show l’occasione per tornare alla ribalta e batter facilmente cassa.

Funhouse

Al di là del meccanismo narrativo risaputo, che gioca con le dinamiche interne al gruppo – che ovviamente si evolvono in alleanze e conflitti – ma anche con la platea sadica e voyeur che non toglie mai lo sguardo dallo smartphone o dallo schermo del tablet, Funhouse è molto generoso verso lo spettatore voglioso di emozioni forti, con una dose di splatter e ultra violenza ben sopra la media a cui ci sta abituando il panorama horror contemporaneo.

Stringi, stringi, il film di Jason William Lee è uno spettacolo che sicuramente sa di già visto e comunque la carica satirica è talmente urlata da risultare piuttosto innocua, ma l’acceleratore schiacciato sul versante del gore e dello splatter aiuta tantissimo questo prodotto ad emergere dal sottobosco dell’horror indipendente americano e a rimanere ben impresso nella mente dell’horrorofilo.

Funhouse

Come dicevamo, Koch Media distribuisce per Midnight Factory l’inedito Funhouse in limited edition sia in versione DVD che Blu-ray disc. Parliamo della classica edizione slipcase, con custodia cartonata, e munita di un utile booklet informativo di 12 pagine.

Tecnicamente parlando siamo a livelli medio/alti, come sempre per i prodotti distribuiti da questa etichetta. L’immagine è ottima, dettagliatissima, limpida, con una gestione dei contrasti indispensabilmente calibrata per rendere al meglio in ambienti interni. Colpisce soprattutto la resa della fotografia, luminosa e colorata.

L’audio è codificato in DTS-HD 5.1, sia per la versione doppiata in italiano che in quella in originale, un lavoro molto buono che riesce a tenere l’intensità del suono e degli effetti sonori senza interferire con il parlato doppiato, restituendo quindi una colonna audio coerente costante.

Molto basic la sezione dedicata ai contenuti extra, che comprende il solo trailer del film.

Roberto Giacomelli

FUNHOUSE di Jason William Lee

Formato: Blu-ray (disponibile anche in DVD)

Label: Midnight Factory

Video: 1080p – 16/9

Audio. DTS-HD Master Audio 5.1 Italiano, Inglese

Sottotitoli: Italiano

Extra: Trailer

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