Fuoco e fumo: Stefano Simone racconta il suo nuovo progetto

Di recente il nome di Stefano Simone è tornato sulle nostre pagine per mostrarvi l’interessante video-short di carattere sociale che risponde al titolo Filo d’Arianna (qui l’articolo), oggi ci troviamo nuovamente a parlare del giovane regista di Manfredonia a proposito del suo nuovo progetto. Stavolta si tratta di un lungometraggio dal titolo Fuoco e fumo e la tematica affrontata è il bullismo, inoltre, ancora una volta, Simone torna a collaborare con l’istituzione scolastica per raccontare i giovani di oggi, in particolare quelli del Sud Italia, e il loro mondo.

Senza troppi giri di parola, abbiamo avuto modo di raccogliere una dichiarazione direttamente da Stefano Simone, che così ci ha raccontato Fuoco e fumo.

Ultimamente si sente parlare spesso di bullismo e cyber bullismo, per cui un giorno ho deciso che potesse essere interessante raccontare una vicenda trattando questo argomento. Così ho parlato col Dirigente scolastico Iannelli del “I.T.E. Toniolo” che si è dimostrato subito disponibile. Mentre stavamo ancora concludendo la sceneggiatura, abbiamo fatto un casting tra i ragazzi che si presentavano di volta in volta e, dopo un’attenta valutazione, ho scelto quelli che potevano andare meglio per ogni singolo ruolo. Oltretutto, Ragioneria si presta molto come location, essendo tra le scuole più grandi della Puglia e quindi potrò avere ampio margine di movimento.

A proposito dello stile con cui Simone tratterà il suo film e le fonti di ispirazione…

Lo stile del film sarà ovviamente estremamente realistico, diretto e crudo. Il punto di riferimento sarà Stefano Sollima, miglior regista italiano del momento e degli ultimi anni, ma anche William Friedkin e Peter Berg. Utilizzerò prevalentemente macchina a mano, sperimentando anche nuove soluzioni visive, e l’audio sarà in presa diretta. Non segnerò posizioni particolari per gli attori, lascerò abbastanza margine di libertà. Non batterò nemmeno i ciak per non creare la tipica atmosfera da “set”. Chiaramente, pur svolgendosi al sud, darò alla storia un respiro molto ampio, dinamiche e episodi che possono succedere ovunque e comprensibili a chiunque.

Inoltre, questa sarà la quinta volta in cui mi troverò a lavorare con dei ragazzi e, oltre ad essere sicuro già da adesso che si tratterà ancora una volta di una bellissima esperienza, sarà soprattutto un’altra occasione per arricchirmi ulteriormente da un punto di vista umano.

Ma cosa racconta, nel concreto, Fuoco e fumo?

La storia ruota attorno ad un gruppo di ragazzi che, sin dall’inizio dell’anno scolastico, si trovano a dover fronteggiare un gruppo di bulli (5 in tutto, compreso una ragazza). La vicenda si sviluppa alternando momenti tipicamente da noir ad altri come la classica storia di formazione. Diciamo che anche in questo caso, un po’ come ne Gli scacchi della vita e in parte minore nei miei lavori precedenti, il film non avrà un unico stile. Alla fine, però, l’elemento thriller è quello più in evidenza, anche per come finisce la storia. Come succede sempre nei miei film il finale, per quanto positivo, sarà aperto e lascerà un po’ di amaro in bocca allo spettatore. Tengo a precisare che il tema del bullismo verrà trattato in maniera fisica; non m’interessa il cyber-bullismo, anche per un discorso prettamente visivo e d’impatto sullo spettatore, oltre al fatto che trattasi di una cosa sviluppatasi negli ultimi anni, mentre quello classico è un fenomeno che risale a tantissimi anni fa e purtroppo è sempre ricorrente, ovunque. Le riprese inizieranno l’1 settembre e, salvo, imprevisti, in 17 giorni concluderemo.

E quindi non ci resta che aspettare che Fuoco e fumo abbia una forma concreta. Sicuramente torneremo a parlare di questo progetto.

Roberto Giacomelli

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