Fuorinorma: da lunedì 3 aprile a Roma la 7^edizione del festival-simposio a cura di Adriano Aprà

Al via lunedì 3 aprile la settima edizione di FuorinormaNuove forme del cinema italiano, il “festival-simposio” a cura di Adriano Aprà, realizzato dall’associazione culturale Fuorinorma con il contributo di MiC, CNA e Fondazione Cinema per Roma, e con il sostegno di Regione Lazio, che fino a sabato 8 aprile avrà luogo a SCENA (Spazio, Cinema, Eventi e Nuove Arti), in via Orti d’Alibert 1 nel quartiere Trastevere.

In cinque intense giornate di programmazione, più di venti proiezioni di opere d’autore prodotte o co-prodotte negli ultimi anni in Italia, numerosi ospiti e approfondimenti dialogati sul cinema contemporaneo e del prossimo futuro moderati da esperti. 

Dal 3 all’8 aprile si articolerà così la prima tappa 2023 del progetto diffuso nel tempo e nello spazio a cura di Adriano Aprà, la cui esperienza di lungo corso come critico, saggista, direttore artistico e autore a sua volta culmina dal 2017 (con un’anticipazione alla Mostra di Pesaro nel 2013) in questa speciale vetrina cinematografica che esercita la sua funzione in luoghi diversi della capitale più volte nel corso dell’anno. Si parte quindi a SCENA con gli autori (in o.a.) Giulia Amati, Marco Bellocchio, Rodolfo Bisatti, Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, Chiara Caterina, Giovanni Coda, Augusto Contento, Saverio Corti, Giulia Cosentino, Giorgio Ferrero, Luca Ferri, Marco Filiberti, Francesca Fini, Flatform, Wilma Labate, Enrico Masi, Antonello Matarazzo, Salvatore Mereu, Ookies & Pippo Delbono, Gianpiero Pumo, Fulvio Risuleo, Mauro Santini.

Ciurè di Giampiero Pumo

Ad aprire le danze, lunedì 3 aprile, (10.30-16.30; con pausa di un’ora e mezza alle 13), è il “Simposio” dal titolo “Il cinema italiano indipendente, stato e prospettive” (modera Aprà). Alle 17, si proietta il cortometraggio “Happy Birthday” (2022) di Giorgio Ferrero: una ragazza che vive in un quartiere brutalista di Mosca gravita attorno a una radio ambientalista, creando per sé stessa una via di fuga dalla realtà attraverso una rete di connessioni virtuali, in un momento storico in cui il cambiamento climatico purtroppo non è l’unica urgenza. A seguire, “Californie” (2021) di Alessandro Casssigoli, presente in sala (introduce Aprà), e Casey Kauffman. Girata nell’arco di cinque anni, l’opera rappresenta in senso poetico le decisioni apparentemente irrilevanti che determinano il futuro di un individuo, e lo fa passando attraverso i radicali mutamenti del corpo, dei desideri e degli obiettivi di una ragazza. Ci sarà poi Gianpiero Pumo, introdotto da Aprà, con la proiezione alle 19 di “Ciurè” (2022), la storia di un rozzo picchiatore che s’imbatte in una ballerina transgender, una ruvida storia d’amore ambientata in una Palermo inedita e lontana dai cliché. Alle 21 “Al Dio ignoto” (2021) di Rodolfo Bisatti (introdotto da Aprà): una madre sola cresce un figlio adolescente sette anni dopo la morte per leucemia della prima bambina, lutto che provocò un dolore tale da allontanare il padre. La strada per elaborare la sofferenza la imboccherà prendendosi cura dei malati terminali ospiti della struttura in cui lavora, saranno loro a indicarle la via da percorrere per liberarsi della sua angoscia.

La sposa nel vento di Giovanni Coda

“Fuorinorma” prosegue martedì 4 aprile con il “Simposio” di apertura “È nata una nuova estetica del digitale?” (10.30-16.00; con pausa alle 13): Giacomo Ravesi modererà il dibattito con il pubblico sul tema. Alle 16.30, “GN-z11” (2021) di Saverio Corti, un film che prova a indagare come un’intelligenza proveniente da un altro pianeta potrebbe percepire e osservare la presenza umana sulla Terra. Segue “Bentu” (2022) di Salvatore Mereu: Raffaele aspetta l’arrivo del vento, elemento chiave per la raccolta del grano alla maniera di un tempo, e per non farsi trovare impreparato dorme in campagna, lontano da tutti a eccezione di Angelino che viene a trovarlo ogni giorno per farlo sentire meno solo. Alle 19.00, “Hommage to Wendy Carlos”, una prima visione (10 minuti) di materiali collaterali dal progetto filmico “Terra Incognita”, attualmente in fase di montaggio, di Enrico Masi (introdotto da Aprà). A seguire, “La sposa nel vento” (2022) di Giovanni Coda (introdotto da Aprà), un affondo sul tema tremendamente attuale della violenza di genere, attraverso un gruppo di donne di età diverse che si confronta sul passato, sul presente e sul futuro (in replica il giorno successivo alle 19). “La ragazza ha volato” (2022), proiettato alle 21, è un film di Wilma Labate (introdotta da Aprà) tutto costruito per ellissi, composto da non detto e silenzi. Protagonista un’adolescente che farà un incontro che le cambierà per sempre la vita, e dopo il quale cercherà il coraggio per andare avanti.

Notte fantasma di Fulvio Risuleo

Mercoledì 5 aprile, in collaborazione con CNA Cinema e Audiovisivo Roma, si discuterà con Maria Luisa Celani di “Nuovi territori, spazi e sostenibilità” nel settore cinematografico, per il “Simposio” in programma alle 10.30 (fino alle 16, con pausa prevista alle 13). Alle 16.30 ci sarà la proiezione di “Notte fantasma” (2022) di Fulvio Risuleo (introdotto da Aprà), racconto di una notte surreale in cui un diciassettenne viene sorpreso da un poliziotto a comprare del fumo; l’agente potrebbe decidere di arrestarlo oppure di lasciarlo andar via, ma non accade nessuna delle due cose. Chiara Caterina (introdotta da Aprà) è l’autrice del film “La stanza lucida” (2022), proiettato alle 18.30: rincasato dopo la fine di un amore, un uomo si ritrova in una stanza vuota. I gesti e le azioni che compie scandiscono la sua solitudine prima che un sonno profondo lo catturi e un sogno lucido cominci a evidenziare un rituale di guarigione. Dopo la replica de “La sposa nel vento” di Giovanni Coda, si proietta alle 20.30 “Parsifal” (2021) di Marco Filiberti (introdotto da Aprà), che adotta il mito narrato nella celebre opera wagneriana per raccontare uno smarrimento esistenziale.

Kristos, l’ultimo bambino di Giulia Amati

Giovedì 6 aprile (10.30-16.30, con pausa alle 13) si parte con il “Simposio” su “Cinema futuro. Nuove strategie per la produzione e la distribuzione indipendente”, moderato da Enrico Masi. Alle 17, Mauro Santini (introdotto da Aprà), a cui Fuorinorma dedica una personale, presenta “Vaghe stelle” (35’), un film in sette capitoli (sette come le principali stelle dell’Orsa Maggiore) concepito come un album musicale che accompagna il vagare notturno, e “Passeggiate” (69’), che raccoglie una serie di piccoli film sull’atto del passeggiare senza una meta precisa e per il puro piacere di osservare. “Mille cipressi” (2021, 13’44’’) di Luca Ferri (introdotto da Aprà), proiettato alle 19.00, vede al centro un uomo che si appresta a riempire il suo portavivande perché ha deciso di visitare la tomba Brion, un complesso monumentale progettato dall’architetto veneziano Carlo Scarpa e situato a San Vito, frazione di Altivole (TV). Segue Giulia Amati (introdotta da Aprà) con “Kristos, l’ultimo bambino” (2022): su un’isola di appena trenta abitanti, Kristos, unico studente rimasto nella scuola elementare, dovrà prendere una decisione importante e difficile. Alle 21 ci sarà invece l’evento-concerto con Andrea Rabbito e Alexandra Dimitrova di Okiees, “Rageen Vol 1”(2021), di Pippo Delbono & Okiees, prima di tre parti di un progetto filmico-musicale-transmediale: per la prima volta la realizzazione di un concept album vede coinvolti anche un libro e un film sperimentale, che interagiscono fra loro attraverso l’uso dei QR Code per creare un progetto unitario che prevede l’interazione anche con poesia, videoarte, narrativa, illustrazione, performance e reading.

A Dream in Stone di Francesca Fini

Venerdì 7 aprile alle 19 torna il pesarese Mauro Santini (introdotto da Aprà) per presentare altre due opere che chiudono la personale a lui dedicata: la trilogia “Le vacanze” (composta da “Attesa di un’estate”, “Fine d’agosto” e “Qualcosa nei passi e nello sguardo”) e il cortometraggio “Canto della terra”. Si prosegue alle 20.30 con “Viaggio nel crepuscolo” (2021) di Augusto Contento (introdotto da Aprà), un film che racconta il declino italiano, dalla famiglia alla società patriarcale, dalle istituzioni scolastiche alla religione, mescolando finzione e documentario.

Sabato 8 aprile, alle 19.00, la sezione “Extra” con i cortometraggi “Lui e io” (2019, 13’) di Giulia Cosentino (in presenza dell’autrice); “History of a Tree” (2020) di Flatform; “A Dream in Stone” (2022) di Francesca Fini; “La lotta” (2021) di Marco Bellocchio. Chiude la rassegna a SCENA il film di Antonello MatarazzoPablo di Neanderthal” (2022), in presenza di Bruno Di Marino e Pablo Echaurren, introdotti da Aprà: un non-documentario sull’artista romano Pablo Echaurren, che intende piuttosto riflettere sul nostro passato, sul presente e futuro partendo da che cosa sarebbe accaduto se l’uomo di Neanderthal fosse sopravvissuto all’Homo Sapiens.

FuorinormaNuove forme del cinema italiano è a ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili. Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito www.scenaweb.it.

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