Genitori vs Influencer, la recensione

Quello del genitore è un duro mestiere, il cinema ce lo ricorda di continuo. Poi, se si tratta di far sia da mamma che da papà perché l’altro genitore non c’è più (o non c’è mai stato), la situazione si complica ulteriormente e il colpo di grazia arriva quando ci si trova a interagire con un figlio/a in età adolescenziale. Eh sì, perché l’adolescente è un MOSTRO e tutti ne abbiamo testimonianza, da ex-adolescenti. Genitori vs Influencer, scritto, diretto e interpretato da Michela Andreozzi e in arrivo a Pasqua su Sky Cinema e NowTv, racconta proprio la sfiancate ma meravigliosa vita di un genitore alle prese con una figlia adolescente, coinvolto in uno scontro generazionale che ha al centro il complesso mondo dei social network.

Paolo (Fabio Volo) è vedovo, ha una figlia molto intelligente che si chiama Simone (da leggere Simòn ed è interpretata da Ginevra Francesconi) e fa il professore di filosofia in un liceo. Nonostante la mancanza della mamma, Simone è cresciuta nell’amore di una famiglia allargata composta anche dagli “zii” del condominio in cui abita e continuamente stimolata da mille interessi che suo padre le ha fatto coltivare. Ma, pian piano, mentre la ragazza cresce e si affaccia all’adolescenza, Paolo si rende conto che non ha più un dialogo con lei, rapita 24h su 24 dal suo smartphone e dai social network. La “mazzata” arriva quando Simone confessa a suo padre di voler fare l’influencer come il suo mito Ele_O_Nora (Giulia De Lellis), star di Instagram. Vista la resistenza del genitore davanti a questa scelta “di vita”, Simone pubblica sui social lo sfogo di Paolo in cui accusa di fancazzismo gli influencer e si scaglia contro Ele_O_Nora, ma quest’ultima risponde per le rime trasformando, inconsapevolmente, Paolo in una star dal web. A questo punto Simone trova una nuova intesa con suo padre, guidandolo nell’arduo compito di diventare un influencer.

Genitori vs Influencer

Scritto da Fabio Bonifacci, autore di alcune delle più note commedie degli ultimi 20 anni, con il contributo di Michela Andreozzi, Genitori vs Influencer è la tipica commedia italiana che parla a un pubblico dai 40 anni in su cercando di raccontare l’attualità attraverso i trend de momento. In questo caso punta sullo scontro generazionale mettendo in mezzo il mondo dei social network e la professione dell’influencer, utilizzando una terminologia “gggiovane” adeguatamente scandita in maniera didascalica per risultare esplicativa per il potenziale pubblico che ne è a digiuno. Ne risulta un film leggerissimo, prevedibilmente cerchiobottista, che non vuole condannare niente e nessuno ma risultare accomodante con un messaggio di condivisione generazione come soluzione alle idiosincrasie tra genitori e figli.

La terza regia di Michela Andreozzi (dopo Nove lune e mezza e Brave ragazze) è dunque un film imperdibile? Domanda retorica, ovviamente. È un film che parla a un pubblico che guarda la tv (ci sono inserti da Le Iene e Non è la D’Urso) e conosce l’argomento social attraverso il filtro del piccolo schermo casalingo, non a caso a interpretare il ruolo della influencer è stata ingaggiata Giulia De Lellis che influencer lo è davvero ma è arrivata anche al pubblico estraneo a Instagram attraverso gli imbarazzanti freak show televisivi.

Genitori vs Influencer

Eppure, nonostante un accomodamento tipico di certo cinema nostrano sicuramente non memorabile, in Genitori vs Influencer è stato fatto un interessante e intelligente lavoro metatestuale che riesce a portare dentro il film il mondo di cui parla, che esplora. E così, il linguaggio dei social network entra in quello cinematografico in maniera funzionale e naturale, sinonimo di una bontà di scrittura da non sottovalutare. Lo schermo si riempie di hashtag reali che dialogano anche fuori la dimensione stessa del film e viene condotta una strategia di product placement innovativa (produttivamente parlando) che è assimilabile a quella utilizzata dagli influencer stessi, facendo si che il comparto narrativo del film si faccia extradiegetico. Un film-brand che è film prima che brand e utilizza quest’ultimo come veicolo per supportare la sua tesi. Se prendiamo in considerazione questo elemento, Genitori vs Influencer è davvero innovativo.

Genitori vs Influencer

In un cast molto vario che non si affida ai soliti volti, a spiccare è Ginevra Francesconi, giovane di talento che avevamo già visto nel ruolo di protagonista nel bell’horror The Nest – Il nido, ma se la cava molto bene anche Fabio Volo, a cui far l’attore riesce bene ma è spesso criticato da chi non l’ha mai visto recitare. Segnaliamo nei ruoli dei condomini “zii”, che fanno un po’ la parte del coro greco, Nino Frassica, Paola Minaccioni, Paola Tiziana Cruciani e Massimiliano Vado, spesso inseriti anche per aggiungere l’elemento comico irrinunciabile.

Molto simile a un film di Pieraccioni per ritmo e leggerezza nell’affrontare i temi, Genitori vs Influencer scorre ma non rimane e si adagia a una tipologia di commedia made in Italy figlia del monopolio mediale televisivo degli anni ’90. Uno di quei casi in cui la destinazione obbligata al piccolo schermo, con marchio a posteriori Sky Original, sicuramente appare quella più adatta al prodotto.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Ginevra Francesconi, molto brava.
  • Interessante aspetto metalinguistico che si fa anche strategia produttiva innovativa.
  • È un film vecchio anche se parla di contemporaneità.
  • Evanescente…
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Valutazione: 5.5/10 (su un totale di 2 voti)
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