Goldstone, la recensione

Nel controsenso generale, l’arido deserto australiano sta diventando terreno fertile per pellicole di genere crime. Veri e propri western moderni forti di campi lunghi su silenziose distese incontaminate si tingono di importanti connotati politici in questo Goldstone.

Presentato per la prima volta nel 2016 durante il Toronto Film Festival, il nuovo film del regista Ivan Sen arriva finalmente nelle nostre sale a partire dall’ 8 Agosto ed è un’opera che non può non lasciare indifferenti.

Ambientato nella piccola città mineraria che dà il titolo alla pellicola, Goldstone inizia con l’arrivo dell’agente di origini aborigene Jay Swan (un incupito Aaron Pedersen già protagonista del precedente Mistery Road, vero e proprio prequel a sé stante), che sconvolgerà gli equilibri di un ecosistema criminale basato sui guadagni della prolifica miniera locale e di un giro di prostituzione organizzato per l’intrattenimento degli operai della struttura.

Una storia criminale non certo innovativa dà però l’occasione a Sen di affrontare tematiche sociali che affliggono le popolazioni indigene vessate e imprigionate da sempre nei loro luoghi di appartenenza.

Goldstone

Una cultura aborigena silenziosa, sottomessa e privata dei suoi diritti. Costretta nel rimanere inerme mentre l’uomo bianco estirpa le radici della loro storia con atti di silenziosa violenza verso chiunque si esponga con un’alzata di sguardo.

Una subdola Jackie Weaver nel ruolo della sindaca Maureen dirige l’operazione forte del suo sorriso materno e di una forza di polizia corrotta come nel caso dell’agente Josh (Alex Russell), un ufficiale moralmente combattuto che troverà nell’arrivo di Jay l’occasione per redimere se stesso e per poter spezzare la catena di bugie che lo lega a quelle terre fin dalle origini della sua carriera.

Origini di cui invece Jay dovrà andare alla scoperta ripercorrendo il passato dei suoi avi, dipinto tra le rocce di quei deserti percorsi da lunghe strisce di asfalto che scompaiono all’orizzonte, splendidamente immortalati dalla notevole mano del regista.

Goldstone

Le immense distese di questo ambiente arido diventano protagoniste vere e proprie della vicenda rubando la scena ai protagonisti e mettendoli di fronte a quello che erano e a quello che sono diventati dopo che la sabbia ha lentamente ricoperto i loro ideali.

Una storia asciutta, dal minutaggio adeguato che coinvolge grazie ad una fotografia splendida, alle meravigliose musiche (composte dallo stesso Sen) e da una regia consapevole.

La silenziosa messa in scena delle indagini esplode quando tutti i nodi vengono al pettine e, durante un atto finale agrodolce, l’azione esplode e la fa da padrona. Ottimamente gestita, senza vanagloria muscolare e con soluzioni registiche notevoli, il regista riesce a tenere il fiato dello spettatore sospeso nell’attesa di scoprire quello che sarà il destino della nostra coppia di protagonisti a cui ci si affeziona facilmente nonostante il poco background narrativo costruito per i due.

Un finale di fuga e redenzione che darà ai due poliziotti l’occasione di ricominciare e riscoprire se stessi.

Goldstone

Non tutto è perfetto però, la trama non fa niente di eccezionalmente nuovo e non presenta particolari guizzi narrativi memorabili ed un maggior approfondimento di alcuni dei protagonisti positivi e negativi avrebbe giovato nell’immedesimazione della vicenda.

Goldstone rimane comunque un’opera lodevole, dalla regia asciutta che si fa vanto di alcuni campi lunghi mozzafiato e difficilmente dimenticabili che rendono la secchezza dell’aria e la fastidiosa sabbia nelle scarpe quasi tangibili per lo spettatore.

Figlio (purtroppo) di una promozione non proprio lodevole, la pellicola ha però tutte le carte in tavola per farsi forza del chiacchiericcio generale di pubblico e critica e riscuotere il meritato successo come precedentemente accaduto per film dal setting simile come Hell or High Water o The Rover.

Andy Pompeo

PRO CONTRO
  • Meravigliosi scenari.
  • Splendida colonna sonora.
  • Narrativamente niente di originale.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)
Goldstone, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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