Hammamet: in home video il biopic su Bettino Craxi diretto da Gianni Amelio

Vent’anni fa moriva uno dei leader più influenti e discussi della politica italiana del Novecento. Un uomo capace di finire ogni giorno sulla prima pagina di tutti i giornali ma che oggi nessuno vuole più ricordare. È Bettino Craxi, Presidente del Consiglio dei ministri dal 1983 al 1987 nonché Segretario del Partito Socialista Italiano. Per alcuni, ancora oggi, è un uomo da ricordare come precursore della modernizzazione del Paese e della politica italiana mentre per altri resta solamente uno dei protagonisti delle indagini di Tangentopoli così come tra i responsabili della fine della Prima Repubblica. A seguito dell’inchiesta Mani Pulite, Bettino Craxi abbandona l’Italia e si rifugia ad Hammamet, in Tunisia, e ci resta fino all’ultimo dei suoi giorni mentre in Italia continuano inarrestabili i procedimenti giudiziari nei suoi confronti. L’opinione pubblica ancora una volta è contrastante: per molti un latitante, per altri un esiliato. Per Gianni Amelio, invece, è un’ottima storia da raccontare e il suo Hammamet, dopo un’uscita in sala a gennaio molto soddisfacente (il miglior incasso di sempre nella filmografia del regista), arriva finalmente in home video con Eagle Pictures in una elegantissima edizione combo DVD + blu-ray disc.

Hammamet è un film difficile, un film che pone al centro del racconto un personaggio ancor più difficile che viene sviscerato facendo appello ad una narrazione altresì complessa – anomala, potremmo dire – che per alcuni aspetti ridefinisce il linguaggio del “biopic” come siamo soliti conoscerlo, soprattutto in Italia.

Il film si apre a Milano, siamo alla fine degli anni ottanta e nel bel mezzo di un congresso del PSI destinato a confermare ancora una volta il carisma e la potenza politica di Craxi. Un uomo che ormai è faro indiscusso del partito così come del Paese ma che, con sorpresa, riceve la visita del fedele ma ora preoccupatissimo Vincenzo Balzamo (Giuseppe Cederna) che sembra volerlo mettere in guardia su ciò che sta per accadere. Un prologo che si esaurisce in pochissimi minuti per far si che la narrazione possa compiere un’ellissi temporale e catapultare lo spettatore di una decina d’anni in avanti, a “disastro” avvenuto. Craxi è invecchiato drasticamente, l’immagine che ci giunge ora non è più quella del leader sicuro e potente bensì di uomo stanco e affaticato (dal respiro costantemente affannato e pronto a sorreggersi con un bastone). Non più sostenuto da fragorosi applausi da comizio ma avvolto da un silenzio inquietante e da un vento perenne che accarezza la sua villa ad Hammamet: la sua dimora, la sua “prigione”.

È evidente sin da subito che a Gianni Amelio non interessa minimamente raccontare la vita politica di Bettino Craxi, così come non intende prendete una posizione sull’uomo ancor prima del personaggio pubblico. Il suo racconto si “ferma” a debita distanza per osservare gli ultimi momenti di un uomo fuggito/scacciato dal suo Paese e costretto a ricominciare altrove. Una latitanza? Un esilio? Non importa! Sappiamo quel che vediamo, ossia un uomo espatriato dalla sua terra e con un’incommensurabile paura di far ritorno a casa.

Hammamet è la descrizione dell’ultima fase di vita di un uomo difficile…non necessariamente di Bettino Craxi. E qui, infatti, l’arma a doppio taglio impugnata da Amelio. Pur inseguendo la realtà in modo così maniacale (ore di trucco per portare l’attore ad una somiglianza spaventosa, quasi un clone del vero Craxi; la villa in cui Amelio ambienta il film è la vera villa a Hammamet in cui ha vissuto Craxi) il film non dichiara mai apertamente che quello in scena è Craxi. Il suo nome non viene mai rivelato – si parla di “Caso C.” e ci si appella a lui sempre come “Presidente” – e i tanti elementi di contorno sono interamente frutto di fantasia. La vera figlia di Craxi, Stefania Craxi, nel film diventa Anita (per sottolineare ancor di più la suggestione che Bettino nutriva nei confronti di Garibaldi) e mai viene fatto un riferimento preciso alla sfera politica del periodo così come alla sua vita privata.

Quello in scena è Bettino Craxi, questo lo sappiamo bene ed è sotto gli occhi di tutti (basta la sola somiglianza), ma niente e nessuno ce lo rivela apertamente. Forse una mossa furba, sicuramente azzeccata, ma per qualcuno potrebbe essere un elemento di fastidio, di indecisione, di inconcludenza.

Ma il vero motivo per cui Hammamet merita di essere visto è per l’incredibile lavoro svolto sul trucco: Andrea Leanza, a capo del reparto prosthetic make-up designer, compie un lavoro ineccepibile così da portare davvero Pierfrancesco Favino ad essere Bettino Craxi e non solo ad interpretarlo. Così come, al di là del meraviglioso lavoro di trucco, bisogna riconoscere a Favino la capacità di aver fatto rivivere sul grande schermo, a vent’anni dalla sua morte, il Segretario del PSI grazie ad un lavoro maniacale anche nelle movenze, nella gestualità e nel tono di voce.

Un lavoro di make-up, quello svolto da Andrea Leanza su Favino, non così dissimile da quanto fatto su Gary Oldman nel bel film L’ora più buia. Impressionante come questo enorme (e senza precedenti) lavoro di trucco non abbia procurato a Leanza nemmeno una candidatura negli ultimi David di Donatello. Riflettiamo su questa cosa.

Eagle Pictures porta Hammamet in home video sia in DVD che in alta definizione blu-ray. Vi parliamo di quest’ultima soluzione, una bellissima edizione combo che contiene all’interno DVD + blu-ray disc e impreziosita da una elegantissima doppia cover cartonata con immagini in rilievo. Già solo per l’estetica del supporto, un prodotto davvero molto apprezzabile.

Analizzando il prodotto (il blu-ray) per le sue qualità tecnico/contenutistiche possiamo riconoscere, ancora una volta, il buonissimo lavoro svolto da Eagle Pictures che soprattutto sotto l’aspetto tecnico ha svolto un lavoro lodevole. Il quadro video, infatti, restituisce un’immagine nitidissima, molto ben contrastata e con un attenzione per il dettaglio visivo elevatissimo. Alla stessa maniera il reparto sonoro esibisce un italiano DTS HD Master Audio 5.1 di ottimo livello.

Si ha la sensazione che si potesse far di più per ciò che riguarda la sezione dei contenuti speciali: non abbondanti e sostanzialmente poco interessanti. Tra questi, infatti, un commento audio al film in compagnia del regista Gianni Amelio e del critico cinematografico Alberto Crespi, un backstage fotografico di 3 minuti ed una galleria di poster alternativi. Completa l’offerta una reel di 8 minuti dedicata alle scene tagliate dal cut finale (visionabili con o senza il commento del regista).

Giuliano Giacomelli

HAMMAMET di Gianni Amelio

Label: Eagle Pictures

Formato: Combo Blu-ray disc + DVD (disponibile anche in DVD)

Video: 1.85:1 @25 1080/24p High Definition

Audio: Italiano DTS-HD Master Audio 5.1; audio descrizione 2.0

Sottotitoli: Italiano per non udenti, inglese

Extra: Commento audio del regista con Alberto Crespi, Backstage fotografico, Poster alternativi, Scene tagliate

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