Hungry Hearts, tante curiosità sul film dalla conferenza stampa romana

Si è svolto oggi, 9 gennaio, l’incontro stampa a Roma relativo al nuovo film di Saverio Costanzo Hungry Hearts. Il dramma, interpretato da Alba Rohrwacher e Adam Driver e presentato in concorso all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella quale entrambi gli interpreti sono stati premiati con la Coppa Volpi, arriverà nelle sale italiane il 15 gennaio distribuito da 01 Distribution.

Di seguito un resoconto della conferenza stampa che si è tenuta alla Casa del Cinema, con una serie di dichiarazioni del regista Saverio Costanzo, utili ad approfondire il film.

Il rapporto che il film Hungry Hearts ha con il libro Il bambino indaco di Marco Franzoso, da cui è tratto, è molto libero, dal momento che la sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Costanzo molto tempo dopo aver letto libro e quindi ne ha preso solo spunto. Il libro è stato ripreso in mano solo in un secondo tempo, più che altro per una consulenza tecnica.

Il libro è ambientato a Padova, lei è comunque straniera (svizzera), quindi è stato tenuto questo aspetto di sradicamento dalla realtà. Il film è ambientato a New York perché Costanzo ha abitato a New York e l’ha trovata più aggressiva di qualsiasi altra città italiana. Per marcare il dentro e il fuori che è fondamentale nel film, dove il fuori è “pericoloso” per il bambino.

Il film è stato girato in 16mm, perché più semplice e leggero che con le macchine digitali. I mezzi erano quelli, non c’è stata una reale ricerca stilistica e il film è stato fatto in fretta perché altrimenti avrebbero perso Adam Driver, impegnato in altre produzioni: il risultato è un film girato come un prodotto indipendente di venti anni fa. L’utilizzo del grandangolo è dettato dal luogo che avevano per girare, decisamente troppo stretto, così che si desse l’illusione che gli spazi fossero meno angusti.

Il cibo è solo un espediente per demonizzare l’ideologia. Mina (Alba Rohrwacher) fatica a gestire la maternità e viene travolta dalla quantità d’amore che si ritrova, per difendersi crea una sua ideologia che è assurda, crede di essere nel giusto ma è profondamente sbagliato. La sua ideologia è la purezza assoluta, ma è un qualche cosa di assurdo e impossibile da raggiungere.

Prima di girare il film, il regista e gli attori si sono visti per circa quattro ore mentre facevano le foto necessarie a documentare le loro nozze e che poi sarebbero finite sul frigorifero della loro abitazione. La sceneggiatura era molto dettagliata e questo è bastato ad Adam Driver per entrare perfettamente nel personaggio.

Costanzo non ha pensato di contaminare con l’orrore tipico del cinema di paura, l’atmosfera inquietante del film è stata casuale e in sintonia con il modo di raccontare del regista. Il grandangolo aiuta a distaccare dalla morbosità che nel film è altamente presente, non c’è una vera riflessione intellettuale su queste scelte.

Questa è la sinossi ufficiale di Hungry Hearts.

Jude è americano, Mina è italiana. S’incontrano per caso a New York. S’innamorano, si sposano e presto avranno un bambino.

Si trovano così in poco tempo dentro una nuova vita.

Sin dai primi mesi di gravidanza Mina si convince che il suo sarà un bambino speciale.

E’ un infallibile istinto di madre a suggerirglielo. Suo figlio deve essere protetto dall’inquinamento del mondo esterno e per rispettarne la natura bisogna preservarne la purezza.

Jude, per amore di Mina, la asseconda, fino a trovarsi un giorno di fronte una terribile verità: suo figlio non cresce ed è in pericolo di vita, deve fare presto per salvarlo.

All’interno della coppia inizia una battaglia sotterranea, che condurrà ad una ricerca disperata di una soluzione nella quale le ragioni di tutti si confondono.

Di seguito il trailer del film.

Roberto Giacomelli

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