I Mercenari 3, la recensione

Barney Ross, Lee Christmas e i loro colleghi, energumeni prezzolati pagati per distruggere ed uccidere ogni cosa si muova e respiri, sono pronti a tornare sulla piazza con I Mercenari 3 – The Expendables, terzo capitolo della divertente saga (auto)celebrativa fortemente voluta da Sylvester Stallone.

Iniziata nel 2010 sotto la regia dello stesso Stallone, la saga dei “sacrificabili”, Mercenari – come conosciuti in Italia – è nata per riportare in auge il grande e glorioso cinema d’azione testosteronico degli anni ’80, cercando di unire sotto un unico tetto diversi volti di quei film lì e affiancarli al meglio che il genere offre oggi. Vicino a Stallone stesso, Arnold Schwarzenegger, Dolph Lundgren e Bruce Willis, c’erano Jason Statham, Jet Li, Terry Crew e Randy Couture. Il film, costato relativamente poco, fu un successo mondiale ed è entrato di diritto nei cuori degli appassionati di cinema action. La storia si è ripetuta nel 2012 con I Mercenari 2, dove la formula “nostalgia” si è perfino incrementata con l’aggiunta del mattatore Jean Claude Van Damme, che offriva un ritratto di villain davvero riuscito, e dell’ormai leggendario e auto-ironico cammeo di Chuck Norris, andando così anche a superare lo spettacolo offerto nel prototipo. Quest’anno arriva l’atto terzo e Stallone, che rimane protagonista e sceneggiatore, affida la regia a Patrick Hughes (che presto rivedremo anche al timone del remake di The Raid) con due semplici raccomandazioni: portar dentro ancora più “icone” e superare i precedenti film in quanto a “casino”. Obiettivo è centrato in pieno: I Mercenari 3 spacca!

All’inizio del film troviamo Barney (Stallone), Lee (Statham), Gunner (Lundgren) e Toll (Couture) intenti nell’impresa di liberare da un treno in corsa e diretto verso una prigione di massima sicurezza il loro vecchio collega Doc (Wesley Snipes). Aggiunto questo tassello alla squadra e incontratesi con Caesar (Crew), i Mercenari rispondono a una missione affidata dal loro nuovo committente, Drummer (Harrison Ford): trovare ed eliminare un trafficante di armi. La missione non va come previsto e Barney si rende conto che l’uomo che devono uccidere è Conrad Stonebanks (Mel Gibson), l’uomo che ha fondato con lui la squadra dei Mercenari e che tutti credevano morto.

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I Mercenari 3 comincia subito in maniera pirotecnica, mettendo in scena un assalto al treno altamente spettacolare che introduce immediatamente il “nuovo” acquisto della squadra, Wesley Snipes, ex medico ed esperto con i coltelli, proprio come il “veterano” Lee Christmas/Jason Statham, con il quale, ovviamente, entra subito in contrasto. Come da sempre accade in questa saga, non mancano batture ironicamente auto-referenziali e così scopriamo che Doc è stato accusato e imprigionato per evasione fiscale, strizzando così l’occhio alle recenti vicende giudiziarie dello stesso Snipes.

Subito dopo comincia il gioco all’accumulo, che forse è l’unico vero neo di questo godibilissimo capitolo 3. Ford, Banderas, Gibson, Li, Schwarzenegger e una nuova squadra di giovani mercenari tra cui troviamo anche il Kellan Lutz giovane Hercules per Renny Harlin: decisamente troppi numeri uno per un solo film da appena due ore. In mezzo a questo marasma di personaggi, ognuno dei quali ha fin troppo poco spazio, ad essere maggiormente sacrificati sono, prevedibilmente, i giovani (ad eccezione della campionessa di MMA Ronda Rousey, unica presenza femminile su cui puntano in modo maggiore, forse in previsione dell’annunciato spin-off al femminile The Expendabelles). E se Jet Li è poco più di una comparsa e Harrison Ford fa ben poco di rilevante, a uscirne vincitore, a sorpresa, è Antonio Banderas, che il personaggio più divertente e carismatico, seppur impegnato a replicare il suo cartoonesco Gatto con gli stivali. Gibson se la cava a dovere nel ruolo del perfido Stonebanks, ultra convenzionale ma efficace villain.

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E così I Mercenari 3 vola verso un finale con i botti, un lunghissimo combattimento a fuoco e a mani nude, su terra e aria, che di fatto è il più spettacolare e lungo dell’intera trilogia.

Negli Stati Uniti è stato un flop, forse a causa della diffusione di un file pirata del film sul web con ben due settimane di anticipo sull’uscita, ma i fan di Stallone e Co. non potranno rimanere delusi perché I Mercenari 3 è tra le cose migliori viste negli ultimi mesi sul versante “cinema action”.

 Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Grande prova di cinema d’azione.
  • La new entry Antonio Banderas è di fatto la vera scoperta del film.
  • L’eccessivo affollamento di personaggi (e star) fa si che ognuno di loro abbia troppo poco spazio.
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