Il fidanzato di mia sorella, la recensione

Pierce Brosnan, nel ruolo di un affascinante professore universitario nonché donnaiolo imperituro, si ritrova a destreggiarsi tra due bellissime sorelle, interpretate da Salma Hayek e Jessica Alba. Lo invidiate, vero? E’ stato uno 007, ovvero una delle icone più “badass” di sempre, e ora questa parte. Poverino, che fatica.

A parte gli scherzi, Il fidanzato di mia sorella (titolo originale, How to make love like an english man) non ruota esclusivamente – come suggerirebbe una prima impressione – intorno a un ménage à trois con tanto di simpatica storia di corna, equivoci e riconciliazioni. Tali elementi sono presenti, ma non preponderanti; ciò che conta davvero nella commedia diretta da Tom Vaughan è il percorso di crescita interiore intrapreso da Richard Haig, il personaggio di Brosnan.

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Richard, infatti, ha ereditato dal padre la passione per la letteratura inglese e per le belle donne. Solo che, dopo anni di avventure senza significato, sente il bisogno di un legame più profondo. Finalmente sembra trovarlo in una studentessa americana che frequenta il suo corso a Cambridge, Kate (Jessica Alba), che un bel giorno gli annuncia di essere incinta! Peccato che Kate abbia una sorella, di nome Olivia (Salma Hayek), davvero affascinante… Nonostante Richard sia fortemente attratto da quest’ultima, decide di assumersi le proprie responsabilità e trasferirsi con Kate a Los Angeles. Tuttavia, dopo alcuni anni di matrimonio, tutto si sgretola: Kate si innamora di un uomo più giovane e lascia Richard. Il nostro professore inglese dovrà fare i conti con una nuova vita e con la possibilità di perdere il diritto di soggiorno negli Usa e dunque anche Jake, suo figlio.

È dunque vero che, come si accennava, la commedia diretta da Vaughan sembra basata su una banale storia di tradimenti… in famiglia. Per fortuna, però, nonostante la pellicola non sia esente da soluzioni che sanno di già visto (una di esse riguarda Jack, un buffo bimbetto col vizio della parolacce. Avanguardia pura), la storia si dirige verso un percorso per certi versi alternativo, che vede Brosnan lottare contro la burocrazia e le regole americane sull’immigrazione. Naturalmente ci sono anche momenti maliziosi e divertenti tra lui e Salma Hayek: l’affiatamento fra i due fa scintille, al punto da far quasi desiderare che il film si fosse soffermato maggiormente su quest’aspetto, sebbene scontato.

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La dicotomia su cui si basano le loro scene, che poi è quasi la stessa su cui poggia il film, è il gradevole contrasto tra compassato humour inglese ed effervescenza latinoamericana (la scena della scuola è una delle migliori in questo senso). Certo, il finale gronda melassa, ma del resto non ci aspettavamo niente di diverso.

Tirando le somme, Il fidanzato di mia sorella non è certo un capolavoro del genere, ma vi farà passare un’ora e mezza gradevole. Di certo non è poco, considerando anche che esce nel periodo estivo, solitamente pregno di proposte cinematografiche piuttosto insipide.
Il film uscirà il 22 luglio, distribuito da Adler Entertainment.

Giulia Sinceri

Pro Contro
  • L’affiatamento tra Salma Hayek e Pierce Brosnan, che regala scene divertenti e frizzanti.
  • Malgrado le premesse, non si scade eccessivamente nella banalità.
  • Soluzioni prevedibili e scontate (si veda, su tutte, il finale).
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Il fidanzato di mia sorella, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

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