Il Paradiso per davvero, la recensione

Non sono mai mancati i film che hanno trattato nelle maniere più svariate e con un certo criterio il tema dell’esistenza dell’aldilà. Per il piacere di ricordarne alcuni basta citare Il paradiso può attendere, Vi presento Joe Black, Ghost – Fantasma (indimenticabile) o il più recente Hereafter. La scorsa primavera la TriStar Pictures ha presentato l’ennesimo, dopo essersi accaparrata i diritti cinematografici di Heaven is for real, il romanzo autobiografico scritto da Tobb Burpo che nel 2010 ha ottenuto la prima posizione nella classifica del New York Times. Volendo azzardare un’ipotesi già adesso, è poco probabile che la trasposizione filmica di questo best-seller sarà in grado di ricalcarne il successo.

Greg Kinnear (Qualcosa è cambiato) interpreta Todd Burpo, un pastore di una cittadina del Nebraska che cerca di andare avanti in un anno difficile per la sua famiglia. Dopo che il figlio di quattro anni, Colton (un bravissimo Connor Corum, alla sua prima prova sul grande schermo), si salva miracolosamente dopo un rischioso intervento chirurgico, Todd e sua moglie Sonja (Kelly Reilly) si trovano impreparati ad affrontare l’inaspettato. Il bambino comincia a descrivere a poco a poco il suo incredibile viaggio in paradiso, l’incontro con Gesù e con gli angeli, raccontando dei particolari legati alla sua famiglia che non poteva conoscere. Todd si ritroverà dapprima a combattere con i dilemmi e le incertezze della sua comunità, con cui condividerà le rivelazioni di Colton riuscendo alla fine a ritrovare la speranza, la fede e la forza di andare avanti.

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C’è poco da dire: in questa occasione Randall Wallace non convince, non come aveva fatto con la sceneggiatura di Braveheart – Cuore Impavido e la regia di La maschera di Zorro. Le scelte registiche sono deboli, sembrano prive di una solida idea di partenza e il prodotto finale non rende giustizia alla storia vera su cui si basa Il paradiso per davvero. L’intreccio narrativo non ha alcun tipo di sviluppo e tutto inizia e si ferma all’esperienza di pre-morte avuta dal bambino. Andava affrontato diversamente lo smarrimento di un padre quale Todd che, da cristiano convinto, si ritrova in piena crisi spirituale non sapendo se credere alle parole del figlio o attribuirle alla sua immaginazione infantile.

Il film entra in un loop monotematico, dà l’impressione di ripetersi e di non procedere. Non basta la bella faccia di Greg Kinnear nei panni del buon padre di famiglia o i campi lunghi e le carrellate sui verdi prati del Nebraska per reggere la visione. Il cielo azzurro è onnipresente, quasi a voler rimarcare la presenza del paradiso e quindi la sua reale esistenza (chiave del film), come afferma lo stesso titolo. Alcune scene sono poco credibili e rasentano il ridicolo, come quella in cui Gesù si mostra in carne e ossa e i cieli si aprono con l’alleluia in sottofondo: scelte fuori contesto, che stonano. Mancano degli ingredienti fondamentali, come una buona dose di carica emotiva che coinvolga un minimo lo spettatore e che giustifichi la straordinarietà dell’evento che il cineasta cerca di raccontare.

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La vera rivelazione dei 99 minuti di film è senz’altro il piccolo Connor Corum che con il suo viso angelico regala un’ottima performance recitativa. Degna di nota è anche la brava Margo Martindale per il suo piccolo ruolo (l’avevamo vista recentemente in I Segreti di Osage County accanto a Meryl Streep) e la fotografia di Dean Semler.

La struttura sceneggiativa di Il paradiso per davvero è troppo esile e non “sfrutta” a suo favore il connubio tra un’incredibile storia vera e il successo editoriale del romanzo. Il trailer interpella i fruitori incitandoli a vedere il film per “scoprire la bellezza di un mistero”, proprio quello su cui avrebbe dovuto far leva la sceneggiatura di Wallace, sull’enigma dell’esistenza di qualcosa dopo la morte.

Il paradiso per davvero è in distribuzione dal 10 luglio in tutte le sale italiane grazie a Warner Bros Italia.

Claudia Porrello

PRO CONTRO
  • Ottima l’interpretazione del piccolo Connor Corum, nuovo al mondo del cinema.
  • Grazie a una buona fotografia rimangono in mente i paesaggi ritratti.
  • Gregg Kinnear anche in questo ruolo fa simpatia.
  • Una struttura narrativa piatta, completamente priva di un climax e in cui l’inizio coincide con la fine.
  • La regia priva di mordente.
  • La trasposizione “mancata” di un romanzo campione d’incassi.

 

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Il Paradiso per davvero, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

4 Responses to Il Paradiso per davvero, la recensione

  1. cx ha detto:

    Perchè “Il Paradiso Per Davvero” non verrà trasmesso nelle sale italiane ??? E quando a questo punto uscirà il DVD ?? Grazie a chiunque saprà darmi una risposta sicura.

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    • Claudia Porrello ha detto:

      Buonasera,
      Innanzitutto grazie per averci scritto nella sezione dedicata ai commenti.
      Sfortunatamente, neanche noi della Redazione di Darkside Cinema abbiamo informazioni precise per poterti rispondere. Di certo il trailer italiano del film ne annunciava l’uscita il 10 luglio e dagli archivi risulta essere uscito quel giorno, ma in realtà non si è visto in sala.
      E’ possibile che ci sia stata un’uscita tecnica, ovvero in un numero ristretto di sale italiane al fine di rilasciare più avanti l’home video. Queste però rimangono solo supposizioni.
      Non mancheremo di aggiornae i lettori di Darkside Cinema qualora ricevessimo qualche comunicazione a riguardo dalla Warner Bros Italia.
      Saluti,
      Claudia Porrello

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  2. Roberto Giacomelli ha detto:

    Il paradiso per davvero è previsto in home video (dvd e blu-ray) in autunno.

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  3. Pina ha detto:

    Per una persona credente, l’esperienza del paradiso vissuta dal bambino è importante e credibile. Dio esaudisce il desiderio di tanti credenti che vogliono sapere com’è il paradiso, come vive l’umanità che merita il premio di viverci in eterno.Il libro risponde a tante domande che si pone l’uomo.

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