Il Regno, la recensione

‘Sti maledetti politici tronfi,inetti e corrotti!

Chi non si è mai trovato a screditare verbalmente la propria classe politica composta da elementi di discutibile indole?

Ma invece di unirmi al coro della folla urlante “vergogna” mi son sempre posto la domanda “ma cosa farebbe ognuno di noi se si ritrovasse a ricoprire un ruolo di tale rilevanza?”

Siamo tutti fedeli discepoli della sacra scuola della critica dovendo assistere al tutto dal basso verso l’alto ma siamo certi che sapremmo rivelarci talmente puri e incorruttibili da rinunciare a qualche piccolo illecito per godere del nostro personale tornaconto?

Ed è una domanda che mi ha attanagliato durante tutta la visione dell’ultima premiatissima pellicola del regista spagnolo Rodrigo Sorogoyen Il Regno.

Protagonista della vicenda è infatti il politico Manuel Lòpez-Vidal (interpretato da un Antonio de la Torre la cui interpretazione gli è valsa un meritatissimo Goya) rappresentante di spicco che ricopre il ruolo di vicesegretario regionale e vede il suo regno dorato crollargli attorno a causa di una serie di intercettazioni che lo accusano di corruzione e favoritismi.

Il Regno

In seguito al tram-tram mediatico che ne consegue, i suoi compagni di partito iniziano a prendere le distanze da Manu che vedendo la sua carriera politica calare a picco non esiterà con ogni mezzo possibile a trascinarli a fondo con lui anche a costo della sua vita.

Sorogoyen,al suo terzo lungometraggio dopo il notevole Che Dio ci Perdoni, gioca col pubblico tramite il suo protagonista.

Senza mai sentimentalizzare per un antieroe dal modus operandi non certo limpido riesce comunque a coinvolgerci ampiamente per le sue tristi vicissitudini fino addirittura a temere per il suo destino a causa del turbinio di avvenimenti in cui rimane invischiato.

Il Regno

Una trama intelligente e realisticamente contorta inizia a premere sull’acceleratore nel momento in cui il potere inizia a proteggere il potere e Manuel si ritrova le spalle voltate da quegli stessi compagni di partito con cui all’inizio condivideva sontuosi pranzi a base di pesce lanciandosi in grotteschi discorsi che non stentiamo a credere più che plausibili durante un goliardico pasto di partito.

Un crescendo di tensione magistralmente gestito dal cineasta spagnolo che riesce a mantenere viva l’intensità tramite una consapevolezza registica notevole e con l’ausilio di una colonna sonora elettronica contraddistinta da poche efficacissime note.

I toni thrilling si fanno via,via più neri con lo scorrere del tempo mettendo sul piatto un prezzo maggiore della sola carriera di Manuel.

Il Regno

Da pungenti interrogatori si arriva ad inseguimenti automobilistici al cardiopalma ed è esemplare come Sorogoyen riesca a gestire perfettamente la tensione in situazione dal piglio così differente.

Alcune situazioni potrebbero risultare leggermente sopra le righe ma non rompono mai l’ecosistema della pellicola attraverso le quali il regista dipinge una politica che non fa prigionieri.

De la Torre dà vita ad un politico sicuro di sé, orgoglioso e stoico, in cerca di un lieto fine che anche il pubblico inizia a desiderare. Ma non c’è redenzione per un carnefice diventato agnello e dinanzi alle severe domande accusatorie dell’intervistatrice Amaia Marìn (Bàrbara Lennie) Sorogoyen ci lascia con un severo interrogatorio a cui non vuole darci risposta.

Il Regno

Il Regno è uno ritratto lucido e disilluso su una situazione politica dove denaro e tornaconto personale sono all’ordine del giorno e in cui gli unici alleati si legano fedelmente solo in base alla loro reciproca ricattabilità.

Nelle sale italiane dal 5 settembre, Il Regno sta’ giustamente riscuotendo il meritato successo e dopo aver ottenuto 7 delle 13 nomination ai premi Goya, concorre per l’assegnazione del premio LUX durante la 76° mostra del cinema di Venezia.

Andy Pompeo

PRO CONTRO
Un crescendo di tensione che non può lasciare indifferenti. Alcune situazioni forse sono leggermente esasperate.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Il Regno, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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