Instructions not Included, la recensione

Instructions Not Included è il film delle cifre da record: 50 milioni di dollari d’incasso in Messico e 3 milioni e 360 mila spettatori ne hanno fatto il film messicano di maggior successo in Patria da sempre; dopo un’uscita in copie limitate nei cinema americani nell’agosto 2013, è balzato inaspettatamente al 4° posto della classifica settimanale dei film più visti, spronando la Lionsgate a distribuirlo in maniera capillare nelle settimane seguenti, andando a superare i 50 milioni d’incasso su suolo statunitense. Insomma, tra Messico e Stati Uniti, questo piccolo film messicano che aveva a monte un budget di appena 5 milioni, è riuscito a incassarne oltre 100… cifra poi cresciuta con gli introiti world wide.

Di solito non è la cifra che si riscuote al botteghino a fare di un film un buon film, lo sappiamo da anni e anni di blockbuster caciaroni che sollecitano lo sbadiglio, ma se un piccolo film messicano riesce a conquistare le platee di tutto il mondo, la curiosità, per forza di cose, prende il sopravvento e Instructions Not Included è uno di quei casi in cui il “provare per credere” è doveroso.

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Valentin (Eugenio Derbez) è un latin lover da quattro soldi a cui non daresti in affidamento neanche il tuo cagnolino per un’ora, eppure un giorno Julie (Jessica Lindsay) bussa alla sua porta mostrandole una neonata, Maggie, dicendole che è sua figlia. La donna poi fugge e lascia la bambina nelle braccia di un padre che più irresponsabile non è possibile trovare. Le iniziali difficoltà di Valentin a gestire la bambina trovano subito soluzione nella decisione di raggiungere Julia negli Stati Uniti per restituire la bambina non gradita. Dopo l’odissea per entrare dal Messico negli States (da clandestini), Valentin dovrà fare i conti con una lingua e una cultura che non conosce affatto, ma la fortuna è dalla sua parte e se non è così semplice rintracciare Julia, riesce comunque a trovare subito lavoro nel mondo del cinema come stuntman. Passano sette anni, Maggie (Loreto Peralta) cresce e Valentin si è affezionato a lei, raccontandole le incredibili avventure di sua madre in giro per il mondo. Ma un giorno Julie torna davvero e per Valentin diventa difficile mettere Maggie dinnanzi alla dura realtà.

Instructions Not Included rappresenta l’esordio dietro la macchina da presa di Eugenio Derbez, attore e noto comico televisivo messicano, che racconta quanto questo progetto sia stato da lui voluto e sentito, visto che ci ha lavorato per ben 12 anni, costruendo buona parte del personaggio proprio sulla sua esperienza personale. Ed è curioso leggere le note di regia di questo film in cui il regista e interprete dichiara di essere molto vicino a un personaggio profondamente negativo e sgradevole (almeno all’inizio) come Valentin, appellandosi però all’insegnamento cinematografico di Benigni e comparando il suo film a La vita è bella. E infatti con Instructions Not Included siamo dalle parti della commedia amara, uno di quei film in cui si ride a volte di gusto, altre a denti stretti e così possiamo comprendere a pieno il successo che ha ricevuto ovunque, vista l’universalità dei temi che tratta e il modo con cui li tratta.

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L’incipit del film è dei più classici, con un uomo dal fare infantile e irresponsabile che si trova a badare da solo a un bambino: diventare padre lo mette faccia a faccia con le difficoltà della vita che fino a quel momento aveva sempre scansato e gli da un’occasione per crescere. Insomma è Big Daddy con Adam Sandler e mille altre commedie simili… ma poi Instructions Not Included prende una piega anomala, si tinge di dramma e lo fa in modo tale da spiazzare lo spettatore. L’ironia utilizzata da Derbez è di grana grossa, almeno all’inizio, con gag soprattutto fisiche che ci portano ad odiare il cinico protagonista. Poi tutto si addolcisce, si abbandona completamente quell’ideale da commedia americana che palesemente si stava rincorrendo e Instructions Not Included diventa un film molto intimista e personale: l’ironia si trasforma in tenerezza e con l’entrata in scena della madre della bambina tutto assume un tono particolare, con una serie di scelte narrative spiazzanti che mai avremmo trovato in una commedia a stelle e strisce.

Instructions Not Included colpisce realmente, se inizialmente lo spettatore più smaliziato può pensare che si tratti della “solita minestra”, solo che stavolta è in salsa tex-mex, a visione inoltrata è impossibile non ricredersi, tanto che si esce dal cinema frastornati, sorpresi e anche un po’ scossi.

Instructions Not Included è il film che non t’aspetti.

 Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Parla a un pubblico molto vasto facendo appello con efficacia a ironia e sentimenti.
  • Il protagonista è bravo e riesce a creare empatia con lo spettatore.
  • Ci sono una serie di scelte narrative originali e spiazzanti.
  • Le gag, soprattutto all’inizio, sanno di già visto.
  • L’incipit non è nulla di originale.
  • Se non si è ben predisposti, un film del genere potrebbe rovinare il buon umore di una persona.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)
Instructions not Included, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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