Kristy, la recensione

Lo stato del cinema horror post 2010 è preoccupante. Con il proliferare dei film super low-budget che adottano la tecnica del mockumentary o del found footage il mercato si è saturato di prodotti dall’appeal per lo più scarso ma che costano talmente poco da avere un rientro assicurato. Va da se che la qualità ne risente e anche la quantità è notevolmente ridimensionata. Per questo quando arriva un prodotto classico come Kristy ci sembra oro, se poi aggiungiamo che l’opera di Oliver Blackburn è a prescindere un prodotto di qualità, ci sentiamo doppiamente accorati.

Justine è una studentessa del college che, per scarsità economica e voglia di rimettersi a pari con gli studi, decide di passare il weekend del Ringraziamento nel campus universitario, evitando la classica trasferta. Come è facile prevedere, il campus rimane deserto e le uniche altre due persone nei paraggi sono il custode e l’addetto alla sicurezza. La prima sera Justine si reca al supermarket e lì incontra un’inquietante ragazza che sembra prenderla di mira, prima minacciandola nel negozio, poi tentando di mandarla fuori strada. Justine riesce a tornare nel suo alloggio, ma il gioco è cominciato e la misteriosa ragazza la raggiunge portando con se un terzetto di uomini incappucciati, mascherati e armati. Justine è la nuova Kristy, nomignolo che il gruppo di teppisti affibbia alla vittima designata!

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Con una strizzata d’occhio verso il filone dell’home invasion, Kristy ha il pregio di entrare subito nel vivo e conservare un ritmo costante che riesce anche a far passare sulle inevitabili ripetizioni che un film di questo tipo può presentare. La struttura è semplicissima e forse proprio per questo efficace: facciamo la conoscenza di Justine, interpretata da una bravissima Haley Bennett (The Equalizer – Il vendicatore) che ricorda un pò Jennifer Lawrence mescolata alla Jessica Biel prima maniera, una ragazza studiosa e diligente, economicamente non proprio facoltosa che va forte in chimica (e questo è importante!) e con la quale è facilissimo empatizzare. Ci affezioniamo immediatamente a lei anche se non incarna in toto i canoni della scream queen classica e il regista concentra esclusivamente su di lei la prima mezz’ora, mostrandocela e rimostrandocela in una moltitudine di situazioni quotidiane ben cucite insieme da un sapiente montaggio. Poi arriva l’orrore, quello anticipato dalla successione di immagini viste nel prologo, incarnato da una ragazza incappucciata di cui vediamo solo il pallore del viso e i piercing che addobbano una bocca dai denti rovinati. Sembra una homeless, invece è il leader di una non ben precisata setta che ha proseliti in ogni dove e organizza battute sacrificali di caccia all’uomo in cui la vittima è sempre “Kristy”. Un ideale più che una persona, il bene, la bontà, la cristianità da oltraggiare, sconsacrare e martoriare.

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Oliver Blackburn, che aveva già diretto il disturbante Donkey Punch, si scatena in una serratissima caccia del gatto col topo dove la protagonista non pare avere scampo, braccata da tre nerboruti killer che sembrano usciti da uno slasher movie, grazie alle maschere “caserecce” che ne celano le fattezze e le armi bianche che impugnano.

Non si indugia troppo sulla violenza e la trasformazione della povera ragazza indifesa in una Rambo in gonnella è inevitabile, portandoci anche alcune soluzioni improbabili ma perfettamente allineate con la tipologia di film.

A conti fatti Kristy ci piace, un horror teso e compatto che non cavalca le stanche mode del momento e riesce a intrattenere grazie al ritmo serrato e a qualche salto sulla poltrona gratuito ma senz’altro ben assestato. Non uscite subito dalla sala, c’è una sorpresa dopo i titoli di coda!

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Intrattiene grazie al ritmo serrato e agli spaventi.
  • Semplice e lineare, per questo efficace!
  • Haley Bennett è molto brava.
  • A conti fatti non aggiunge niente al filone dell’home invasion, sfruttandone anzi tutte le caratteristiche.
  • Ripetitivo nella prima mezz’ora.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Kristy, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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