Le stagioni di Louise, la recensione

Louise passa ogni estate nella sua casa di vacanza, presso Biligen, ridente località balneare francese. La stagione passa, ma l’ultimo treno che dovrebbe riportarla nella propria città parte prima che la signora possa prenderlo. E le comunicazioni con “il resto del mondo” sono interrotte. Louise dovrà sopravvivere per chissà quanto tempo nella cittadina. Mai sfortuna si rivelerà più fortunata per la signora sulla settantina che avrà così occasione per riconciliarsi con sé stessa e rivivere, per l’appunto, le proprie stagioni.

Jean-François Laguionie, regista con alle spalle oltre cinquant’anni di carriera nel mondo dei cartoni animati, corto o lungometraggi che siano, all’età di settantasette anni (!) decide di entrare come mai prima nell’intimo delle persone. Ne Le stagioni di Louise mette in chiaro l’umanità, i pensieri e la filosofia alle spalle di una settantenne alla prova della solitudine. E quale migliore occasione se non questa situazione inusuale per valutare il proprio passato, lavorare sul presente e aprirsi a nuove sfide in futuro? Perché c’è ancora molto futuro per Louise. E il nodo è proprio il passato particolare che ineludibilmente influenza il presente, le situazioni che Louise vive e che affronterà.

Se immaginate un film stile Disney-Pixar allora è meglio che cambiate sala. Il cartone animato è costruito con una tecnica particolare, che non si è così modificata nello stile di Laguionie. La metodologia si è leggermente raffinata dagli anni 60’ ad oggi, ma di poco. I lineamenti sono non molto delineati, i disegni sono scarni: una tecnica povera che verosimilmente vuole evidenziare i contenuti interiori. Una rappresentazione grafica tanto dimessa quanto ricca, abbiente di motivazioni intrinseche. Un viaggio nell’intimo di una persona che ha vissuto molta più vita di quella che le resta, ma che non si rassegna al ricordo del passato e si interroga su quale possa essere il suo futuro e come possa agire nell’insidioso presente. Pericoloso, in quanto sola per un tempo indeterminato.

I disegni, come detto, sembreranno anche poco curati, ma è intenzionale. Permette di curare gli interni, sia delle persone che degli spazi: la pellicola è garbata, mai volgare. Non è ridondante, ma essenziale. I colori non sono mai spinti, bensì bilanciati, dolci. I tramonti sembrano dipinti, così come il mare. Sono 75 minuti di affresco continuo, con l’accompagnamento dolce e delicato del pianoforte tra sogni e realtà.

Ma a parte la tecnica di disegno, è il ritaglio contenutistico il protagonista principale.

Se il treno che Louise non riesce a prendere è l’unica via per tornare a casa, è proprio quel mezzo che la farà riflettere e riconciliare con sé stessa: i binari sono la gioventù e la vecchiaia. Sono lontani, non si toccano, ma alla fine si ricongiungono nei ricordi e in ciò che è Louise oggi. Le reminiscenze e i flashback, un passato fatto di abbandono, rabbia, derisione e vendette. Una gioventù che la condanna alla ‘solitudine eterna’ manifestata da questo forzato e involontario esilio. Un isolamento rappresentato dai rapporti col prossimo: la figlia, la madre, la nonna, il miglior amico. L’indifferenza che in gioventù ha mostrato nei confronti dell’amico e degli altri ragazzi le si è riversata addosso e la domanda centrale che si pone costantemente Louise ne è la più evidente rappresentazione: “cosa ho fatto per meritarmi questo abbandono?” Niente. È la vita che quotidianamente ci costruiamo, nel rapporto col prossimo, con le nostre azioni.

Un viaggio introspettivo a 360 gradi che è valso a Jean-François Laguionie il Grand Prize for Best Animated Feature nell’ultima edizione dell’Ottawa International Animation Festival. Un autore che non smette mai e poi mai di stupirci con la sua tecnica sobria e spoglia, imprescindibile nel suo stile, ma che a livello di contenuti colpisce sempre nel profondo dell’io medesimo.

Daniele Errera

PRO CONTRO
  • Per riflettere su noi stessi.
  • Se si è amanti del cinema d’autore.
  • Se si vuole passare un’oretta e mezza di svago, è meglio non vederlo.
  • Se si cerca un film sulla scorta dei Disney-Pixar.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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