Le terrificanti avventure di Sabrina. La streghe sono (finalmente) tornate!

Il 26 ottobre, dopo tante aspettative, è finalmente uscita su Netflix la nuova serie Le terrificanti avventure di Sabrina, ispirata al personaggio degli albi a fumetti Sabrina, the teenage witch, ma conosciuta dal grande pubblico principalmente per la serie live-action degli anni ’90, Sabrina, vita da strega.

Tutti ricordano la giovane streghetta che, spalleggiata dalle zie Zelda e Hilda e accompagnata dal gatto Salem, cerca di equilibrare le due sue nature, una umana e una stregonesca, nella sua vita di adolescente. Se è questo quello che ricordate di Sabrina, fate meglio a non aggiungere altro, perché il nuovo prodotto non ha nulla a che vedere con la sit-com spensierata della nostra infanzia. La serie infatti non si rifà esattamente ai vecchi albi a fumetti ma a quelli creati da Roberto Aguirre-Sacasa (showrunner anche di Riverdale) nel 2014. Quindi ci troviamo di fronte a streghe intente in un vero e proprio rapporto con il Diavolo (o meglio dire il “Signore Oscuro”), con una chiesa di tutto rispetto (però satanica), inclini ad atti di straordinaria violenza, negromanzia, assassini, esorcismi e tanto altro.

È piacevole vedere un teen drama che non si trattiene e dà il tutto per tutto. Le ambientazioni sono meravigliosamente inquietanti: la piccola città di Greendale è circondata da boschi, perfetti per una attiva comunità di streghe; la casa degli Spellman è un delizioso labirinto di cunicoli che si intrecciano, con decorazioni tipiche dell’horror. La narrazione si divide fra la parte umana della trama, quindi le vicende di Sabrina e i suoi amici, e gli avvenimenti soprannaturali, quindi in casa Spellman e nell’”altra scuola” di Sabrina.

Per questa prima stagione però (ne è già stata confermata una seconda), sono le vicende magiche e inquietanti a farla da padrone, mettendo forzosamente in secondo piano i “normali” umani. Sopra tutti stanno le zie: Zelda (Miranda Otto) inflessibile adepta del Signore Oscuro, ferma nel cercare di piegare il volere di Sabrina a quello della congrega delle streghe, ma anche mostrando il suo lato amorevole di tutrice; Hilda (Lucy Davies) sorella più dolce e ribelle, sottomessa alla maggiore ma determinata quando consapevole di essere nel giusto. In aggiunta alla famiglia originaria c’è Ambrose (Chance Perdomo), cugino di Sabrina, stregone segregato agli arresti domiciliari per aver tentato di attaccare il Vaticano, che farà di tutto per cercare di levare Sabrina dai guai. Sempre adorabile rimane il gatto-famiglio Salem, questa volta con una spinta maligna in più (purtroppo il suo vero aspetto visibile solo una volta in tutta la serie) ma muto, solo Sabrina sente le sue parole. E a giostrarsi in questa miscela di streghe e umani troviamo Sabrina (Kiernan Shipka, conosciuta ai più per Mad Men), strega mezzosangue determinata, ribelle, e sicura della sua intelligenza. Sabrina si rifiuta di scrivere il suo nome nel libro della Bestia donando per sempre la sua anima al Diavolo, in cambio dei poteri. Si troverà in contrasto con tutta la congrega delle streghe, con le zie e con il Diavolo stesso. Sarà la sua missione quella di far combaciare le sue due vite, ostinandosi, a volte fin troppo, a seguire ciò che lei ritiene essere il giusto.

La recitazione di K.S. è ottima, in linea con un teen drama, ma quelli che spiccano su tutti sono sicuramente gli adulti: misteriosi, drammatici e perfettamente calati nei rispettivi personaggi.

Da ricordare la puntata in cui un demone del sonno infesta la casa, e possiamo vedere le più recondite paure di ogni inquilino.

La serie è costellata di piccoli riferimenti a classici del genere horror: numerose sono le citazioni a Hellraiser e Suspiria negli arredamenti; i poster nelle camere di Sabrina e Ambrose e i quadri nella scuola stregonesca sono altre citazioni a film dell’orrore o ad arte in qualche modo conturbante; Sabrina stessa nomina nella prima puntata un certo “Dottor Sapirstein” (personaggio di Rosemary’s Baby); la casa degli Spellman è ispirata alla “Casa dei sette abbaini” di Hawthorne e la prima canzone che canta Sabrina nel coro infernale è una canzone del famigerato Charles Manson. Insomma, una vera pacchia per gli amanti del genere.

In tutta questa miscela però risalta quella che probabilmente è la tematica più forte de Le terrificanti avventure di Sabrina: sia nel mondo mistico che in quello umano Sabrina si trova a combattere contro un potere più forte e antico di lei, quello del patriarcato. Nel mondo mistico è rappresentato dalle regole obsolete della religione satanica, che sembrano elevare la figura femminile, ma solo al fine di privarla di ogni libertà. E nel mondo ordinario nelle figure autoritarie della scuola e nei compagni bulli. È piacevole vedere un’unione nello stile di narrazione, crea un corpo unico per la storia e dona alla serie il merito di essere figlia dei suoi tempi, portando alla luce un argomento tanto caldo ultimamente.

Questo nuovo prodotto si distingue sicuramente fra i teen drama, per originalità, innovazione ma anche mantenendo una trama classica nel suo svolgersi.

Aspettiamo entusiasti la seconda stagione!

Silvia Biagini

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