Leoni, la recensione

Se c’è una realtà cinematografica italiana che è stata capace di farsi notare con sorpresa e accenti di indubbia qualità, in questi ultimi anni, è la realtà veneta/friulana. A partire dal panorama horror con gli ottimi prodotti di Lorenzo Bianchini, come Custodes Bestiae e Oltre il Guado – Across the River, e gli atipici cortometraggi di Michele Pastrello (InHumane Resources, Desktop), fino ad arrivare irrimediabilmente alla commedia con il geniale Zoran, il mio nipote scemo e l’indipendente The Special Need, l’estremo nord-est italiano ha decisamente dimostrato di avere qualche cosa da comunicare e di sapere come si fa.

Adesso arriva un nuovo esempio di cinema veneto, Leoni; siamo ancora nel territorio “commedia all’italiana” e ci troviamo di fronte all’esordio nel lungometraggio dello sceneggiatore Pietro Parolin.

Con un soggetto molto forte alle spalle, Leoni ci racconta l’arte di arrangiarsi del viziatissimo Gualtiero Cecchin, appartenente a una ricca e influente famiglia padovana che però, ora, si trova a dover fare i conti con la crisi e con la necessità di adeguarsi a un ambiente imprenditoriale che non conosce in prima persona. Gualtiero decide così di buttarsi nel settore produttivo fabbricando crocifissi in plastica riciclata, ma per racimolare fondi sufficienti ad iniziare la produzione, si rivolge alla malavita. Risultato? La plastica utilizzata per i crocifissi esplode letteralmente a contatto con l’acqua e Gualtiero si trova in mezzo ai guai con la legge.

Partendo, dunque, da un’idea vincente che frulla ironia blasfema e personaggi cinici con uno scenario attualissimo che fa riferimento alla crisi finanziaria e alla difficoltà di avviare una start-up nel settore dell’industria, Leoni brucia le sue carte in maniera abbastanza avventata. Perché, al di là di una manciata di ottime idee, il film di Parolin non offre molto.

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Partiamo dal dire che la sceneggiatura qua e là scricchiola e se è ottimo il lavoro svolto su gran parte dei personaggi e la loro costruzione, il susseguirsi degli eventi a volte mostra delle ingenuità. Un esempio lampante: come fa il protagonista ad avere l’idea di utilizzare plastica riciclata per il suo progetto? Getta per terra una bottiglietta d’acqua e due giovanotti, poco realisticamente, lo prendono a brutto muso spiegandogli che bisogna riciclare per il bene della comunità. Una soluzione di sceneggiatura forzatissima che sa di facile espediente pensato in fretta e in furia. Ma ci sono anche altri esempi di forzature e banalità di scrittura, che ritroviamo in momenti avanzati del film. Così come non convince la funzione data al cognato, interpretato da Stefano Pesce, che diventa il “cattivo” del film (anzi, lo è fin da principio) per questioni piuttosto futili che lo portano a comportarsi in maniera fin troppo estrema e stonata con un film di questo tipo.

Ottima, invece, la costruzione di Gualtiero, antipaticissimo perdigiorno a cui però è impossibile non voler bene, interpretato da un convincente Neri Marcoré che negli atteggiamenti e nel menefreghismo generale ricorda certi personaggi portati in scena da Alberto Sordi nel suo momento d’oro.

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Tra battute sagaci e crocifissi che esplodo quando il prete benedice casa, Leoni è un film che vanta un po’ di cattiveria e molto cinismo. Ma attenzione! È pur sempre una commedia italiana prodotta, tra gli altri, da Rai Cinema, e quella cattiveria è più che altro apparente, una maschera per descriverci in realtà uno scenario dove tutto trova una soluzione accomodante.

Forse Leoni sarebbe potuto essere altro, un ottimo soggetto che ha avuto una realizzazione buona, piuttosto che altrettanto ottima. Bravi gli interpreti, grandi idee e ritmo che, però, sembra adatto più per una prima serata di Rai Uno.

 Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Un soggetto accattivante.
  • Buona caratterizzazione di gran parte dei personaggi.
  • Bravi gli attori, in particolare Marcoré.
  • Alcuni passaggi di sceneggiatura sono forzati e banali.
  • Il personaggio del cognato ha un’evoluzione poco realistica.
  • Ritmo da fiction tv.

 

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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