Magic Mike – The Last Dance, la recensione

A distanza di oltre dieci anni da Magic Mike, uscito nel 2012 riscuotendo un clamoroso successo al botteghino, seguito nel 2015 da Magic Mike XXL ma diretto da Gregory Jacobs, il regista statunitense Steven Soderbergh (Sesso bugie e videotape, Erin Brockovich – Forte come la verità, La truffa dei Logan) torna nuovamente al cinema dirigendo il terzo capitolo della saga che ha protagonista Channing Tatum e che per l’occasione viene affiancato da Salma Hayek. Il film, uscito nelle sale cinematografiche italiane il 9 febbraio, distribuito da Warner Bros., dovrebbe chiudere la trilogia.

Anche in questo terzo capitolo ritroviamo il bellissimo Mike (Channing Tatum), che per colpa di alcuni affari andati male è finito a fare il barman. L’incontro inaspettato con una seducente e facoltosa donna di nome Maxandra Mendoza (Salma Hayek) lo spinge a partire per Londra con il solo scopo di partecipare al suo ultimo show, ma la posta in gioco è abbastanza alta. Riuscirà Mike a vincere la sfida?

Chi si aspettava un sequel dei precedenti lungometraggi resterà spiazzato. Steven Soderbergh si concentra sul personaggio di Mike, ma mostrandolo allo spettatore disilluso e pieno di incertezze per il futuro. La scelta di guadagnarsi da vivere lavorando come barman di notte in uno dei tanti locali di Miami, lo ha portato a chiudersi in se stesso. Le prospettive di vedere lo stesso spirito goliardico dei primi lungometraggi sembra a quanto pare svanito, ma non è così, ben presto lo spettatore si ritrova nuovamente davanti al turbolento carattere di Mike e alla sua imprevedibilità.

Ad affiancare Channing Tatum in questo terzo capitolo troviamo Salma Hayek che per l’occasione sfodera un fisico da urlo. L’attrice messicana veste i panni di una facoltosa donna d’affari che farà perdere la testa a Mike.

Quel che si evince dalla visione di questo terzo capitolo è quanto Steven Soderbergh abbia deciso di prendere le distanze dai due precedenti lungometraggi che avevano protagonista Mike, concentrandosi su una tumultuosa storia passionale resa alla perfezione dalla chimica che c’è tra Channing Tatum e Salma Hayek. Il risultato è un’opera che punta a mostrare la fragilità umana e la voglia di rivincita, resa possibile dagli inaspettati incontri che la vita ti mette davanti, prendendo debitamente le distanze dai “sequel legacy”.

Nonostante queste premesse l’opera non è esente da difetti. La regia di Steven Soderbergh è senz’altro una garanzia e ritroviamo alcune caratteristiche tipiche del suo cinema, la sceneggiatura si concentra sul rapporto tra Mike e Maxandra, ma non vengono chiariti alcuni aspetti fondamentali verso il finale, portando lo spettatore a porsi delle domande alle quali difficilmente riuscirà ad avere delle risposte.

Magic Mike – The Last Dance è una commedia romantica che prende debitamente le distanze dai due precedenti lungometraggi, rivelandosi non priva di difetti ma che possono passare in secondo piano grazie alla chimica dei due attori protagonisti e alla regia calibrata di Soderbergh.

Giovanna Asia Savino

PRO CONTRO
  • La chimica che si è creata tra Channing Tatum e Salma Hayek.
  • La regia calibrata di Steven Soderbergh che è un marchio distintivo del suo cinema.
  • Ci sono alcuni aspetti che portano a disorientare lo spettatore, soprattutto verso il finale.
  • Alcuni personaggi che non vengono approfonditi.
  • Chi si aspettava un sequel degno dei precedenti potrebbe restare deluso.
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