Il mio grosso grasso matrimionio greco 2, la recensione

Era nel 2002 che Il mio grosso grasso matrimonio greco conquistava i box office di tutto il mondo e le simpatie di tantissimi spettatori. Un film in cui non succedeva praticamente niente ma che, in virtù della sua freschezza e originalità, nonché della capacità di fondere divertimento e approfondimento culturale, non poteva non trasformarsi in un piccolo cult.
Quattordici anni dopo, la chiassosa famiglia Portokalos torna sul grande schermo e la protagonista Nia Vardalos, stavolta, firma anche lo script e la regia. Sarà valsa la pena aspettare così a lungo prima di sfornare l’inevitabile sequel?

La risposta è sì, senza ombra di dubbio. Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 riesce con grinta a reinventare l’archetipo senza però snaturarsi, proponendo con misura (non troppe) citazioni dal primo capitolo e dimostrando di avere ancora qualcosa da dire. Chi ha amato la commedia del 2002 probabilmente si avvicinerà con un pizzico di scetticismo a quella che sembra ormai una tappa obbligata per ogni film di successo ma, garantiamo, resterà piacevolmente sorpreso.

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Le tematiche in pentola, così come le linee narrative, sono più d’una e tutte legate alla sfera familiare: la maternità, la crescita, l’importanza della solidarietà e del rispetto. Le figure femminili, ancora una volta, sono il vero motore della diegesi. Paris (Elena Kampouris), figlia adolescente di Ian (John Corbett) e Toula (Vardalos), è ansiosa di spiccare il volo verso la NYU ma non sa come confessare all’ingombrante famiglia che intende lasciare Chicago; Toula si divide tra l’impellenza di tenere ogni cosa sotto controllo e l’urgenza di raccattare i cocci del suo trascurato matrimonio…

A proposito di fiori d’arancio, veniamo alle nozze del titolo, che sono quelle tra il ‘grecissimo’ patriarca Gus (Michael Constantine) e la sua prorompente Maria (Lainie Kazan). Incredibilmente, infatti, una firma mancata sul certificato di nozze svela che i due non sarebbero legalmente sposati! Il parentame al completo – tra cui la zia Voula, la cugina Nikki e l’onnipresente bisnonna – non esiterà a darsi da fare per mettere in piedi la cerimonia kitsch e sopra le righe che Maria ha sempre sognato…

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Spazio, dunque, a gag frizzanti e battute pungenti, che se in parte esasperano la misura in cui la famiglia possa rivelarsi invadente e perfino grottesca, d’altra parte non renderanno l’immedesimazione così ostica per chi, come i Portokalos, fa parte di una nucleo numeroso e coeso. Tra dialoghi brillanti, ritmo e coloratissime pacchianerie, non mancano momenti di riflessione. Qualcuno sulla soglia del patetismo, è vero, ma per lo più volti a sottolineare un valore sempre attuale e fondamentale quale l’amore, in ogni sua forma e fase della vita.

La vera forza della pellicola, però, si conferma la magnifica esuberanza di un cast che è una gioia ritrovare in forma smagliante. Soprattutto alla squisita coralità dei performer va il merito di regalare un’ora e mezza di godibilissimo intrattenimento, non penalizzato nemmeno da qualche ovvietà da ‘happy ending’ sulle quali, dato il contesto, si può facilmente chiudere un occhio. Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 è una conferma inaspettata, una giostra di travolgente ed eccentrica follia, avvolgente come solo l’affetto di una famiglia sa essere. Da non perdere e da gustare in compagnia!

Chiara Carnà

PRO CONTRO
  • È un sequel che ha sul serio qualcosa da dire.
  • Diverte, intrattiene e fa riflettere con freschezza e semplicità.
  • La chiassosa coesione del cast, che è una gioia ritrovare al completo.
  • Qualche spolverata di zucchero e faciloneria qui e là.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Il mio grosso grasso matrimionio greco 2, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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