Monster Hunter, la recensione

Si può impostare un’intera carriera nel trasporre per il cinema i videogiochi di successo? Se lo chiedete a Paul W.S. Anderson di sicuro vi risponderà che si, si può!

Piazzando il suo primo successo commerciale nel 1995 con l’adattamento cinematografico di Mortal Kombat, Paul W.S. Anderson ha poi dedicato anima e corpo alla saga filmica di Resident Evil, ha diretto il primo Alien vs Predator (che, vi ricordo, deriva in primis da un videogame), ha prodotto DOA: Dead or Alive di Corey Yuen e, a distanza di 4 anni dalla fine di Resident Evil, continua imperterrito con la sua passione videoludica trasponendo Monster Hunter.

Come esplica lo stesso titolo, il videogame di Monster Hunter ci mette nei panni di un cacciatore di mostri, intesi come draghi e animali leggendari, e si ambienta in un mondo fantastico fuori dal tempo e da qualsiasi coordinata geografica. Si tratta di un gioco d’azione molto spettacolare che ha visto luce, per la prima volta, su Play Station 2 nel 2004, sviluppato dall’azienda giapponese Capcom, ed oggi arrivato a 7 capitoli più una miriade di espansioni e spin-off. Il film, scritto dallo stesso Paul W.S. Anderson, prende in parte le distanze dalla saga videoludica un po’ alla stessa maniera di come era stato fatto con Resident Evil, ovvero protagonisti inediti e contesto simile ma non identico.

Monster Hunter

Una task force militare delle Nazioni Unite si trova nel deserto alla ricerca di una squadra scomparsa nel nulla pochi giorni prima. Un’improvvisa tempesta di sabbia trasporta il Capitano Natalie Artemis e tutto il suo team, attraverso un portale dimensionale, in un mondo ostile popolato da gigantesche creature a caccia di prede. In poco tempo la squadra viene decimata e il Capitano Artemis capisce che l’unico modo per sopravvivere in quel mondo è unire le proprie forze con quelle di un cacciatore indigeno che conosce i punti deboli dei mostri.

Tornando al parallelismo con i Resident Evil cinematografici, Paul W.S. Anderson sceglie la tostissima moglie Milla Jovovich, che è già stata Alice nella suddetta saga action/horror, e le affida anche qui il ruolo di combattiva protagonista con l’intento di trasformarla in ennesima eroina armata fino ai denti da utilizzare a più riprese in una nuova saga di successo. Allo stesso tempo, Monster Hunter riprende anche lo stile ipertrofico degli ultimi film di Resident Evil (dal 4 al 6, per intenderci) con una lunghissima sequela di scene d’azione interminabili e rumorosissime a formare l’ossatura del film.

Che dire? La critica internazionale ha massacrato Monster Hunter ed è davvero dura non essere d’accordo perché ci si trova a guardare per circa due ore una lunghissima scena non interattiva di un videogioco. E questo è molto frustrante.

Non c’è altro in Monster Hunter: un prologo confuso, poi in circa due minuti i protagonisti sono già alle prese con i mostri giganti e, dopo un quarto d’ora di esplosioni e mitragliate varie, sono di nuovo (quasi) tutti in piedi ad affrontare un altro mostro a suon di proiettili. E così fino alla fine del film, con bodycount poco accurato e zero delineazione di qualsiasi personaggio umano.

All’inizio questo clima ignorante diverte pure, anche perché si viene stregati dalle stupende creature che ripropongono con fedeltà maniacale quelle viste nei videogiochi, contando su effetti visivi davvero ottimi, ma dopo un po’ la noia prende il sopravvento ed è davvero durissima arrivare a fine spettacolo con il sorriso e la foga di come si è iniziato.

Paul W.S. Anderson conferma di aver ormai assunto uno stile difficile da digerire, come se si trattasse di un Michael Bay privato dell’ironia, attento alla forma e mai al contenuto, con estenuanti sessioni d’azione che rischiano di mandare a casa lo spettatore con un gran mal di testa.

Monster Hunter

Inizialmente previsto al cinema per il settembre 2020, il film è stato prima spostato a dicembre dello stesso anno, quando è uscito negli USA, e poi definitivamente piazzato al 17 giugno 2021 per un’uscita in sala in Italia dietro l’egida distributiva di Sony Pictures / Warner Bros.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • I Mostri.
  • Milla Jovovich, la più grande interprete action del cinema contemporaneo.
  • Azione, azione, azione… dopo un’ora di botti ed esplosioni non se ne può davvero più.
  • Sente l’esigenza di non seguire trama e personaggi dei videogame.
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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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