Nessuno siamo perfetti, la recensione

Presentato durante l’edizione 2014 del Lucca Comics e Games e al Festival di Torino, nonché premiato di recente ai Nastri d’Argento con una Menzione speciale, Nessuno siamo perfetti è il film che espone a 360° Tiziano Sclavi, il geniale romanziare e fumettista che ha creato Dylan Dog.

A filmarne la complessa psicologia è Giancarlo Soldi, amico di Sclavi e regista del film Nero, che trasponeva per immagini proprio un particolarissimo romanzo del Nostro. Nessuno siamo perfetti è un documentario dalla costruzione piuttosto classica in cui lo stesso protagonista si racconta ed è raccontato da una serie di persone che gli sono vicine o lo stimano. La costruzione non è lineare ma ordinata, aneddotica eppure estremamente complessa, tanto da rendere un quadro piuttosto chiaro della personalità schiva e particolarissima dello scrittore, che in questo ritratto affettuoso e affascinante è, innanzitutto, uomo.

Chi ha seguito Sclavi nella sua meravigliosa carriera iniziata nel Corriere dei Piccoli e proseguita alla Bonelli, intramezzata da una gran quantità di romanzi, fino al ritiro (totale) dalle scene, sa che si trova dinnanzi a un personaggio difficile. Psicologicamente complicato e fragile, riservato e dai trascorsi personali che implicano un rapporto conflittuale con la famiglia, con le donne, con se stesso e l’abbandono all’alcolismo con conseguente depressione.

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Sclavi è sempre stato restio a rilasciare interviste e soprattutto a comparire in video (si pensi che, per anni, la sua immagine conosciuta era rappresentata da un ritratto fatto dall’amico Angelo Stano!), ma in Nessuno siamo perfetti è protagonista assoluto grazie a due interviste cucite insieme da Giancarlo Soldi e rilasciate a distanza di dieci anni una dall’altra. Abbiamo momenti di una fluviale videointervista in bianco e nero realizzata tempo fa e in parte già edita, alternati alle dichiarazioni che Scalvi ha rilasciato a Soldi pochi mesi fa proprio per questo documentario. Dalle parole dello scrittore si nota una assoluta coerenza, soprattutto sul suo operato e su come l’immenso valore delle sue opere sia considerato da lui stesso con una certa mediocrità, come si trattasse di “bravate di gioventù” di cui però non c’è necessità di pentirsi. Dalle parole di Sclavi emerge un parallelismo inquietante tra il suo trascorso e quello di Dylan Dog. Il fan del fumetto tutto questo lo sapeva già, ma sentito raccontare dalle parole del suo stesso creatore fa un certo effetto, come se, leggendo i primi 100 numeri del fumetto Bonelli si avesse, in un certo senso, assistito a confessioni ed episodi autobiografici (a questo riguardo è fondamentale l’episodio conflittuale con la figura materna che sta dietro al protagonista di Memorie dall’Invisibile, il n. 19 di Dylan Dog citato anche nel film).

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Con un rigore che sfocia in giustificato pudore, Sclavi confessa il suo rancore per la madre (che gli bruciava i fumetti per punirlo), il suo rapporto difficile con le donne (ma non fa cenno alla sua vita sentimentale, tradita solo dalla fede che sfoggia al dito), con l’alcool e con la paura, un sentimento che sembra essere fondamentale nella formazione quotidiana dell’autore.

A completare questo bellissimo lavoro ci sono le testimonianze di chi Sclavi lo conosce, ci ha lavorato o solo lo stima: il papà di Martin Mystére Alfredo Castelli, Dario Argento, il direttore della Sergio Bonelli Editore Mauro Marcheselli, l’illustratrice Grazia Nidasio. E ancora Sergio Castellitto (che ha recitato in Nero), il disegnatore Giampiero Casertano, la scrittrice Bianca Pitzorno, il suo successore sulle pagine di Dylan Dog Roberto Recchioni e altri (non sempre pertinenti, come l’attrice e cantante Thony), che si susseguono spezzati dalle suggestive grafiche computerizzate di Marcella Mariani che sembrano dare vita all’inconscio dark e surreale del protagonista, come in quei fumetti da lui scritti che citavano apertamente l’arte di Dalì e Magritte.

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Produttrice d’eccezione è l’attrice Stefania Casini, che ricordiamo come magnifica co-protagonista di Suspiria di Dario Argento e in Novecento di Bertolucci.

Nessuno siamo perfetti è un documentario imperdibile per i fan di Scalvi, a tratti perfino commovente per chi riesce a cogliere determinati collegamenti con la sua vita e le sue opere, ma un documento prezioso anche per chi non lo conosce già, perché capace di incuriosire e creare empatia verso questo “strambo” personaggio.

Il documentario di Giancarlo Soldi è stato presentato e proiettato al Cinema Farnese Persol di Roma giovedì 18 giugno, in un evento speciale al quale hanno presenziato regista, attori e personaggi del panorama fumettistico. Il film è attualmente in tour nelle maggiori città d’Italia e sarà rilasciato in home video il prossimo anno in un’edizione speciale per il 30° anniversario di Dylan Dog, in associazione con la Sergio Bonelli Editore.

Roberto Giacomelli

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