Paddington 2, la recensione

Nel 1958, Michael Bond crea Paddington, l’orsetto più amato dai bambini britannici! Nel 2014, il regista Paul King lo fa rivivere con enorme successo sul grande schermo, per la gioia di grandi e piccini. Successo che è destinato a ripetersi con Paddington 2, nei nostri cinema a partire dal 9 novembre, distribuito da Eagle Pictures e dedicato alla memoria dello scrittore padre dell’orsetto, scomparso a giugno di quest’anno.

In questo secondo capitolo vediamo il simpatico Paddington, ormai pienamente accettato dalla famiglia Brown e dalla comunità in cui vivono, che riesce a regalare sorrisi e aiutare, nel suo piccolo, ogni suo amico e conoscente grazie alla gentilezza di cui è naturalmente dotato. Paddington non dimentica, però, le sue origini peruviane e in occasione dell’imminente compleanno della sua cara zia Lucy decide di comprarle un regalo speciale: un meraviglioso e rarissimo libro pop-up dedicato all’amata città di Londra. Peccato, però, che proprio quel libro sia preda di un malintenzionato che lo ruberà, facendo finire indirettamente il povero orsetto in grossi guai!

Paul King, regista e co-sceneggiatore di Paddington 2 insieme a Simon Farnaby, aveva già ottenuto ottime critiche al suo primo film dedicato all’orsetto goloso di marmellata e ben due candidature ai BAFTA. Per fortuna, la sua formula non è cambiata e Paddington 2 riesce, ancora una volta, a coinvolgere grandi e piccoli nelle avventure dell’orsetto peruviano, guidati da un sapiente humor inglese e tante peripezie che riescono a divertire davvero tutti. Una perfetta trasposizione degli amatissimi romanzi per ragazzi che mantiene intatti i sentimenti e la genuinità dell’orsetto.

Si potrebbe definire Paddington 2 come un film fatto da adulti che ricordano bene com’è essere bambini!

Un lavoro coraggioso che ha la particolarità di essere molto ingenuo, ma per nulla stupido e banale, capace di coinvolgere con semplicità e sincerità i bambini, che sicuramente seguiranno la storia senza difficoltà, ma capace anche di strizzare l’occhio ai più grandi grazie a una messa in scena interessante e fuori dal tempo e al miscuglio di generi che vanno dalla commedia alla spy-story. Ma ad attirare gli adulti sono anche le sapienti citazioni cinematografiche che rimandano a Charlie Chaplin e lo stile quasi Wes-Andersoniano della fotografia, vintage e fiabesca.

Paddington 2, quindi, riprende le fila del primo film ma ha in più una sceneggiatura ancora più solida e compatta e con inserti action che mancavano al primo capitolo. Il ritmo della narrazione è misurato ed elegante, tipico dello storytelling inglese, ma è allo stesso tempo dinamico e coinvolgente.

L’uso della computer grafica, infine, non è per nulla invasivo e rende il tutto più che naturale, anche meglio che nel precedente capitolo.

A funzionare, poi, non è soltanto il tenero Paddington, che nella versione italiana ha ancora una volta la voce di Francesco Mandelli, ma anche il resto del cast. Primo fra tutti Hugh Grant che interpreta il vanesio attore caduto in disgrazia Phoenix Buchanan, un villain molto particolare interpretato con grande autoironia, strizzando l’occhio a quella che è stata la ridente carriera di Grant, adesso non più in voga come una volta.

Senza dimenticare un simpaticissimo Brendan Gleeson che veste i panni di un galeotto rude e minaccioso, il cui cuore verrà scaldato dal tenero orsetto che gli insegnerà la ricetta di un’ottima marmellata di arance!

Rita Guitto

PRO CONTRO
  • Paddington 2 è un film per famiglie che diverte grandi e piccini.
  • Un reparto tecnico straordinario e ben curato.
  • Linguaggio genuino e semplice, ben lontano dai recenti film per ragazzi.
  • Gli attori, come Hugh Grant e Brendan Gleeson, che con grande ironia e professionalità prendono sul serio i propri personaggi sopra le righe e li rendono credibili!
  • Nessun contro!
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Paddington 2, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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