Parker, la recensione

Chi ha una certa familiarità con i classici della narrativa hard-boiled sicuramente avrà ben presente il nome di Donald E. Westlake, o meglio, di Richard Stark, pseudonimo con il quale l’autore statunitense era solito firmarsi. Tra le opere più note di Westlake/Stark c’è la serie di romanzi dedicata a Parker, il ladro protagonista di una lunga saga iniziata nel 1962 con Anonima carogne e proseguita fino alla morte dello scrittore, avvenuta nel 2008. Il cinema ha attinto più e più volte dagli scritti di Westlake, a cominciare da Jean-Luc Godard, che nel 1966 ha diretto Una storia americana prendendo ispirazione da Hai perso il morto, Parker. Ma in molti hanno trasposto i romanzi su Parker senza esserne ufficialmente autorizzati, visto il noto astio che lo scrittore riponeva verso l’industria cinematografica, e tra i tanti hanno dato volto al personaggio anche Lee Marvin (Senza un attimo di tregua), Robert Redford (La pietra che scotta), Robert Duvall (Organizzazione crimine) e Mel Gibson (Payback – La rivincita di Porter). Ora che Westlake non c’è più, arriva il primo film ufficiale sull’iconico criminale con codice d’onore, che fin dal titolo palesa la sua identità: Parker.

A dar volto questa volta al personaggio c’è uno dei più amati duri da action movie contemporaneo, il sempre ottimo Jason Statham, vero erede del cinema testosteronico reaganiano dei vari Stallone e Schwarzenegger. Alla regia troviamo invece un insospettabile Taylor Hackford di Ufficiale e gentiluomo (1982) e L’avvocato del Diavolo (1997), che non azzecca una regia dal film premio Oscar Ray (2004). E infatti Parker ha un po’ il sapore dell’ultima spiaggia, di quel tipo di film su commissione che punta tutto sul richiamo della star di turno e che poco possiede del tocco autoriale di chi lo firma. Ma questo non toglie che Parker possa essere uno di quei godibilissimi thriller/action assolutamente perfetti per una serata di relax, magari in compagnia di una bionda ghiacciata e scatola maxi di popcorn.

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Parker ha il sapore di un B-movie, non è e non vuole essere ne più ne meno che un buon esempio di sano intrattenimento dove la scelta dell’attore protagonista va ad influenzare irrimediabilmente l’identità del prodotto. Parker è il classico film alla Jason Statham con fantasiose e funamboliche vendette, botte da orbi, violenza gratuita, ottima azione e scene di una genuina coattaggine che fanno sospirare dal piacere. Si farà ricordare senza dubbio la lunga  colluttazione in una stanza d’albergo tra Parker e un killer, così come la scena in cui Parker prima utilizza il caricatore di una 9mm per pugnalare al collo un suo avversario e poi gli da il colpo di grazia sparandogli alla testa con un proiettile dello stesso caricatore insanguinato.

Però Parker non è solo uno Statham-movie perché la sceneggiatura di John McLaughlin (Hitchcock, Il Cigno Nero), che si ispira al romanzo del 2004 Flashfire: Fuoco a volontà, da spazio anche una leggera vena comedy che trova la sua esplicazione nel personaggio interpretato da Jennifer Lopez. Entrando in scena quasi a metà film, la Lopez interpreta Leslie Rodgers, agente immobiliare quarantenne alla ricerca di un compagno e di una stabilità economica. Questo personaggio offre la cifra “brillante” al film con i suoi siparietti con la parassitaria madre, amante di soap-opera, e i suoi imbranati tentativi di sedurre Parker. Diciamo che seppur gradevoli e indispensabili per spezzare l’andamento di un film decisamente troppo lungo (siamo sui 120 minuti), gli interventi della Lopez stonano nel complesso e malgrado ci sia omogeneità nel tutto, si percepisce un senso di intrusione nella vicenda di questa doppia anima nel film.

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Parker è tra le cose migliori viste negli ultimi tempi con protagonista l’iperattivo attore inglese che, “Expendables” a parte, tra un Killer Elite, un Safe e un Blitz, stava cominciando a dare l’idea di essere un reale “mercenario”. Con Parker ci si diverte: sangue e pugni in abbondanza, Staham Re della scena, la Lopez si esibisce in uno striptease… insomma un guilty pleasure in piena regola!

Nei cinema italiani dall’8 maggio con Indie Pictures.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Jason Statham in forma smagliante!
  • Ottime scene d’azione, soprattutto nei combattimenti corpo a corpo.
  • È il primo adattamento ufficiale della saga letteraria di Donald Westlake.
  • La cifra comedy con la Lopez appare intrusa.
  • Dura troppo.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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