Preacher: dal fumetto al piccolo schermo con la serie AMC
Jesse è tornato a casa. Dopo anni di vita al confine della legge (non si sa bene da che parte), torna nella sperduta cittadina texana che chiama casa, brulla landa desolata in cui risuona ancora le eco di cowboy e pellerossa, per mantenere la parola data al padre in punto di morte e prendere il suo posto come pastore della comunità. Un compito particolarmente arduo considerando la natura del paese, composto da uomini e donne duri e coriacei quanto l’ambiente che li circonda, e l’indole stessa di Jesse, disincantato e ben lontano dall’uomo di fede che ci si aspetta che sia.
In città ritorna anche Tulip, amica d’infanzia di Jesse, sua partner nel lavoro/crimine e nella vita, estremamente determinata a portarlo via con sé, per saldare un vecchio conto con l’uomo che aveva rovinato loro la vita.
Jesse stenta a seguire le orme paterne e anche se continua a respingere Tulip, comincia a pensare di non avere la vocazione e proprio mentre sta per mollare tutto, succede il miracolo. Anche se, forse, proprio di miracolo non si tratta. Jesse viene investito da una forza celeste che gli concede un sovrannaturale potere di persuasione chiedendogli in cambio qualcosa cui forse Jesse non dovrebbe rinunciare a cuor leggero: sé stesso.
Grazie alla presenza divina che lo usa come tramite, Jesse si trasforma nel predicatore perfetto, carismatico e convincente, sempre pronto a dispensare i giusti consigli, senza sapere che, da quel momento, i suoi discepoli cominceranno a prendere un po’ troppo alla lettera i suoi sermoni.
Sulla scena giunge anche Cassidy, un vampiro ultracentenario in fuga da un misterioso gruppo di cacciatori che, in qualche modo, riesce sempre a ritrovare le sue tracce. Allampanato, con seri problemi di dipendenza da qualsiasi cosa riesca a trovare ed estremamente scorretto, Cassidy si insedia nella parrocchia diventando il tuttofare che alla fin fine non combina mai nulla: a sua discolpa il sole potrebbe ucciderlo.
Preacher è l’adattamento per la tv dell’omonimo fumetto di Garth Ennis curato da Evan Goldberg, Sam Catlin e nientemeno che Seth Rogen.
Ad un’analisi superficiale, la serie potrebbe risultare quasi lenta: non è l’azione, perlomeno quella esplosiva a cui siamo troppo abituati, il motore della vicenda bensì i personaggi stessi, che lottano per sopravvivere, è il loro inesorabile moto a procedere che li porta ad incontrarsi e a scontrarsi dando il via ad una storia sovrannaturale che parla fin troppo bene della natura umana.
Proprio i personaggi sono il punto vincente di Preacher.
Certo, gran parte del merito va ai creatori del fumetto, ma il cast scelto per portarlo in vita è assolutamente perfetto. Forse i loro nomi non sono noti ai più ma i loro volti non sono di certo nuovi agli appassionati del piccolo schermo: ritroviamo Dominic Cooper (il “papà” di Tony Stark in Agent Carter) nei panni del tormentato prima e posseduto poi Jesse, Ruth Negga (la Reina di Agents of Shield) è la formidabile e meravigliosa Tulip mentre Joseph Gilgun (Misfits, This is England) l’esilarante Cassidy. Un tris di strabilianti attori che riesce a conferire ai propri personaggi una profondità tale da spingere lo spettatore alla totale empatia, incapace di prendere le parti dell’uno o dell’altro.
Non solo i protagonisti, ma anche il resto del cast, i fedeli smarriti, i peccatori indefessi, le credenti irremovibili sono una parte fondamentale dell’universo di Preacher. L’anima, è proprio il caso di dirlo, della storia risiede negli abitanti scoloriti di questa cittadina dimenticata da tutti, che conducono le loro vite con un’inesorabilità quasi stoica, e proprio per questo rendono il loro quotidiano straordinario: una madre single con quattro figli che arde d’amore non corrisposto, lo spietato capo della super impresa locale, viscido arrivista disposto a tutto, l’adolescente che ha tentato il suicidio e ne avrà per sempre il segno sul volto. Sta a Jesse (o alla “cosa” che lo possiede) mostrare loro la via.
Preacher è una serie che, quando tutto sembra convergere verso l’emozione forte garantita, si prende il suo tempo, immerge lo spettatore nella placida vita della periferia rurale, ci fa conoscere i suoi personaggi pian piano, ci fa scoprire i loro oscuri segreti, avviluppandoci inesorabilmente nella trama. Quando lo spettatore se ne accorge è ormai troppo tardi: è catturato in attesa spasmodica della prossima puntata.
Ora non resta che aspettare il suo arrivo anche sui palinsesti italiani.
Michela Marocco
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