Predestination, la recensione

I paradossi temporali sono materia ghiotta per la fantascienza e il cinema ne ha spesso attinto con successo, donando allo spettatore alcuni dei più grandi capolavori del genere, basti pensare a Terminator e Ritorno al futuro, solo per fare due titoli celebri. Ma la tematica del viaggio nel tempo e del paradosso che spesso ciò genera è in continuo fermento e se periodicamente torna con risultati che vanno dall’ottimo (Looper) al mediocre (Plus One), solo raramente ci troviamo dinnanzi a opere che lasciano basiti e allo stesso tempo affascinati come fa Predestination. Dannatamente complesso e allo stesso tempo incredibilmente lineare, il nuovo film dei gemelli australiani Peter e Michael Spierig, che scrivono e dirigono prendendo spunto dal racconto del 1959 di Robert A. Heinlein Tutti i miei fantasmi (All my zombies), è il punto zero del cinema sui paradossi temporali.

Il lavoro compiuto dai talentuosi Spierig Bros., che vengono dall’horror indie Undead e dal fantascientifico a base di vampiri Daybreakers, è completamente fondato sul principio del paradosso, un’unica anomalia nel tempo che si ripete in loop generando una serie di eventi che diventano incredibili. Tutto ciò che accade in Predestination è conseguenza di ciò che è accaduto e mai sarebbe potuto accadere. Il battito di ali di una farfalla può generare una catastrofe in un’altra zona del mondo: semplice, no?

No.

predestination 2

Se dovessimo raccontare l’intricatissima trama di Predestination semplificandola, potremmo dire che un agente temporale, poliziotto che ha la possibilità di viaggiare nel tempo per anticipare i crimini, ha l’incarico di impedire una catastrofe causata da un inafferrabile terrorista, anch’esso apparentemente capace di muoversi attraverso le epoche. Per riuscire nella sua missione, il Nostro torna indietro di vent’anni con il compito di reclutare un aiutante che possa giocare un ruolo chiave nell’impedire al terrorista di compiere il suo crimine.

Partendo dall’affascinante premessa che “tutto è connesso”, Predestination è un film che non gioca tanto con la trama (in realtà anche fin troppo meccanica) quanto con i personaggi. Il filo conduttore del racconto è l’agente temporale interpretato da Ethan Hawke, ma il motore della trama è quello che Heinlein chiamava nel suo racconto “La Madre Nubile”, un giovane incontrato dall’agente in un bar e che ha una stramba storia da raccontare al barista in cambio di una bottiglia di scotch. Il modo in cui i due entrano in contatto, si relazionano e si collegano nel corso della trama è il film.

predestination 3

Tutte le azioni e gli accadimenti, per quanto strane possano apparire, hanno una funzione che serve alla risoluzione della vicenda. Il tempo, come è descritto dei fratelli Spierig, non ha senso, è quasi impercepibile per come è piegato alle esigenze dell’intreccio. Gli eventi assumono quasi una valenza surreale: quello che accade non può accadere in quanto mai accaduto, ma se lo si fa accadere la storia cambia, portando con se delle conseguenze illogiche. Ed è proprio sulla mancanza della logica che si fonda un film che, se ci pensate bene, è inattaccabile sotto un punto di vista della coerenza.

Certo che per godersi un’opera come Predestination bisogna essere predisposti. Non si tratta di una scatola cinese fine a se stessa come certo cinema di Christopher Nolan, per esempio, bensì di un solido dramma personale che piega il tempo alla misura d’uomo, mostrandoci un ritratto nero e fortemente schizofrenico dell’individuo “x”, confuso tanto quanto lo spettatore che cerca di trovare il bandolo della matassa.

Se Ethan Hawke ha dimostrato più e più volte di essere un attore capace e malleabile, la rivelazione di Predestination è Sarah Snook, vista anche in These Final Hours – 12 ore alla fine e nell’horror Jessabelle, trasformista e incredibilmente intesa in un ruolo che sa davvero farsi ricordare.

PREDESTINATION - 2015 FILM STILL - Sarah Snook and Ethan Hawke - Photo Credit: Ben King/Sony Pictures Worldwide Acquisitions

Ovviamente non tutto funziona perfettamente e il lunghissimo racconto della Madre Nubile è, appunto, lunghissimo e colpevole di spezzare il ritmo del film, così come il gioco d’incastri temporali e identitari, arrivato al suo culmine, non può che risultare macchinoso e quindi prevedibile. Nel complesso, però, Predestination è un ottimo film, un’opera diversa e originale, capace di dire qualche cosa di alternativo su una tematica già ampiamente sfruttata.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Trama intricata ma ben condotta.
  • Bravi gli attori, in particolare Sarah Snook.
  • Ha davvero qualche cosa di “alternativo” da raccontare nel filone dei viaggi nel tempo.
  • Il ritmo cede nella lunga parte del racconto.
  • Si può anticipare il finale a sorpresa se si riesce ad entrare nel meccanismo.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Predestination, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.