Profeti, la recensione

A distanza di cinque anni da Sulla mia pelle (2018), il lungometraggio che raccontava l’ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, interpretato da un Alessandro Borghi in stato di grazia che vinse il David di Donatello come miglior attore protagonista, il regista romano Alessio Cremonini (classe 1973) ritorna al cinema con Profeti, un’opera che riprende una tematica già trattata nel suo lungometraggio d’esordio, Border (2013), ovvero la guerra siriana. Il film, prodotto da Cinema Undici e Lucky Red con la collaborazione di Rai Cinema vede come protagonista un’intensa e bravissima Jasmine Trinca nei panni di Sara Canova, una giornalista italiana che si trova in Medio Oriente per lavoro.  Per la Trinca si tratta di una seconda collaborazione con Cremonini dopo aver interpretato Ilaria Cucchi in Sulla mia pelle.  

Sara Canova (Jasmine Trinca), una giornalista che si ritrova in Medio Oriente per raccontare la guerra dello Stato Islamico, viene rapita dall’Isis ed essendo di sesso femminile, in quanto per il popolo islamico è di razza inferiore, viene segregata in casa di Nur (Isabella Nefar), una donna siriana sposata con un miliziano. La convivenza forzata porterà Sara a un lungo confronto con Nur che ha il solo scopo di convertirla.

Fin dal suo esordio alla regia avvenuto nel 2013 con Border, Alessio Cremonini si è sempre fatto portavoce di un cinema di impegno civile, capace di raccontare con grande veridicità alcuni casi che hanno segnato la cronaca, ne è un esempio il bellissimo e toccante Sulla mia pelle. Non fa eccezione questo suo terzo lungometraggio che ci mostra il confronto tra due donne diverse in tutto, tranne per il genere sessuale, ma distanti anni luce per cultura e religione. Sara è una donna che ha fatto del lavoro la sua unica ragione di vita, infatti, si trova in Medio Oriente, consapevole di rischiare la pelle ogni giorno. Nur è una foreign fighter che ha sposato un miliziano, è credente e sa benissimo qual è la sua condizione di donna in Siria.

La loro è una convivenza forzata che le costringe a far la conoscenza di un modo di pensare diverso l’una dall’altra, ma soprattutto Sara è testimone oculare delle continue torture perpetuate ai danni di alcuni prigionieri, in quanto la casa di Nur è situata nel campo di addestramento dell’ISIS. Anche in quest’opera si parla di una lunga detenzione, se in Sulla mia pelle si assisteva all’agonia di Stefano Cucchi, sottoposto a custodia cautelare, qui troviamo la casa di Nur come luogo di prigionia.

La claustrofobica casa di Nur, silenziosa e buia, è il luogo dove Sara ha modo di confrontarsi con una realtà diversa dalla sua e di conoscere meglio la sua carceriera. “Perdete ogni speranza voi che entrate”, sembra essere la frase perfetta per lo spettatore che assiste alla lunga prigionia della protagonista, scandita giorno dopo giorno da azioni ripetitive, monotone, ma anche lunghi silenzi e sguardi che permettono alla donna di avere una visione del mondo che la circonda, un mondo che le permette di scontrarsi con una dura realtà.

Alessio Cremonini si affida all’egregia interpretazione di due attrici come Jasmine Trinca e Isabella Nefar, capaci di trascinare lo spettatore in una serie di dialoghi sulla religione, sulla figura della donna, sull’islamismo e l’esistenza di Dio. Quel che ne viene fuori è un’opera che tende a non esprimere giudizi, ma a descrivere con cruda realtà quello che accade in Medio Oriente, riuscendo a puntare su una regia calibrata e su una solida sceneggiatura scritta dallo stesso Cremonini insieme a Monica Zappelli.

Sicuramente Profeti è uno dei prodotti cinematografici più interessanti di questo nuovo anno.

Giovanna Asia Savino

PRO CONTRO
  • Jasmine Trinca e Isabella Nefar sono bravissime a dare anima e corpo a due personaggi completamente agli antipodi.
  • La regia calibrata di Alessio Cremonini e la sceneggiatura scritta dallo stesso con Monica Zappelli che tende a non risultare mai banale e scontata.
  • Potrebbe non piacere a chi non ama un cinema di impegno civile.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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